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8 Agosto 2023
18:00

Trentaduesima settimana di gravidanza: cosa accade, sintomi e come cambia il corpo della donna

La trentaduesima settimana di gravidanza cade nel cuore del terzo trimestre di gestazione, alla fine dell’ottavo mese. Il feto è formato e continuerà a crescere nelle settimane a venire, mentre la mamma potrebbe avvertire stanchezza, gonfiore, mal di schiena e potrebbe avere difficoltà a muoversi a causa del pancione ingombrante.

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Trentaduesima settimana di gravidanza: cosa accade, sintomi e come cambia il corpo della donna
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Alla trentaduesima settimana di gravidanza, che corrisponde alla fine dell’ottavo mese di gestazione, siamo nel pieno del terzo trimestre di gravidanza e il piccolo ha in genere già assunto la posizione cefalica, quella adatta al parto. Tuttavia, non è la regola: il bambino potrebbe girarsi dopo le 32 settimane. La mamma potrebbe accusare stanchezza e avere difficoltà a muoversi e a camminare con il pancione, infatti il bambino ha raggiunto le dimensioni di un’ananas.

Se pur evenienza rara non è impossibile partorire alla 32° settimana: anche se si tratterebbe di un neonato prematuro, è improbabile che nascendo alla fine dell’ottavo mese abbia problemi a lungo termine.

Cosa succede durante la trentaduesima settimana di gravidanza

Intorno alle 32 settimane siamo ormai verso la fase finale della gravidanza, il liquido amniotico nell’utero sta aumentando e il piccolo sta crescendo velocemente, occupando via via più spazio nel grembo materno. Le dimensioni  più generose del pancione potrebbero ostacolare i movimenti della futura mamma e affaticarla. Ma l’arrivo del neonato si avvicina e il genitore inizia il conto alla rovescia per appendere il fiocco alla porta di casa.

Come capire se manca poco al parto?

Se il bambino nascesse a 32 settimane, si tratterebbe di un parto pretermine, tuttavia il feto si è già formato ed è improbabile che abbia problemi a lungo termine. Esistono dei sintomi che potrebbero preannunciare un travaglio prematuro da non sottovalutare, quali:

  • Contrazioni
  • Rottura delle acque
  • Sanguinamento dalla vagina
  • Perdite di muco dalla vagina
  • Improvvisa diminuzione dei movimenti del feto

I sintomi della trentaduesima settimana di gravidanza

Alla fine dell’ottavo mese di gestazione, i sintomi potrebbero essere di varia natura. Tante mamme nel pieno del terzo trimestre di gravidanza accusano stanchezza e fatica, dolore alla schiena e arti gonfi e ingrossati. Ecco quali sono i segni tipici di gravidanza intorno alle 32 settimane:

  • Stanchezza persistente, sonnolenza e, in generale, problemi di sonno
  • Smagliature
  • Gengive gonfie e sanguinanti
  • Mal di testa
  • Mal di schiena
  • Indigestione e bruciore di stomaco
  • Gonfiore e stitichezza
  • Crampi alle gambe
  • Vertigini
  • Mani e piedi gonfi
  • Dolori al lato del pancione (a causa dello stiramento dei legamenti rotondi)
  • Vampate di calore
  • Infezioni urinarie
  • Infezioni vaginali
  • Macchie marroni sulla pelle
  • Capelli spessi e lucidi
  • Pelle grassa
  • Dolore pelvico
  • Contrazioni leggere

I sintomi dei mesi precedenti potrebbero protrarsi e manifestarsi anche alle 32 settimane, quali:

  • Sbalzi d'umore
  • Nausea
  • Voglie
  • Maggiore sensibilità agli odori
  • Seni dolorati o che perdono

Il feto alla trentaduesima settimana di gravidanza

Il feto è ormai formato e ha raggiunto le dimensioni di un ananas. È lungo circa 42,4 cm e pesa più o meno 1,7 kg. Negli ultimi tempi è cresciuto a vista d’occhio, raddoppiando in un solo mese, e nel corso delle prossime settimane s’ingrosserà ancor di più e metterà su peso, accumulando circa un kg di grasso extra.

In questa fase della gravidanza, il piccolo si è probabilmente già posizionato con la testa verso il basso, pronto per la nascita, assumendo la cosiddetta presentazione cefalica. Se non è così, la mamma non deve preoccuparsi: il feto potrebbe girarsi nelle settimane a venire. Se, invece, arriva alla settimana 36 in posizione podalica, il medico a quel punto potrebbe offrire alla mamma dei metodi per incoraggiare il feto a posizionarsi a testa in giù. Fino ad allora, è inutile allarmarsi o intervenire.

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Come cambia il corpo della donna

A questo punto della gravidanza, il ventre cresciuto testimonia la presenza del piccolo nel grembo materno, ma i cambiamenti fisici potrebbero non limitarsi al pancione. La mamma potrebbe sperimentare un generale aumento di peso, lamentare piedi e mani gonfi e accorgersi della comparsa di macchie scure sul viso e di smagliature sul corpo. Nelle quattro settimane successive, è probabile che la donna guadagni circa 300-400 g a settimana. L’ombelico potrebbe assumere una forma allungata o essere sporgente, perciò è una buona idea rimuovere temporaneamente eventuali piercing.

Gli esami da fare durante la trentaduesima settimana di gravidanza

Tra le 28 e le 32 settimane, come riporta il Ministero della Salute, la mamma potrebbe sottoporsi ad un'ultima ecografia ostetrica (qualora necessario) e a una serie di esami. Vediamo quali:

  • Test dell’emocromo tramite prelievo ematico per valutare vari parametri del sangue
  • Test della ferritina  (solo in caso di emoglobina particolarmente bassa, alterazioni del volume dei globuli rossi o comunque soggetti a rischio) tramite prelievo ematico per verificare l’ampiezza delle riserve di ferro nel sangue e diagnosticare la presenza di malattie dovute alla mancanza o sovrabbondanza di ferro.
  • Esame delle urine

Alla fine dell’ottavo mese la mamma potrebbe effettuare anche la flussimetria, cioè un’ecografia realizzata con la metodologia doppler con l’obiettivo di analizzare il flusso sanguigno in vasi arteriosi e venosi del feto, mentre è ancora presto per il tampone vaginale, da effettuare intorno alle 36-37 settimane.

Come prepararsi alla nascita

La venuta al mondo del piccolo si sta avvicinando e probabilmente stiamo fremendo dal desiderio di abbracciarlo e averlo fra noi, dopo quasi otto mesi di attesa. Allo stesso tempo, potremmo essere spaventate dal suo arrivo e potremmo sperimentare un senso di inadeguatezza. Potrebbe essere utile, nella delicata fase che precede la nascita, evitare di ascoltare i racconti altrui.

Quando si avvicina il parto potremmo essere entusiaste e, contemporaneamente, preoccupate dalla nascita imminente

Ricordiamoci che ogni esperienza di nascita di un figlio è personale, perciò affidarsi, come se fosse un inderogabile dictamen, alle parole di nonne, mamme, amiche o di chi, semplicemente, ha già vissuto il parto, non è raccomandabile. Non è detto, infatti, che proveremo emozioni analoghe. Anzi, le narrazioni delle altre persone rischiano di influenzarci e di distoglierci da quello che è il nostro obiettivo momentaneo: il benessere nostro e del piccolo che portiamo in grembo e la salvaguardia del momento unico e irripetibile che stiamo vivendo da sole o in compagnia del nostro partner. Piuttosto, in caso di dubbi di qualsiasi natura, è opportuno rivolgersi all’ostetrico/a o al ginecologo, per sciogliere perplessità e domande con il supporto della loro competenza.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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