4 Marzo 2023
9:00

Giornata mondiale dell’obesità: anche i bambini sono sempre più a rischio

Il 4 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'Obesità, un problema che colpisce sempre più bambini e adolescenti. Quella di oggi è un'occasione di riflessione sulle conseguenze legate ad una patologia che però nasconde determinanti fattori sociali.

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Giornata mondiale dell’obesità: anche i bambini sono sempre più a rischio
In collaborazione con la Dott.ssa Elena Bozzola
Pediatra infettivologo presso l’Ospedale Bambino Gesù e Segretario Nazionale SIP
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In un mondo che nel 2035 vedrà una persona su quattro fare i conti con gravi problemi di peso, iniziare a discuterne in modo serio diventa una necessità non più procrastinabile. Ecco perché il tema scelto per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2023 del 4 marzo è proprio Changing Perspectives: let's talk about obesity, "parliamo di obesità", un pericolo molto serio che riguarda fasce di popolazione sempre più giovani.

Cos'è la Giornata Mondiale dell'obesità

Il World Obesity Day nasce nel 2015 per volere della World Obesity Federation. L'idea era quella di sensibilizzare la popolazione (e le stesse istituzioni) riguardo i gravi e molteplici rischi di una condizione che attualmente minaccia la salute di circa un miliardo di persone, numero che però gli esperti prevedono sia destinato ad aumentare vertiginosamente nel giro di pochi anni.

Un problema serio dunque, che però non deve trasformarsi in uno stigma sociale: l'obesità è infatti una vera e e propria patologia – con tutte le conseguenze del caso, sia in termini medici che psicologici – e chi ne soffre necessita di tutto l'appoggio e il sostegno possibile.

Per non cadere nel pregiudizio e nelle semplificazioni ("Gli obesi se la cercano perché mangiano troppo") è però importante essere adeguatamente informati sul tema.

Quando una persona è considerata obesa?

C'è una bella differenza tra persone sovrappeso e persone che soffrono di obesità.

Il semplice accumulo di un limitati eccessi di grasso corporeo è infatti una condizione medicalmente poco raccomandabile, ma che non sfocia nel patologico. Quando però l'indice di massa corporea (MBI) – fornito calcolando il peso in Kg diviso per l'altezza in metri elevata al quadrato – supera il i 30 kg/m², allora la situazione è ben più grave e si parla di un paziente clinicamente obeso.

I rischi per la salute (non solo fisica)

I disagi dovuti ad un corpo troppo grasso non si esauriscono in una mera questione estetica. L'obesità infatti influisce pesantemente sulla possibilità d'incorrere in malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, apnee notturne e problemi a ossa o articolazioni, arrivando a incidere in modo rilevante sulla stessa aspettativa di vita.

L'obesità è una malattia che accorcia la vita e ne danneggia pesantemente la qualità

A tutto ciò vanno poi aggiunte le conseguenze a livello psicologico: le persone obese sono molto più esposte al rischio di cadere in depressione e sviluppare comportamenti anti-sociali a causa delle discriminazioni, delle derisioni e degli atti di bullismo cui spesso sono soggetti.

Quali sono le cause?

L'alimentazione eccessiva e squilibrata in termini nutritivi rappresenta sicuramente una delle principali motivazioni che possono portare una persona a diventare obesa. Ma non è l'unica.

Stili di vita troppo sedentari o caratterizzati da insufficienti momenti di riposo notturno, assunzione di alcuni tipologie di farmaci (beta-bloccanti, antidepressivi, medicinali per il diabete ecc…), conseguenze dovute al parto, presenza di fattori genetici: sono tutti elementi che possono favorire l'accumulo spropositato di grasso e, di conseguenza, portare ad una condizione di obesità.

La minaccia dell'obesità infantile

A preoccupare maggiormente medici ed esperti è il notevole aumento di casi di obesità legati ai minori che negli ultimi anni ha riguardato gran parte dei Paesi occidentali, Italia inclusa.

«L’obesità infantile, in particolare – recita il Ministero della Salute sul proprio sito – è una delle più importanti sfide per le conseguenze che comporta, quali rischio di diabete di tipo 2, asma, problemi muscolo-scheletrici, futuri problemi cardiovascolari, problemi psicologici e sociali».

La stessa Società Italiana di Pediatria ha lanciato l'allarme nel corso del 77esimo Congresso Italiano di Pediatria, tenutosi a Sorrento il 22 maggio 2022:

In 40 anni (dal 1975 al 2016) bambini e adolescenti obesi sono passati da 5 a 50 milioni tra le femmine e da 6 a 74 milioni tra i maschi (Nature Metabolisme 2020). In totale oggi si contano circa 120 milioni di bambini e adolescenti obesi nel mondo.

Cifre tutt'altro che marginali, indicatrici di stili di vita caratterizzati da poco movimento e diete scorrette che continuano a condizionare chi ne è soggetto anche negli anni a venire, fino all'età adulta. La recente rilevazione HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) su ragazzi di 11, 13 e 15 anni di circa 50 Paesi tra l’Europa e il Nord America ha infatti mostrato come ben il 22,6% degli adolescenti presenti problemi di peso e di questi, il 4,4% obeso sia già considerabile come obeso.

«Il confine tra sovrappeso ed obesità risulta molto sottile. Ed è per questo che una corretta alimentazione in età pediatrica, già a partire dai primi mesi di vita, risulta fondamentale per prevenire la patologia nelle epoche di vita successiva – ci spiega Elena Bozzola, Segretario Nazionale SIP e pediatra infettivologo presso l’Ospedale Bambino Gesù – Un bambino obeso infatti è un bambino a rischio di patologia cardiovascolare e dismetabolismo, tra cui diabete, nelle epoche di vita successive».

L'aspetto legato ad un regime alimentare malsano risulta poi particolarmente inquietante perché condizionato non solo alle scelte alimentari del singolo individuo o della singola famiglia, ma anche da fattori squisitamente sociali.

Anche la tavola è questione di portafogli e l'impoverimento generale del ceto medio sta portando sempre più cittadini a potersi permettere solo una limitata varietà di cibi – perlopiù di scarsa qualità – con un conseguente aumento nel consumo del cosiddetto junk-food, nutrizionalmente deleterio ma economicamente accessibile.

Giornata Mondiale Obesità

Come scongiurare il rischio di un mondo troppo grasso?

Per combattere l'obesità l'arma più affilata in nostro possesso è naturalmente la prevenzione.

Fondamentale quindi adottare una dieta equilibrata, non eccessiva nelle porzioni,  ricca di prodotti vegetali (frutta, verdura, legumi ecc..) e con il giusto bilanciamento tra zuccheri, grassi e proteine. A ciò va poi affiancata una routine che preveda dell'attività fisica giornaliera (non serve fare le maratone, nella maggior parte dei casi  basta camminare o salire qualche rampa di scale in più) e un'adeguato sonno notturno.

Ciò però potrebbe non bastare. Per dare scacco matto all'obesità – sia a livello nazionale che mondiale – le istituzioni dovrebbero attuare politiche molto più efficaci per assottigliare le disuguaglianze in termini sociali, economici e d'istruzione per poter offrire ad ogni abitante di questo pianeta la possibilità di vivere un'esistenza consapevole e, soprattutto, in salute.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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