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16 Marzo 2023
15:00

Congedo parentale: come funziona negli altri Paesi?

Modalità e durata del congedo parentale possono dirci molto sulla visione dei ruoli famigliari delle singole nazioni. Dalla Spagna alla Svezia, ecco com'è strutturato il congedo parentale negli altri Paesi d'Europa.

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Congedo parentale: come funziona negli altri Paesi?
Congedo Parentale in Europa

Individuato da molti esperti come una delle misure più efficaci per supportare i genitori e, di conseguenza, incentivare la natalità, il congedo parentale è un tema ricorrente nel dibattito politico degli ultimi anni. Si tratta infatti di uno dei pochi argomenti che – almeno sulla carta – pare mettere d'accordo sia destra che sinistra, come dimostrato anche dal recente scambio Meloni-Schlein alla Camera dei Deputati.

Nonostante le apparenti buone intenzioni però, nel concreto ad oggi la situazione di mamme e papà italiane non è cambiata granché rispetto ai decenni scorsi, con la maggior parte del carico di cura familiare che resta affare della componente femminile della coppia. Certo, appena pochi mesi fa è stato aumentato il numero di giorni di congedo obbligatorio per i padri – passato a dieci nell'estate del 2022 – tuttavia la strada per un trattamento paritario è ancora molto lunga e il confronto con molti altri Paesi europei appare quantomai impietoso.

Come funziona negli altri Paesi?

In Italia il congedo parentale attuale – che è diverso dal congedo di maternità e paternità, obbligatori e fruibili a ridosso della nascita del bambino – prevede che un genitore lavoratore dipendente possa assentarsi dal posto di lavoro per un periodo di sei mesi (continuativi o "spezzettati") entro i primi 12 anni di vita del bambino. I mesi complessivi goduti da entrambi genitori però non possono essere più di 10 (o 11 se il padre chiede il congedo per un periodo non inferiore ai tre mesi). La nota più discussa però riguarda il tipo di retribuzione: il congedo parentale infatti è indennizzato solo al 30% del normale stipendio.

E all'estero? Facciamo un rapido giro per il Vecchio Continente (fonte: Unione Europea).

Congedo parentale in Spagna

Negli ultimi tempo il Paese iberico viene spesso citato come esempio da seguire nella realizzazione della parità tra generi. Madri e padri spagnoli possono infatti godere di 16 settimane di congedo ciascuno, non trasferibili e retribuiti al 100% dell'importo dell'ultima busta paga. Inoltre le prime sei settimane di astensione dalle mansioni lavorative sono obbligatorie e la madre può iniziare ad usufruirne già fino a quattro settimane prima del figlio.

Congedo parentale in Francia

Per i nostri cugini d'Oltralpe il congedo parentale non risulta all'avanguardia come quello spagnolo, anche se recentemente sono stati compiuti alcuni timidi passi in avanti. Dal luglio 2021 infatti la Francia ha raddoppiato i giorni destinati al congedo di paternità, facendoli passare da da 14 a 28, e aumentando a una settimana il congedo obbligatorio post-nascita.

I primi tre giorni del congedo vengono interamente retribuiti dal datore di lavoro, mentre il restante periodo è a carico del Welfare nazionale, a patto che per quei giorni il lavoratore cessi totalmente ogni attività professionale.

Le donne francesi invece devono obbligatoriamente usufruire di 14 settimane pagate al 100%.

Una grossa novità potrebbe arrivare però nel 2024, poiché nella conferenza d'inizio anno all'Eliseo lo stesso presidente Emmanuel Macron ha annunciato l'estensione a sei mesi di congedo parentale per entrambi i genitori.

Congedo parentale in Germania

Il caso tedesco è molto particolare. In Germania infatti non è previsto un vero e proprio congedo parentale per i papà, ma questi possono beneficiare di 14 mesi pagati al 65% della busta paga (fino ad un massimo di 1.800 euro) duranti i quali possono non lavorare senza essere licenziati.

Le madri invece hanno a disposizione 14 settimane pagate al 100% (sei obbligatorie, otto facoltative).

Congedo parentale in Olanda

In Olanda le donne godono di 16 settimane di congedo, a cui si possono aggiungere, ulteriori 26 settimane non retribuite fino agli 8 anni del figlio. I padri invece, usufruiscono di una settimana lavorativa (dunque cinque giorni) pagata e possono aggiungere cinque settimane di congedo entro il sesto anno di vita del figlio pagato dalla propria assicurazione al 70%.

They can access an additional five-week paternity leave within the first six months of childbirth which is paid by the Employee Insurance Agency at 70% of earnings.

Il modello scandinavo

Come in molti aspetti relative al benessere e all'assistenza del cittadino, il Nord Europa ha tanto da insegnarci.

La Svezia, ad esempio, appare come lo Stato UE più "gender neutral" a partire dalla denominazione del servizio: niente congedo di maternità o paternità, ma solo un congedo parentale che prevede per ogni genitore 90 giorni di astensione dal lavoro non trasferibili e interamente retribuiti, più altri 150 giorni che però possono essere trasferiti e ceduti all'altro partner.

Situazione simile in Norvegia – che però non è membro dell'Unione – dove anche i padri possono usufruire di 46 settimane pagate interamente o 56 settimane retribuite all’80%.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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