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9 Novembre 2023
18:00

Spasmi affettivi: cosa sono, come riconoscerli e quando preoccuparsi

Gli spasmi affettivi sono brevi episodi di apnea che si presentano in neonati e bambini di 1-2 anni e che tendono a scomparire spontaneamente entro gli 8 anni. Quando vengono colti da uno spasmo affettivo, i piccoli smettono di respirare per alcuni secondi e, in alcuni casi, perdono i sensi. Gli spasmi generalmente sono innocui e sono causati da forti emozioni come rabbia, turbamento e paura.

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Spasmi affettivi: cosa sono, come riconoscerli e quando preoccuparsi
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Gli spasmi affettivi – chiamati pure “incantesimi di apnea” – sono episodi di apnea (trattenimento del respiro) che si verificano in età infantile. Lo spasmo affettivo può avvenire  immediatamente dopo un'esperienza spaventosa o con forte valenza emotiva oppure dopo un'esperienza dolorosa. Il bambino smette di respirare involontariamente e perde conoscenza per un breve periodo. Gli spasmi affettivi sono rari, interessano lo0,5-1% dei bambini sani. Si manifestano generalmente nel primo e secondo anno di vita e tendono a scomparire con l’età, entro i 4- 8 anni, anche se esistono rari casi di spasmi in età adulta. Gli spasmi affettivi sono quasi sempre innocui e si presentano nei più piccoli in due forme: cianotica, cioè come parte di una crisi di rabbia in risposta a un evento stressante o a un rimprovero, oppure, più raramente, pallida, in seguito a una caduta, una botta o un’esperienza dolorosa.

Cosa può causare uno spasmo affettivo

Quando il bambino è colto da uno spasmo affettivo, smette involontariamente di respirare e perde coscienza per un breve periodo. Accade nel mezzo di una crisi di pianto o di rabbia, o in seguito a un incidente, una caduta o un’esperienza stressante o dolorosa. Infatti, le cause degli incantesimi di apnea, come riporta Nhs, sono:

  • Shock
  • Dolore improvviso
  • Forti emozioni (paura, turbamento, rabbia)

Esistono due forme principali di spasmo affettivo, distinte per il colore che assume il viso del piccolo:

  1. Forma cianotica: si tratta della forma più comune di spasmo effettivo, che si presenta come parte di una crisi di rabbia, oppure in seguito al rimprovero da parte dell’adulto o a un evento stressante.
  2. Forma pallida: è decisamente più rara e si manifesta dopo una caduta, un colpo alla testa, una botta o comunque un’esperienza dolorosa, anche se a volte è una risposta a uno spavento o una sorpresa.

Quali sono i sintomi più evidenti per riconoscere gli spasmi affettivi

Gli spasmi affettivi si verificano quando il piccolo trattiene involontariamente il respiro. I sintomi e segnali più evidenti sono:

  • Pianto seguito da silenzio e trattenimento del respiro
  • Bocca aperta (come quando si sta per piangere) senza emissione di suono
  • Pallore
  • Rigidità del corpo o, al contrario, fiacchezza
  • Svenimento ovvero perdita di coscienza.

Nello specifico, in caso di spasmo affettivo in forma cianotica, il piccolo emette un grido, espira e smette di respirare, diventando cianotico e, a volte, svenendo. Dopo alcuni secondi, riprende conoscenza e torna normale.

Diverso è il caso di spasmo affettivo in forma pallida, che causa pallore e rallentamento del battito cardiaco, a volte aumento di tono muscolare, crisi convulsive e incontinenza e un’accelerazione del battito cardiaco dopo la ripresa. L’episodio di apnea pallida va approfondito, specie se si presenta più di una volta: trattandosi di una forma di spasmo rara, richiede un’analisi diagnostica per differenziarlo da patologie neurologiche e cardiologiche ed eventualmente un trattamento.

Cosa fare in caso di spasmo affettivo

Nel più dei casi lo spasmo affettivo è innocuo e tende a svanire con l’età, anche se vedere il figlio trattenere a lungo il respiro o svenire spaventa il genitore, specie se è la prima volta che l’incantesimo di apnea si verifica. Attualmente non esiste un trattamento specifico per lo spasmo affettivo, tuttavia esistono delle buone strategie per gestire l’episodio di apnea, quali:

  • Mantenere la calma ed evitare di riprodurre il comportamento che ha scatenato la crisi
  • Non prendere in braccio il bambino ma stenderlo su un fianco
  • Restare con il piccolo fino a quando non si riprende completamente
  • Accertarsi che, perdendo i sensi, non sbatta la testa, le braccia o le gambe
  • Rassicurarlo e invitarlo a riposarsi quando ha recuperato coscienza
  • Non scuotere il bimbo e non schizzarlo con l’acqua. Non mettergli nulla in bocca (nemmeno le dita)
  • Non praticare la respirazione bocca a bocca o la rianimazione cardiopolmonare
  • Non sgridarlo: il piccolo non sta trattenendo volontariamente il respiro
  • Posizionare una pezza fredda sulla fronte del bambino

Come soluzione preventiva, si consiglia ai genitori di distrarre il figlio prima che il suo fastidio degeneri in una crisi di rabbia.

È stata trovata una correlazione dell’incantesimo di apnea con l’anemia da carenza di ferro, come riporta uno studio pubblicato sulla rivista Pediatric Hematology and Oncology. Se i livelli di ferro sono particolarmente bassi, il medico prescrive degli integratori.

Quanto dura uno spasmo

Lo spasmo dura qualche secondo, fino a un massimo di un minuto. Se il piccolo sviene, di solito riprende conoscenza entro uno o due minuti. Dopodiché, può rimanere frastornato per qualche minuto, perciò si consiglia di rimanere con lui fino a quando non riprende colore in viso e non recupera le energie.

Quando preoccuparsi

Gli spasmi affettivi non sono vere e proprie crisi epilettiche e generalmente scompaiono entro i 4 o entro gli 8 anni, come riporta il Manuale MSD, tuttavia esistono dei campanelli d’allarme da tenere monitorati, quali:

  • Gli spasmi sono sempre più frequenti o peggiorano
  • Gli spasmi influenzano la vita quotidiana

In caso di preoccupazione, ha senso contattare il medico per verificare che non vi sia alla radice una condizione più grave.

Si possono prevenire gli spasmi affettivi?

L’unico modo per prevenire gli spasmi affettivi è evitare di esporre il bimbo ad eventi stressanti o di rinforzare gli atteggiamenti scatenanti. Quindi, se il piccolo manifesta incantesimi di apnea dopo un rimprovero particolarmente duro, si consiglia al genitore di non ripetere il rimbrotto con quelle modalità, specie nei minuti di tensione.

Ciò non significa che il piccolo non vada più sgridato: l’adulto continuerà ad educare il figlio nella quotidianità con le sue regole, prestando però particolare attenzione a disinnescare quei meccanismi che rischiano di portare a una crisi di rabbia, frustrazioni e spasmi affettivi. È bene considerare, peraltro, che il bimbo non trattiene il fiato di proposito, dunque non va accusato per gli incantesimi di apnea.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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