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11 Febbraio 2024
11:00

10 domande al posto di “come è andata oggi” per dimostrare interesse ai nostri figli

Se chiediamo ai nostri figli com'è andata a scuola, ci risponderanno sicuramente a monosillabi. Ecco altre domande da fare per entrare in sintonia con loro e aprirci al dialogo.

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10 domande al posto di “come è andata oggi” per dimostrare interesse ai nostri figli
In collaborazione con il Dott. Luca Frusciello
Pedagogista
come è andata oggi

Al rientro da scuola, i nostri figli sono di solito restii a raccontarci cosa è successo mentre erano in classe con compagni e maestre. Alle nostre classiche domande, rispondono di solito con versi monosillabici che assomigliano a parole come "Bene", "Il solito"… Secondo gli psicologi, però, ci sarebbero delle domande migliori da fare al ritorno a casa al posto del classico "come è andata oggi".

Informarsi, domandare, chiedere, far vedere che teniamo a far parte della loro vita anche quando non siamo con loro è, ovviamente, importante e fondamentale. Ma bisogna prestare molta attenzione alle domande che si pongono e come si fanno, con quale tono, espressione del viso, intento. In questo modo si creano un rapporto di fiducia e di dialogo e uno scambio di opinioni più intenso e profondo.

Con chi hai giocato/parlato oggi

Una semplice domanda che ci permette di indagare su come è andata la giornata, senza chiederlo direttamente. E anche per capire se ci sono delle amicizie particolari tra i compagni di scuola o se trascorre le mattinate in solitaria.

A cosa hai giocato durante l'intervallo?

Possiamo chiedere ai nostri figli non solo con chi hanno giocato, ma a cosa, così da entrare un po' di più nel loro mondo. Parlando di un momento di svago che di solito tutti gli alunni amano, potrebbe iniziare a raccontare anche quello che hanno fatto prima e quello che hanno fatto dopo.

Cosa hai mangiato a pranzo?

Se i bambini mangiano a scuola, un ottimo modo per iniziare a farsi raccontare cosa è successo in classe è quello di indagare su quello che hanno consumato a pranzo insieme ai loro compagni. Potremmo così regolarci con il resto dei pasti della giornata, ma anche comprendere gusti e preferenze, capire con chi ha mangiato, se con la mensa è tutto a posto a scuola.

Qual è la cosa più bella che ti è capitata oggi?

Porre l'attenzione sulla positività, sulle cose belle e piacevoli, su quello che ricorderanno con piacere, è un modo per creare un dialogo costruttivo. Ma anche per fare in modo che i bimbi associno a momenti belli il loro dover andare a scuola. Se ci soffermiamo solo sulle cose negative, finirà per odiare il tempo trascorso in classe.

Cos'hai imparato oggi di nuovo?

Questa domanda ci permette di entrare nel merito delle cose insegnate dagli insegnanti, ma anche di aiutare i più piccoli a sviluppare la memoria. Fare un percorso indietro con la mente alle ore precedenti dà loro una mano a memorizzare con più facilità e a sviluppare l'attenzione.

domande al ritorno da scuola

Quanto ti sei divertito oggi?

Anche questa domanda apre un ventaglio di risposte molto interessante. I bambini potrebbero rispondere comunque in modo monosillabico o con un numero in una scala da 1 a 10. Oppure potrebbero iniziare a raccontare tutte le cose eccezionali che sono accadute tra i banchi di scuola.

Cosa ti ha fatto sorridere oggi?

Un'altra domanda utile per porre l'accento sui lati positivi e belli della scuola, per ricordare quell'episodio nel quale i bimbi non sono riusciti a trattenere una risata, perché magari un uccellino è entrato in classe dalla finestra oppure un compagno ha fatto una battuta che ha fatto ridere tutti quanti.

Qual è la lezione che ti è piaciuta di più oggi?

Interessarsi alle materie che interessano i nostri figli è un modo per avvicinarci al loro mondo e aiutarli a esprimere talenti e capacità. Un modo semplice è domanda qual è la lezione preferita della giornata, così da comprendere quali sono le loro passioni e le materie in cui riescono meglio.

Cosa ti piacerebbe insegnare se fossi il maestro/la maestra?

Mettersi nei panni dell'altro è un ottimo esercizio, da fare anche con una semplice domanda di questo tipo al rientro a casa da scuola. Può aiutare i bimbi a capire i propri docenti e anche a comprendere passioni e talenti.

Qual è la cosa più carina che hai fatto per qualcuno oggi?

Per aiutare i bambini a sviluppare l'empatia, dobbiamo spronarli ad aiutare chi ha bisogno. Di solito in classe gli insegnanti spingono sempre i ragazzi a darsi una mano. La famiglia a casa può dare un supporto in più, incoraggiando tali comportamenti lodevoli. L'aiuto reciproco è sempre una bella lezione da imparare.

Il consiglio del pedagogista

Quando siamo davvero interessati a qualcosa, siamo portati a domande specifiche, non generiche.

Proviamo a pensare al classico “Come va” detto salutando qualcuno. A domanda generica, ci aspettiamo risposta generica. Ecco, tutto ciò vale anche per la domanda generica “Com’è andata?”. Ponendoci in modo generico, otterremo risposte generiche come “Bene.”

Il valore della domanda non è solamente indagatorio, ma anche – e soprattutto – d'interessamento all’altro e questo è giusto avvenga senza gli aloni di un fare intrusivo.

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