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5 Aprile 2024
12:30

Aumentano le ricerche su dove praticare il parto in acqua in Italia. Ma è sicuro?

Crescono le ricerche su dove effettuare il parto in acqua. Immergersi in una vasca tiepida per il travaglio è un'esperienza ormai diffusa e praticata in oltre un centinaio di ospedali in Italia. La comunità scientifica è cauta nel promuoverlo come parto sicuro (specie per quanto riguarda l'espulsione del neonato in acqua), anche se sono stati evidenziati diversi benefici sia per la mamma che per il nascituro.

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Aumentano le ricerche su dove praticare il parto in acqua in Italia. Ma è sicuro?
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Quella di sperimentare il travaglio galleggiando nell’acqua tiepida non è più una pratica isolata. È in aumento il numero di future mamme interessate al parto in acqua, che consente di vivere l’esperienza del travaglio ed, eventualmente, della nascita del figlio a mollo in una piccola piscina. Secondo quanto riporta Micuro, piattaforma digitale per la ricerca di strutture ospedaliere, negli ultimi dodici mesi sono state effettuate sul portale quasi 5.000 ricerche online in chiave “parto in acqua” per cercare ospedali che offrano il servizio alternativo al parto tradizionale.

Non a caso sempre più cliniche e nosocomi in Italia si stanno attrezzando dotandosi di vasche e sale allestite per la pratica inventata negli anni Sessanta dall’ostetrico francese Frédérick Leboyer. Per i suoi promotori nascere sott’acqua aiuta la mamma a rilassarsi e il neonato a calmarsi, riducendo i tempi del travaglio e rendendo meno dolorosa l’esperienza del parto, anche se la pratica non è priva di rischi.

Cresce l’interesse per il parto in acqua

L’immersione in acqua durante il travaglio e il parto è diventata un’esperienza sempre più popolare. Secondo chi lo consiglia, essere immerse nell'acqua tiepida quando si hanno le contrazioni è rilassante, aiuta a trovare sollievo dalle contrazioni e rende meno doloroso e duraturo il travaglio. Effettivamente il parto in acqua è stato associato a un minore utilizzo dell’anestesia epidurale (-10%) e più di 130 strutture ospedaliere offrono il servizio nel Belpaese. Anche la campionessa di nuoto Federica Pellegrini lo scorso novembre, in dolce attesa della primogenita Matilde, aveva condiviso pubblicamente la scelta di partorire in acqua, il suo elemento.

Il parto in acqua è sicuro?

La prima domanda che sorge spontanea è: è sicuro mettere al mondo un figlio sott’acqua? Ad oggi l’esperienza del travaglio in acqua è una pratica ritenuta valida e parecchio diffusa, consentita sia in Italia che all’estero, anche se comunque esistono dei rischi.

Rischi

I pericoli sono legati principalmente alle infezioni dovute alla scarsa igiene della vasca e all’ingestione di acqua da parte del neonato.

In più, sebbene siano stati condotti diversi studi sui potenziali benefici del parto in acqua, la comunità scientifica è cauta nel promuoverlo come parto sicuro e sottolinea che occorrono ulteriori ricerche, specie sui presunti vantaggi del neonato, anche se gli eventi avversi legati al parto in acqua riportati in letteratura sono rari.

Come scegliere

Nella valutazione del tipo di parto vanno ponderati tre aspetti essenziali:

  • Condizione di salute della gestante ed età gestazionale
  • Distinzione del parto in due fasi: effettuare il travaglio in acqua è diverso dall’eseguire sia il travaglio che il parto in acqua
  • Il luogo e l'ambiente medico dove praticarlo

Salute ed età gestazionale

Innanzitutto, il parto in acqua è una modalità di parto accessibile alle mamme incinte con un decorso fisiologico della gravidanza tra le 37 e le 41 settimane di gravidanza. È invece da evitare in caso di gravidanza a rischio o complicata.

Travaglio (e nascita) in acqua

Per quanto riguarda la procedura, l’American American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) e l’American Academy of Pediatrics (AAP) consigliano alle future mamme di vivere esclusivamente il travaglio in acqua, e non l’esperienza della nascita. In pratica, suggeriscono di uscire dalla vasca quando la cervice è dilatata e di proseguire il parto fuori dall’acqua. Se, come sottolinea l’AAP, sono più evidenti i vantaggi del travaglio in acqua, meno schiaccianti sono invece le evidenze scientifiche sui benefici dell’espulsione del feto nella vasca.

A casa o in ospedale?

Teoricamente il parto in acqua è effettuabile anche a casa, purché la mamma sia adeguatamente assistita da un’ostetrica e si doti dell’attrezzatura prevista, come il noleggio della piscina per il parto e del telo corpivasca monouso. Tuttavia, la scelta de luogo destinato al parto in acqua (come a quello tradizionale) non va sottovalutata perché uno dei principali rischi legati alla pratica consiste nelle infezioni, che possono essere causate dalla scarsa igiene della vasca o dall’acqua proveniente da una fonte contaminata. Come sottolinea l’ACOG, le strutture ospedaliere pubbliche e private che offrono il servizio sono tenute a stabilire dei rigidi protocolli per la manutenzione e la pulizia delle vasche e per il controllo della temperatura dell’acqua, non superiore ai 37,5°C. In più, è importante che l’ambiente sia, oltre che pulito, riscaldato, appartato, protetto e confortevole.

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