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6 Febbraio 2024
12:00

A 8 anni conosce a memoria tutti i vincitori del Festival di Sanremo dal 1951 ad oggi

Giacomo Serrano D’aversa, 8 anni, ha un talento fuori dal comune: è in grado di recitare a memoria i nomi dei cantanti e dei brani vincitori del Festival di Sanremo dal 1951 ad oggi. La sua passione per la kermesse non è passata inosservata, tanto che sabato, in occasione della finale, Giacomo affiancherà Caterina Balivo nella diretta pomeridiana da Sanremo.

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A 8 anni conosce a memoria tutti i vincitori del Festival di Sanremo dal 1951 ad oggi
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La passione di Giacomo Serrano D’aversa, 8 anni, iscritto alla terza elementare di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, è piuttosto insolita per la sua età. Il piccolo è in grado di recitare a memoria, anziché i nomi scientifici dei dinosauri preistorici, i settantatré vincitori della storia del Festival di Sanremo e i titoli dei loro brani presentati alla manifestazione della musica italiana tra il 1951 e il 2023. Un talento inconsueto, che ha destato la curiosità di Fiorello e del duo Pio e Amedeo, i quali hanno testato le sue doti mnemoniche, come se fosse un juke-box vivente. Sabato, giorno della finale, Giacomo affiancherà Caterina Balivo nel programma La buona volta, trasmesso per l’occasione in diretta da Sanremo, coronando, almeno per un giorno, il suo sogno di diventare un conduttore televisivo.

Sono stati i genitori, Giovanni e Roberta, a trasmettere la passione per la musica e per Sanremo al piccolo Giacomo. La famiglia è abituata a godersi l’appuntamento annuale sul divano di casa, senza perdersi una puntata della kermesse. «Naturalmente non potevo seguire le puntate in diretta fino alla fine perché avevo la scuola il giorno dopo, ma i pomeriggi me le riguardavo» aveva spiegato Giacomo in un’intervista a I fatti vostri, su Rai 2.

Lo scorso febbraio però Giacomo non si è limitato ad ascoltare le canzoni in gara, ma ha voluto approfondire ulteriormente la storia del Festival ligure, rispolverando i nomi dei cantanti e delle band che hanno calcato il palcoscenico nei sessantacinque anni che hanno preceduto la sua nascita e recuperando su YouTube le canzoni che avevano trionfato all’Ariston quando era troppo piccolo per applaudirle.

«Giacomo è appassionato di tante cose – ha spiegato il papà Giovanni al Corriere della Sera -, approfondisce argomenti non sempre conosciuti dai bambini della sua età. Ma resta sempre con i piedi per terra. E non teme per niente le telecamere: quando si accendono, si accende anche lui».

Inizialmente la sua abilità era un gioco di famiglia. Il piccolo divertiva familiari e amici alle cene in compagnia snocciolando uno per uno i nomi e le canzoni di artisti che appartengono a epoche lontane, quando il Festival veniva trasmesso in bianco e nero e il palcoscenico era quello del Casinò di Sanremo, non dell’Ariston. «Chi ha vinto Sanremo 1951?» chiedevano gli adulti. «Nilla Pizzi, con “Grazie dei fiori”» rispondeva senza esitazione lui. «E nel 1972?». «Nicola di Bari con “I giorni dell’arcobaleno”». Giacomo riusciva a ricordare perfino i piazzamenti delle canzoni diventate tormentoni che non sono arrivate sul podio.

Con il passaparola, tuttavia, quell’insolito talento si è fatto strada tra la gente, affascinata nel vedere un fanciullo che non arrivava a contare i suoi anni su tutte e dieci le dita delle mani canticchiare a memoria il motivo di Bella da morire, che ha portato gli Homo Sapiens a vincere Sanremo nel 1977. A giugno 2023 Giacomo, ospite della trasmissione Rai I fatti vostri per raccontare il suo amore per Sanremo, ha ricevuto un videomessaggio da Amadeus in persona. «Complimenti, sono veramente felice, ti auguro di essere un giorno il presentatore del festival della canzone italiana» si è congratulato Ama.

Un augurio che, almeno per un giorno, diventerà realtà: sabato, a poche ore dalla finale, Giacomo sarà al fianco di Caterina Balivo da Piazza Colombo a Sanremo, nella diretta dalle 14 ale 16. Vestito con l’abito e il papillon, il piccolo Giacomo è pronto a conquistare il pubblico del Festival della sua adorata musica italiana.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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