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3 Giugno 2023
9:00

Bambini e attività fisica: muoversi fa bene al corpo e alla mente, parola di pediatra

L’attività fisica, strutturata sotto forma di sport o non strutturata, come il gioco tra pari, è un elemento importante per la crescita e lo sviluppo neuropsicologico dei bambini.

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Bambini e attività fisica: muoversi fa bene al corpo e alla mente, parola di pediatra
Pediatra
bambini e attività fisica

Fare attività fisica fa bene alla salute. Questo è un dato di fatto. Del resto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci invita a fare movimento, di qualsiasi tipo, ovvero dallo sport al camminare, correre, andare in bicicletta o giocare con gli amici.  È importante, cioè, cercare di essere attivi per almeno un'ora ogni giorno della settimana. Ma anche di più, specie se si parla di bambini.

Perché muoversi è così importante?

Una regolare attività fisica favorisce lo benessere fisico e mentale, riduce il rischio di sovrappeso e di obesità, nonché la probabilità di sviluppare malattie croniche, del sistema cardiovascolare, di sindrome metabolica e di diabete di tipo 2 nelle età successive. Non dobbiamo poi dimenticare l’effetto positivo sulla salute mentale, come antidoto ad esempio contro depressione, ansia e stress.

Tuttavia, la fotografia che ci viene restituita è quella di un Paese pigro. Una tra le principali preoccupazioni per la salute pubblica a livello globale è che l'81% degli adolescenti non ha livelli adeguati di attività fisica.

Il picco dei livelli di attività fisica si verifica all'età di 13 anni, ma successivamente diminuisce del 7% ogni anno. E troppo spesso la colpa viene data alla “mancanza di tempo” o ai “troppi compiti”.

Educare i bambini a praticare un’attività sportiva fin da quando sono piccoli è invece molto importante. Stare con coetanei anche dopo scuola, aiuta a diventare grandi, in tutti i sensi. Il movimento, o meglio il gioco in movimento, unisce  divertimento, apprendimento e miglioramento della salute fisica e mentale: il benessere psicofisico passa quindi proprio attraverso una vita attiva.

La piramide dell'attività motoria

E in questo senso va letta anche la piramide dell’attività motoria recentemente proposta dalla Società Italiana di Pediatria con tutte le attività più o meno consigliate e  relativa frequenza. Per cui, alla base, vi sono le attività che si possono svolgere facilmente ogni giorno, da soli o in compagnia, fuori o dentro casa, che non dobbiamo quindi dimenticare per la salute del nostro bambino.

Si tratta infatti di quelle sane  abitudini quotidiane per aumentare le occasioni di movimento spontaneo. Al centro della piramide ideale dell’attività fisica viene inserito il gioco attivo, da fare per almeno un’ora al giorno, per favorire uno  stile di vita attivo e sano, ma anche per imparare a stare con gli altri.

Qui si inserisce il correre, saltare, arrampicarsi, giocare all’aperto. In ultimo, in cima alla piramide troviamo quelle attività da disincentivare, ossia quelle che favoriscono la sedentarietà, tipo guardare da TV e utilizzare device elettronici.

Quale attività fisica prediligere?

Orientarsi non è facile, anche perché si parla spesso di bambini piccoli.

Fin dalla tenera età possiamo pensare al nuoto. Da sempre considerato uno “sport completo”, sfrutta  tutte le masse muscolari  per uno sviluppo armonico del corpo. Numerosi anche i vantaggi, tra cui l’assenza di rischio di traumi alle articolazioni.

È poi importante per i bambini saper nuotare, anche per la  sicurezza in  mare e la frequentazione delle  piscina nella stagione estiva. Si riduce così  il rischio di annegamento tra i più piccoli, ancora oggi causa di ricoveri ospedalieri e morti tra i più piccini.

Consideriamo anche danza e ginnastica artistica, che tra i benefici annoverano quello di favorire la coordinazione neuromuscolare e la  concentrazione durante gli allenamenti.

Per molti italiani, calcio e calcetto sono da  sempre lo sport del cuore. Si tratta di un’attività  aerobica, che aumenta la forza muscolare, facilita la socializzazione e il  rispetto delle regole e della disciplina, nonché condividere sconfitte e vittorie con la propria squadra. Uno sport che unisce, che aiuta ad abbattere la barriera della timidezza nei più introversi. Attenzione a piccoli traumi che inevitabilmente si possono verificare, soprattutto quando le partite si fanno più accese tra i giovani calciatori.

Come calcio e calcetto, il rugby è uno sport divertente e aerobico, adatto anche per i più piccoli. Favorisce lo stare insieme, lo spirito di squadra, la disciplina  ed il rispetto delle regole.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Elena Bozzola
Pediatra
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2001, poi Specializzata in Pediatria Generale e Specialistica presso l’Università degli Studi di Pavia. Ho lavorato presso UO Neonatologia S Giuseppe a Milano, poi UO Pediatria Ospedale Universitario S Paolo a Milano. Dal 2009 lavoro quale dirigente medico in pediatria presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, occupandomi prevalentemente di pediatria generale e malattie infettive.  Ho effettuato una fellowship presso Ospedale Nicklaus, Miami, USA nel 2018. Sono stata eletta Segretario e Consigliere  Nazionale della Società Italiana di Pediatria nel 2016, ruolo che tuttora ricopro.  Inoltre, sono Vicedirettore di “Pediatria Magazine”, rivista ufficiale della Società Italiana di Pediatria,  e Coordinatore della Commissione Comunicazione Scientifica della Società Italiana di Pediatria.
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