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27 Marzo 2024
17:41

Thailandia verso la legalizzazione delle nozze gay. A che punto è l’Italia con il matrimonio egualitario?

La Thailandia è il primo Paese del Sud-Est asiatico orientato alla legalizzazione del matrimonio egualitario. L'Italia invece è l'unico Paese dell'Europa occidentale a non averlo introdotto, oltre a San Marino e Vaticano. Le Unioni civili infatti non garantiscono gli stessi diritti e doveri delle nozze contratte dalle coppie eterosessuali.

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Thailandia verso la legalizzazione delle nozze gay. A che punto è l’Italia con il matrimonio egualitario?
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In Thailandia la proposta di legge sul matrimonio egualitario è stata approvata dalla Camera bassa dei Rappresentanti, superando il primo step verso la legalizzazione. È atteso entro l’anno il passaggio del disegno di legge alla Camera alta del Senato: se otterrà il via libera, la Thailandia diventerà il primo Paese del Sud-Est asiatico a consentire le nozze tra cittadini dello stesso sesso. In Occidente, invece, qual è la situazione? L’Italia è l’unico Paese dell’Europa occidentale a non aver introdotto il matrimonio egualitario, insieme a San Marino e Città del Vaticano. Il matrimonio ugualitario infatti non va confuso con le Unioni civili: solo il primo riconosce agli omosessuali pari diritti e doveri riconosciuti ai coniugi eterosessuali sposati.

Thailandia: è vicino il sì ai matrimoni gay

Sono stati 400 i voti a favore della legalizzazione delle nozze fra coniugi dello stesso sesso in Thailandia su un totale di 415: è un risultato schiacciante. Al termine della seduta, un parlamentare progressista ha sventolato una bandiera arcobaleno nell’aula istituzionale. Ora si attende nel giro di qualche mese il nulla osta del Senato, che raramente respinge le leggi, e l’approvazione del re.

La norma definisce il matrimonio una «partnership» tra due individui e sostituisce nel Codice civile e commerciale i termini «uomini e donne» e «marito e moglie» con «individui» e «partner matrimoniali», ricorrendo a una terminologia più neutra e meno discriminatoria. La legge quindi parifica i diritti delle coppie eterosessuali ed omosessuali, concedendo a gay e lesbiche di convolare a nozze e godere degli stessi diritti legali, finanziari, medici e specialmente di eredità e adozione, già riconosciuti ai coniugi di sesso diverso.

Se, come ci si aspetta, verrà introdotta nell’ordinamento legislativo, la Thailandia diventerà il primo Paese del Sud-Est asiatico a permettere i matrimoni gay, e il terzo in Asia, dopo Taiwan e Nepal, che l’hanno riconosciuto recentemente, rispettivamente nel 2019 e nel 2023. Si tratta di una svolta storica, visto che in alcuni Paesi del Sud-Est asiatico le relazioni intime omosessuali vengono criminalizzate.

Matrimonio ugualitario e Unioni civili in Italia

L’Italia è l’unico Paese dell’Europa occidentale – oltre a San Marino e Città del Vaticano – a non aver introdotto il matrimonio egualitario, cioè le nozze uguali a quelle contratte dalle coppie eterosessuali. Riconoscerlo significherebbe garantire, con il matrimonio, diritti e doveri indipendentemente dal sesso dei due contraenti, in nome del principio di uguaglianza.

L’ultimo Paese dell’Europa occidentale a introdurre il matrimonio egualitario è stata la Grecia. Per quanto riguarda l’Europa orientale, invece, non l’hanno legalizzato gli ex Paesi dell’Unione Sovietica, quindi Croazia, Bulgaria, Ungheria, Cipro, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia.

Le Unioni civili non garantiscono gli stessi diritti e doveri

Al posto del matrimonio egualitario, nel Belpaese esistono delle discipline diverse: le coppie gay hanno la facoltà di unirsi civilmente mediante le famose Unioni civili, introdotte nel 2016 grazie alla Legge Cirinnà (27 anni dopo la Danimarca), e di adottare attraverso la stepchild adoption il figlio del genitore biologico. Tuttavia, una coppia LGBTQ+ unita civilmente non ha gli stessi diritti e gli stessi doveri di un uomo e una donna che si sposano in Chiesa o in Comune.

Approvare il matrimonio egualitario riconoscerebbe dei diritti estremamente significativi alle coppie omosessuali sposate: quello di adottare un bambino, di ricorrere alla procreazione assistita e di veder riconosciuti automaticamente i figli, senza la necessità di ricorrere alla stepchild adoption. Il matrimonio egualitario introdurrebbe pure dei doveri, come quello di fedeltà verso il coniuge e di rispettare un periodo di separazione prima del divorzio, non previsti in caso di Unioni civili.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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