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I bambini adorano portarsi gli oggetti alla bocca e quando si trovano in spiaggia, mangiare la sabbia, con quella strana consistenza, rappresenta per loro un'attrazione irresistibile.
Ma quanto è rischioso per i nostri figli ingerire della sabbia? E come facciamo a impedire che ogni giornata la mare si trasformi in un'abbuffata di terriccio?
Per quale motivo il bambino mangia la sabbia
Nei loro primi anni di vita i bambini sono dei piccoli esploratori e vogliono scoprire il mondo toccando con mano tutto ciò che li circonda e infilandoselo nella boccucia.
Si tratta di un comportamento istintivo e – fino al secondo/terzo anno – non c'è nulla di preoccupante né dal punto di vista dello sviluppo psichico e cognitivo, né per quanto riguarda ipotetiche carenze alimentari: è la naturale curiosità del bimbo che lo spinge cercare di mangiare la sabbia, non la fame o la mancanza di nutrienti.
Si tratta però di un comportamento da scoraggiare, anche se non da reprimere con urla ed eccessiva durezza.
Che succede se il bambino mangia la sabbia
Di per sé per un bambino non è molto pericoloso mangiare della sabbia, sia perché le dimensioni di mani e la bocca non possono consentire l'ingestione di grandi quantità di terra, sia perché i granelli – pur essendo veicoli di batteri – non comportano grandi pericoli per i processi digestivi del bambino. Anzi, può essere anche l'occasione per rafforzare il sistema immunitario.
A destare più di qualche preoccupazione però è il rischio che tra i granelli possano nascondersi rifiuti o corpi estranei che troppo spesso inzozzano le nostre spiagge.
Cicche di sigaretta, pezzetti di plastica, frammenti di vetro, residui di cibo, persino farmaci e medicinali dispersi nell'ambiente: tutti materiali che, se introdotti nell'organismo di un bimbo possono ostruire o danneggiare le vie aeree o provocare intossicazioni e infezioni (come la salmonellosi nel caso in cui un bambino ingerisse un alimento avariato).
Senza parlare poi della possibilità che qualche maleducato abbia lasciato il proprio animale domestico fare i bisognini in spiaggia. In questo caso insieme alla sabbia il bambino potrebbe ingerire anche batteri fecali – come Toxoplasma gondii o Escherichia coli – in grado di scatenare spiacevoli infezioni gastrointestinali.
Ecco dunque perché il desiderio di infantile di esplorare i lidi assaggiandone i terreni, per quanto naturale, deve essere tenuto a freno.
Come evitare che il bimbo mangi la sabbia
Come già accennato, strepitare e sgridare il piccolo che mangia la sabbia non è la soluzione ideale per risolvere il problema. Il piccolo non vuole fare un dispetto o mettersi nei guai, ma solo fare nuove esperienze del mondo.
Oltre a tenere sempre gli occhi aperti durante le giornate in spiaggia, mamme e papà potrebbero quindi dunque adottare alcuni semplici accorgimenti:
- Se il bimbo lo usa ancora, incoraggiarlo a tenere il ciuccio in bocca mentre gioca con la sabbia
- Cercare di lasciare il bambino a giocare sopra un telo o, comunque, in un'area pulita del litorale
- Quando ci accorgiamo che il piccolo si sta portando la sabbia alla bocca, interrompere il comportamento con modi gentili, senza agitarsi e mantenendo un tono di voce calmo
- Se nostro figlio continua a mangiare la sabbia, proviamo ad offrirgli un'alternativa come un giocattolo (adatto per l'età) o il lembo di un tessuto pulito per soddisfare il suo desiderio di manducatorio
