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7 Marzo 2024
10:30

Bambino di 6 anni con ADHD sospeso da scuola: per il TAR deve rientrare

La sua condizione di iperattività porta a disturbare le lezioni e per questo motivo il dirigente scolastico di una scuola di Ladispoli ha deciso di sospenderlo per 17 giorni. Ma il bambino ha solo sei anni e secondo il TAR è necessario che torni subito a scuola. Anzi: che torni a scuola con maggiore supporto da parte degli insegnanti.

A cura di Sara Polotti
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Bambino di 6 anni con ADHD sospeso da scuola: per il TAR deve rientrare
bambino sospeso scuola

Un bambino di sei anni è stato sospeso da scuola, con motivazioni legate al suo disturbo dell'attenzione. La notizia però non si ferma qua: anche se il TAR ha stabilito che la decisione è illegittima e che va fatto rientrare in classe, il preside della scuola si rifiuta di farlo.

Sta accadendo alla scuola Meloni di Ladispoli, nel Lazio, dove un bimbo seguito dall'Ospedale Gemelli per la sua diagnosi di ADHD è stato "allontanato dalla comunità scolastica" dopo la decisione del dirigente scolastico Riccardo Agresti, che dopo un consiglio di classe ha firmato il provvedimento per sospenderlo dalle lezioni in seguito a comportamenti aggressivi e disturbanti nei confronti della classe. La sospensione decisa è di 17 giorni.

Secondo quanto riportato dai media, la diagnosi del bambino è di "disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD) di tipo combinato associata a marcata difficoltà nella regolazione degli aspetti comportamentali e aggressivi". Una condizione che, per sua natura, porta il bambino a disturbare le lezioni e per la quale insegnanti (anche di sostegno) e dirigente avevano chiesto sostegno e maggiori sforzi per mitigare la situazione. Non vedendo miglioramenti, si è deciso quindi di convocare un consiglio di classe, durante il quale si è deciso per la sospensione del bambino dalle lezioni.

Affidatisi al TAR del Lazio, i genitori hanno chiesto – anche alla luce di questa diagnosi – che il bambino potesse rientrare a scuola, e il tribunale ha dato loro ragione: secondo la risposta arrivata il 4 marzo 2024, il bambino deve essere riammesso immediatamente in classe. Non solo: gli dovrà essere fornito un sostegno adeguato all'infermità, come già aveva ordinato l'ospedale in cui il bimbo è in cura.

Ma questo rientro non è ancora avvenuto, perché Agresti – secondo l'avvocato della famiglia, Daniele Leppe – non starebbe rispettando il volere del TAR. Ecco perché la famiglia ha deciso di denunciare ai Carabinieri l'accaduto.

Il preside Agresti, dal canto suo, si è difeso. Interrogato sempre da Repubblica ha dichiarato che la sospensione non è una punizione, ma una "metodologia di insegnamento" che stimola concretamente il bambino a imparare le regole comunitarie rispettando il prossimo. Secondo il dirigente scolastico, in ogni caso, ciò che è mancato è la collaborazione della famiglia.

Ora, oltre alla denuncia alle forze dell'ordine, la famiglia – secondo quanto riportato dal Corriere della Sera – si sta rivolgendo anche al ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara. "Nostro figlio deve tornare a scuola come disposto dal Tribunale", dicono. "Ci appelliamo al ministro Valditara: faccia rispettare alla scuola il decreto del Tar, lo faccia per la serenità di nostro figlio di appena sei anni che si vede negato un diritto".

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