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26 Ottobre 2023
15:00

La placenta influenza la salute di mamma e figlio a distanza di anni dal parto

La placenta è un organo transitorio che, nonostante venga espulsa dopo il parto, ha un impatto duraturo sulla salute del nascituro, e pure della madre. I ricercatori sono al lavoro per sviluppare strumenti per monitorare lo sviluppo dell’organo a disco ed eventualmente curare le placente “malate”.

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La placenta influenza la salute di mamma e figlio a distanza di anni dal parto
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La placenta, a causa della sua natura transitoria, è stata etichettata come un organo che, per quanto vitale, è “usa e getta”. Spoiler: non è vero (almeno parzialmente). Negli ultimi anni la scienza ha iniziato a studiare più approfonditamente la placenta, a lungo trascurata, puntando la luce sul suo impatto duraturo sulla salute di madre e figlio. Secondo quanto riporta la rivista New Scientist, il rischio a lungo termine di sviluppare obesità, asma, malattie cardiache verrebbe influenzato dal modo in cui la placenta è cresciuta. In sostanza, l’organo che apporta ossigeno e nutre il feto nel grembo materno influirebbe sulla salute del piccolo, e in partedel genitore, a distanza di decenni dal parto, cioè da quando è stata espulsa e gettata  tra i rifiuti sanitari dell’ospedale.

Il ruolo cruciale della placenta

Durante la gravidanza la placenta cresce e si sviluppa insieme al piccolo ospite della pancia della mamma. L’organo a forma di fungo o di disco – a seconda di come lo si interpreta – costituisce la barriera fra la circolazione sanguigna materna e fetale. Le sue sporgenze, come fronde di un albero, si diramano nel grembo materno consentendo il trasporto di ossigeno, sostanze nutritive e prodotti di scarto. In più, rilascia gli ormoni, segnali imprescindibili che forniscono istruzioni al corpo della mamma, e le sue cellule comunicano con quelle immunitarie contribuendo alla salute del nascituro e della madre durante e dopo la gravidanza. Eppure, nonostante le sue sorprendenti funzioni, la placenta è stata poco studiata a causa della sua natura temporanea. In effetti, è complicato esaminarne lo sviluppo durante il primo, il secondo e il terzo trimestre di gravidanza.

Negli ultimi anni, tuttavia, l’interesse verso la placenta è cresciuto e i ricercatori hanno inaugurato diverse iniziative per studiare in tempo reale la placenta, come segnala l’Università della Columbia Britannica, che sottolinea: «La placenta non solo determina gli esiti della gravidanza e della vita futura della madre, ma influisce anche sulla vita del bambino. Una placenta sana è un vantaggio per la salute del bambino attraverso le funzioni mentali, metaboliche e cardiovascolari».

L’impatto duraturo della placenta sulla salute

Secondo quanto riporta la rivista New Scientist, sono diversi i gruppi di ricerca attualmente al lavoro per sviluppare strumenti efficaci per l’analisi e il monitoraggio dell’organo transitorio ed eventualmente individuare e curare placente “malate” durante la gravidanza.

Nel corso dell’ultimo anno sono emersi i primi risultati: l’Università della Pennsylavia ha elaborato una tecnologia che sfrutta la luce laser e gli ultrasuoni per controllare i livelli di ossigeno. Altri strumenti in cantiere sono gli ultrasuoni terapeutici pensati per aumentare, in caso di necessità, l’apporto di ossigeno nella placenta.

Gli scienziati, come riporta l’Università della Columbia Britannica, stanno lavorando pure alla creazione di mini-placente, chiamate organoidi, che consentirebbero di studiare le interazioni di diversi tipi di cellule durante lo sviluppo, e di placente su chip, dei modelli costituiti da due strati di cellule placentari umane che aiuterebbero i ricercatori a comprendere il modo in cui i diversi composti vengono trasportati o filtrati attraverso la placenta.

I rischi di uno sviluppo inadeguato della placenta

Se la placenta non si sviluppa correttamente, possono insorgere delle complicanze per mamma e figlio.

Il feto per esempio rischia di non crescere adeguatamente, con i connessi pericoli di parto prematuro, infezioni e, nei casi più gravi, mortalità alla nascita. Le nascite pretermine, peraltro, sono state associate a problemi di salute a lungo termine nella mamma e nel bambino. Condizioni, poi, come obesità, diabete, malattie cardiovascolari, allergie, malattie autoimmuni, patologie neurodegenerative, disturbi di salute mentale in età adulta hanno trovato un’associazione con una funzione placentare inadeguata.

Per quanto riguarda la madre, un malfunzionamento della placenta la espone al rischio di pre-eclampsia (o gestosi), una complicanza propria della gravidanza che, se non è trattata, ha conseguenze gravi sulla  salute del genitore.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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