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22 Agosto 2023
18:00

Come funziona il Family Link, il sistema di parental control per tenere d’occhio i figli quando navigano in rete

Family link è uno strumento di parental control (o filtro famiglia) che consente ai genitori di controllare l’attività dei figli online.

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Come funziona il Family Link, il sistema di parental control per tenere d’occhio i figli quando navigano in rete
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Minori e tecnologia, una coppia dalle mille domande. Da che età lasciare il piccolo con il tablet o lo smartphone in mano? È eticamente giusto leggere i messaggi di nostro figlio? E sbirciare la cronologia delle sue ricerche in rete? L’avvento del digitale nelle nostre vite è stato repentino e totalizzante, tanto da cogliere (quasi) impreparati gli adulti, i quali oggi si misurano con una generazione che nasce e cresce circondata da schermi e dispositivi, dei loro genitori prima, di proprietà poi. Il punto consiste nel saper guidare i minori a un uso adeguato e consapevole degli strumenti tecnologici, che, a seconda dell’utilizzo, sono una risorsa o una minaccia. Ecco perché Google, intercettando il fenomeno, nel 2017 ha introdotto il “Family Link”, un servizio di parental control gratuito che consente ai genitori di controllare e regolare l’attività dei figli sul web. Negli ultimi mesi lo strumento è stato implementato con nuove funzionalità che permettono a mamme e papà di tenere d’occhio anche a distanza il piccolo quando è online.

Family Link è un servizio gratuito di Google che consente ai genitori di gestire e monitorare l’attività dei figli in rete. Si tratta di fatto di un’app che permette a mamme e papà di limitare il download di giochi e applicazioni sul telefono o sul tablet da parte del figlio, bloccare l’accesso a siti per adulti o a contenuti violenti / di carattere sessuale, impostare un limite d’utilizzo del dispositivo. Ecco le sue principali funzionalità:

  • Impostare limiti per il tempo di utilizzo delle app, anche scegliendo i giorni
  • Impostare il blocco del dispositivo a un determinato orario (l’ora in cui andare a dormire)
  • Approvare, nascondere o bloccare il download di determinati app, giochi, film, libri e musica
  • Proporre app consigliate da un team di professori
  • Proteggere la privacy dei dati del piccolo
  • Visualizzare la durata rimanente della batteria del suo dispositivo
  • Controllare la posizione attraverso il sistema di geocalizzazione
  • Monitorare le app più utilizzate e i contenuti più ricercati e filtrare i contenuti espliciti di carattere sessuale o violenti nei risultati di ricerca di Google

Per usare Family Link:

  • Il genitore (o tutore) che utilizza Family Link per supervisionare il minore deve avere almeno 18 anni di età, disporre di un account Google, risiedere nel Paese del figlio
  • Il figlio deve avere un account Google (se il piccolo ha meno di 13 anni, può crearlo direttamente il genitore durante la configurazione di Family Link)

Verificata la presenza dei requisiti, il genitore deve scaricare sul suo smartphone o tablet l’app “Family Link” (disponibile sia su dispositivi Android che su iPhone e iPad), mentre sul dispositivo utilizzato dal minore va scaricata l’app “Family Link per bambini e adolescenti”, disponibile solo su Android. Alcune funzionalità di Family Link dedicate ai genitori sono accessibili anche da browser sul computer, accedendo alla sezione “Google Famiglia”.

Dopodiché, è sufficiente seguire passo dopo passo le indicazioni sull’app, scaricata sia sul dispositivo del genitore sia su quello del figlio. Se il procedimento è andato a buon fine, apparirà il messaggio di annuncio che i “dispositivi sono connessi”: il controllo è ufficialmente attivato.

A 13 anni i figli hanno per legge il diritto di chiedere di non essere più soggetti a tutte le limitazioni e al raggiungimento di quell’età alcune opzioni spariscono, come l’impostazione dell’orario di andare a dormire o il consenso per scaricare o bloccare le app. Un mese prima del 13esimo compleanno, i genitori ricevono un’email di avviso, in cui vengono illustrate le loro possibilità.

La questione del controllo dei dispositivi da parte dei genitori, comunque, è annosa e dibattuta. Va ricordato che, se è vero che prima dei 14 anni i genitori sono garanti di terzi e che controllare come i figli navigano sul web permette di evitare eventuali azioni illecite e reati, supervisionarli nelle attività online non deve equivalere ad invadere la loro privacy. Il controllo eccessivo o invadente da parte del genitore rischia di influenzare negativamente il benessere emotivo dei figli e di impedire il corretto sviluppo della loro autonomia.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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