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14 Giugno 2023
17:00

Quando e se mentire ai bambini: la parola alla scienza

Gli psicologi dello sviluppo che si sono interessati della morale ci dicono che fin da piccoli i bambini sono in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Dunque quando e se diciamo loro delle bugie dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro.

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Quando e se mentire ai bambini: la parola alla scienza
Psicologa
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Dire le bugie ai più piccoli in determinati casi ha senso, o è scorretto, anche se la menzogna viene pronunciata a fin di bene o per proteggerli? I bambini come interpretano una bugia? Gli psicologi dello sviluppo si sono interrogati sulla morale dei più giovani e sono convinti che i nostri figli siano in grado di distinguere quello che è giusto da quello che è sbagliato.

Che cos’è una bugia: riflessioni sul significato

Il vocabolario ci dice che la parola "bugia" indica una falsa affermazione, pronunciata intenzionalmente per raggiungere determinati scopi: per danneggiare l’altro, per nascondere una propria colpa, per esaltare l’immagine di sé o per burla. La bugia potrebbe anche essere detta a fin di bene, per nascondere una verità dolorosa.

Ma i bambini cosa pensano delle bugie? La scienza dice che…

I bambini sono sensibili al senso di onestà e correttezza e riescono a fare delle valutazioni critiche anche su chi dice bugie. Secondo Piaget, psicologo dello sviluppo, la moralità può considerarsi un processo evolutivo: i bambini cominciano con lo sviluppo di una morale basata sulla stretta aderenza alle regole, dettata dalla convinzione che a un’azione errata segua automaticamente una punizione.

0-8 anni

Fino agli otto anni, il realismo morale, collegato con una prospettiva egocentrica del mondo, fa valere principi rigidi e immutabili determinati dall’autorità di chi li ha emanati (per esempio, i genitori), e dalla capacità di questi ultimi di far rispettare tali principi con adeguate sanzioni in caso si trasgressione.

Dopo gli 8 anni

Dopo gli otto anni, la scoperta del relativismo morale, ammette che i principi non siano più considerati immutabili, ma fondati e mantenuti dal consenso reciproco, e quindi modificabili in rapporto a situazioni e contesti diversi. Per esempio, nei bambini che hanno sviluppato il relativismo morale la bugia è considerata cattiva di per sé, anche se le punizioni venissero soppresse.

Viene inoltre considerata negativa perché danneggia la fiducia reciproca, quindi la regola è stata internalizzata (ovvero non dipende più dalle punizioni che il genitore potrebbe fornire). Anche Kohlberg, famoso esperto di sviluppo della morale, si è servito di interviste proponendo ai bambini dei dilemmi morali rappresentati da vicende nelle quali il protagonista può prender diverse decisioni. Kohlberg, così come Piaget, ha delineato una serie di stadi di sviluppo morale molto articolati confermando l’esistenza di un senso della morale nei bambini.

È giusto dire le bugie ai bambini?

No, dire alle bugie ai bimbi non va bene. Alla luce degli studi scientifici, infatti, sappiamo che i piccoli si rendono conto dell’inganno perché hanno sviluppato il senso di ingiustizia. Potrebbero quindi manifestare insicurezza e ambiguità su ciò che verrà loro raccontato. Potrebbero mettere in discussione anche le cose sincere. E non potranno sentirsi protetti quando insorgeranno paure e contrarietà.

Diventano sospettosi ed incerti verso la realtà poiché sono sfiduciati nei confronti di chi dovrebbe trasmettere loro coerenza e correttezza. Il senso di diffidenza verso gli adulti potrebbe aumentare facendoli sentire rifiutati. Infatti, riescono a cogliere la bugia, ma non sempre il motivo per il quale è stata raccontata (questo vale molto spesso anche negli adulti) e dunque il messaggio che ne deriva è ambivalente e discrepante (ciò che ascoltano non corrisponde a ciò che percepiscono).

Se vogliamo crescerli nel rispetto delle regole e soprattutto degli altri noi adulti non dobbiamo dire bugie ai piccoli.

Mentire può proteggerli durante periodi di forte stress o eventi particolari?

Sì, mentire aiuta quando la bugia è utilizzata come: “non lo sai”, oppure “ti racconto una bella storia poco verosimile” e quindi “ti tengo all’oscuro di ciò che è reale” e ti proteggo.

È pur vero che le bugie hanno le gambe corte, e questo comporta inevitabilmente che prima o poi verranno scoperte. Quindi sta al genitore fare i conti con il tempo (quando è giusto dire la verità) e con le conseguenze inevitabili della scoperta di un fatto taciuto per molto tempo. Dunque, cari genitori, facciamo appello al nostro senso della morale sviluppato da piccoli e prendiamo la nostra personale decisione.

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Elisabetta Lupi
Psicologa
Sono una Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ho conseguito la Laurea Magistrale presso Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica dell'Università di Pisa nel 2016. Ho lavorato presso il Servizio di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ho svolto, in qualità di docente, corsi di formazione per il personale sanitario inerenti la diagnosi, la valutazione e il trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico. Ho collaborato alla scrittura di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Mi occupo di valutazione, diagnosi e trattamento dei Disturbi del Neurosviluppo, in particolare del Disturbo dello Spettro Autistico. Effettuo incontri di Parent Training per i genitori di bambini con difficoltà nello sviluppo.
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