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2 Luglio 2023
17:00

Chi sono i genitori narcisisti e perché danneggiano la salute mentale dei figli

I genitori narcisisti sono focalizzati su sé stessi e riflettono sui figli le aspirazioni e gli obiettivi che non hanno raggiunto nella loro vita. Tanto sono concentrati sulla loro persona, quanto disinteressati ai figli, salvo quando i piccoli raggiungono traguardi o risultati.

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Chi sono i genitori narcisisti e perché danneggiano la salute mentale dei figli
In collaborazione con la Dott.ssa Nicoletta Agostinelli
Psicologa e Psicoterapeuta
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Il contrario della mamma coccodrillo descritta dallo psicoanalista Jacques Lacan. I genitori narcisisti sono egoisti, individualisti, disinteressati, distratti, a volte invadenti. Sono agli antipodi rispetto a una mamma e un papà che fagocitano il figlio, lo cannibalizzano, lo proteggono fino a togliergli il respiro. Al contrario, i genitori narcisisti guardano a loro stessi, sminuiscono il figlio, che vedono come un loro prolungamento, e trascurano le esigenze affettive e gli stati emotivi della prole.

L’identikit del narcisista

L’ego è il perno intorno a cui rotea una personalità narcisistica. Tratti caratteriali già stigmatizzati nella mitologia greca, che raccontava di un giovane di nome Narciso – da cui deriva il sostantivo “narcisista” – tanto egoista, insensibile e superbo da essere punito dagli dei. La vendetta si compì quando il fanciullo, contemplando e ammirando la sua bellezza in uno specchio d’acqua, s’innamorò perdutamente di se stesso.

«Le persone con tratti di personalità narcisistici predominanti sono molto focalizzate sul proprio valore personale – spiega la dott.ssa Nicoletta Agostinelli, Psicologa e Psicoterapeuta – e nelle relazioni tendono a muoversi su un piano motivazionale competitivo (rango): cercano di sentirsi superiori per non entrare in contatto con le proprie ferite emotive e fragilità».

Chi sono i genitori narcisisti

E se un narcisista ha un figlio? I genitori narcisisti non riescono a concentrarsi senza secondi fini sulle esigenze di coloro che hanno messo al mondo. Anzi, pretendono che i figli restituiscano indietro le forze, le energie e le risorse che hanno speso per crescerli. Oppure, riflettono sui figli quegli obiettivi, quei sogni e quelle aspirazioni che nella loro vita non sono mai riusciti a coronare. I piccoli diventano una sorta di estensione di sé, su cui proiettano le attese e ambizioni che loro rimpiangono di non aver raggiunto.

Sono genitori focalizzati su di sé che non entrano in sintonia con il figlio

«Come genitori possono essere molto focalizzati su sé stessi – prosegue la dott.ssa Agostinelli – avere scarse capacità di sintonizzazione empatica con le emozioni e i bisogni dei figli, pretendere standard di prestazione elevati e allo stesso tempo sminuire i loro successi e non riconoscere il loro valore personale».

Se il figlio non è il primo della classe, se non ottiene quel voto all’esame, se non trascina la squadra di basket alla vittoria, è un fallito per il genitore, che riversa su di lui frustrazioni e rimpianti, anche in modo violento.

A volte il genitore narcisista, che generalmente pecca di empatia ed è emotivamente distaccato dal figlio, è rumorosamente presente. Troppo presente. Tende ad essere invadente e invadente quando gli occorrono conferme, tanto da interrompere il figlio per chiedergli di fare quello che vuole fare. Potrebbe anche essere critico nei confronti del piccolo, commentarne il peso, l’aspetto o metterlo a disagio.

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Cosa si nasconde dietro a un genitore narcisista

Dietro a un genitore narcisista si celano fragilità e insicurezza. Ferite mai chiuse, sofferenze non metabolizzate, vulnerabilità di fondo che, sommandosi l’una all’altra, hanno creato uno scudo inossidabile. Tanto che, a volte, è il figlio che si trova a sorreggere il carico emotivo del genitore narcisista.

Anzi, quest’ultimo potrebbe pretendere che il figlio si prenda cura di lui, con strategie manipolatorie. «Ti ho nutrito e vestito quando eri piccolo, quindi ora sei in debito con me» potrebbe ammonire il figlio.

L’insicurezza del genitore impedisce al figlio di ragionare in autonomia e di esprimere le sue passioni e i suoi desideri indipendentemente da quelli del padre o della madre.

Le ripercussioni sul figlio

Un figlio che vive con un genitore narcisista tende a diventare a sua volta narcisista per un comportamento indotto culturalmente.

«Crescere con un genitore narcisista – continua la psicologa Agostinelli – può favorire di riflesso lo sviluppo a propria volta di tratti narcisistici e di grandiosità o/e vissuti di profonda inadeguatezza, vergogna e autosvalutazione personale».

Il piccolo potrebbe arrivare a interiorizzare le critiche e gli attacchi del genitore narcisista. «È colpa tua se sono così stanco». «Mi fai arrivare all’esasperazione». «Avrei potuto fare una grande carriera se non avessi avuto a che fare con uno come te». Sentendosi ripetere durante la crescita frasi simili, il figlio tende a convincersi che le accuse siano fondate e, quindi, a incolpare se stesso.

Un fanciullo svuotato dei suoi interessi personali, della sua libertà di pensiero, è un fanciullo che si spegne lentamente. Inizierà inconsciamente a pensare che le esigenze emotive dell’altro, cioè del genitore, contano di più delle proprie, fino ad arrivare a negare di avere esigenze o scelte proprie o a confondere le indicazioni altrui come proprie. È il risultato di una crescita al fianco di una mamma e/o un papà che, anziché essere una guida attenta e premurosa, sono una presenza fisica, non affettiva.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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