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10 Gennaio 2024
9:00

Buoni propositi dei genitori per il nuovo anno: che effetto hanno sul benessere psicologico dei figli?

I buoni propositi sono tali solo se si basano su un'attenta osservazione delle caratteristiche, potenzialità e inclinazioni dei bambini, altrimenti rischiamo di generare senso di fallimento e frustrazione nei nostri figli.

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Buoni propositi dei genitori per il nuovo anno: che effetto hanno sul benessere psicologico dei figli?
Psicologa
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Con l'anno nuovo si stila la lista dei nuovi propositi. Ma che succede ai bambini quando i genitori ripongono su di loro aspettative e propositi non adeguati alle loro caratteristiche? Pensiamo a propositi del tipo “Quest’anno solo bei voti!”, “Oramai sei grande quindi, da oggi in poi, niente più scenate di panico davanti a scuola!”, “Dall’anno nuovo mi aspetto niente più panchina durante le partite!”. I buoni propositi, quando non tengono conto delle peculiarità del singolo bambino e/o bambina, portano con sé un alto grado di delusione. È alta la probabilità, quindi, che mamme e papà vadano incontro a disillusione e si scontrino con rabbia e frustrazione dei figli.

Quante volte non ci siamo sentiti in grado di soddisfare le aspettative dei nostri genitori e quante volte ci siamo sentiti sbagliati o indegni per questo? Nutrire delle aspettative o elencare i buoni propositi per il nuovo anno non è sbagliato, ma è opportuno fare attenzione a non esagerare e rimanere con i piedi per terra, poiché prefissarsi degli obiettivi inarrivabili è rischioso. Troppo spesso infatti le aspettative dei genitori non si basano sulle caratteristiche, competenze, inclinazioni reali dei loro bambini. E se i figli non riescono a raggiungere gli standard che i loro genitori si sono posti, a soffrire saranno sia i bambini che gli adulti.

Ogni genitore si crea delle aspettative e immagini di come sarà il proprio figlio già a partire dalla gravidanza: “sarà simpatico/a, socievole o brillante?”, “diventerà un bravo/a tennista o un/a violoncellista di successo?”. E l’arrivo del nuovo anno mette alcuni genitori di fronte ad un nuovo bilancio. Mamme e papà si chiedono se per il figlio hanno puntato abbastanza in alto o se devono correggere il tiro.

I buoni propositi e gli obiettivi sono tali solo se rispettano almeno questi tre requisiti:

  • sono realisticamente ed effettivamente raggiungibili
  • riflettono le caratteristiche, gli interessi, le passioni di chi li deve perseguire
  • sono raggiungibili nel breve termine

Intenzioni del tipo "quest’anno ti iscriviamo al conservatorio: inizierai a suonare il a pianoforte e quando ti diplomerai vedrai come sarai diventato/a bravo/a!" devono tenere conto degli interessi del diretto interessato.

Prima di qualsiasi iniziativa rispetto alle attività da proporre a nostro/a figlio/a ricordiamo di osservare e conoscere le preferenze dei ragazzi/e. Proponiamo loro delle attività che, alla luce delle caratteristiche della persona, potrebbero interessare veramente oppure suscitare un po’ di curiosità.

Se siamo di fronte a dei ragazzi con scarsa propensione ad impegnarsi in attività o obiettivi sarà più utile proporre di frequentare corsi/attività sportive/risultati scolastici che si raggiungono nel breve periodo, che prevedono l’ottenimento di obiettivi precisi e definiti (dai quali è più facile ottenere una gratificazione tangibile nel medio-breve periodo).

Gli obiettivi o le attività che hanno questo tipo di caratteristiche, nella maggior parte dei casi, vengono raggiunti con maggiore facilità e aiutano nel tempo la formazione della propria autostima. E chissà che magari l’iscrizione al conservatorio o il voto alto a scuola arriverà senza nemmeno aver fissato un buon proposito!

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Elisabetta Lupi
Psicologa
Sono una Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ho conseguito la Laurea Magistrale presso Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica dell'Università di Pisa nel 2016. Ho lavorato presso il Servizio di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ho svolto, in qualità di docente, corsi di formazione per il personale sanitario inerenti la diagnosi, la valutazione e il trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico. Ho collaborato alla scrittura di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Mi occupo di valutazione, diagnosi e trattamento dei Disturbi del Neurosviluppo, in particolare del Disturbo dello Spettro Autistico. Effettuo incontri di Parent Training per i genitori di bambini con difficoltà nello sviluppo.
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