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16 Giugno 2023
10:00

Il silenzio attivo: quando ammutolirsi in una discussione aiuta il piccolo a ragionare sugli errori

I silenzi dicono più di mille parole e possiamo utilizzarli anche nell'educazione dei nostri bimbi. Durante una lite, piuttosto che continuare a scontrarci, possiamo improvvisamente ammutolirci e non parlare per un po' con il nostri bimbo. Il pedagogista:«Il silenzio è uno strumento e va spiegato ai bimbi come utilizzarlo».

A cura di Sophia Crotti
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Il silenzio attivo: quando ammutolirsi in una discussione aiuta il piccolo a ragionare sugli errori
In collaborazione con il Dott. Luca Frusciello
Pedagogista
Silenzio attivo

Il silenzio attivo è una forma di comunicazione che può essere utilizzata come metodo educativo, durante una lite con i nostri bimbi. Consiste infatti nello smettere improvvisamente di parlare, quando la discussione si è trasformata in lite dai toni accesi e spostarsi in un'altra stanza.

Scegliere di non parlare più, per qualche ora, non ha nulla di punitivo, serve piuttosto a sorprendere il bambino.

Porte sbattute, «Sei la peggiore mamma del mondo!», «Me ne vado di casa!», «Non ne posso più di voi», sono frasi enormi, di cui bimbi e ragazzi neanche conoscono a pieno il significato. Noi grandi però, sappiamo molto bene il valore di queste parole, che ci piombano addosso come macigni, mettendo in discussione il nostro ruolo di educatori.

Abbiamo già detto che il bimbo, o il ragazzo, quando sembra avere un atteggiamento di sfida, sta in realtà solo manifestando un malessere, dettato anche dal fatto che non sa come gestire ed esprimere le emozioni che prova. Proprio per lasciargli i suoi spazi e fare in modo che ragioni su ciò che ha fatto senza continuare ad alimentare lo scontro possiamo decidere, per quanto difficile, di smettere di gridare e stare qualche ora in silenzio.

Cos'è il silenzio attivo?

Il silenzio attivo, come dice la parola, è scegliere volontariamente di stare in silenzio durante una discussione, facendo in modo però, che quel silenzio, come si suol dire, valga più di mille parole.

Il silenzio attivo è scegliere di stare improvvisamente in silenzio durante una discussione

La tecnica, secondo gli psicoterapeuti, è estremamente funzionale durante la pre adolescenza e l'adolescenza, oppure in risposta all'atteggiamento insolente di bimbi molto scontrosi.

Immaginiamo di star litigando con nostro figlio, perché gli abbiamo detto che prima di uscire a fare un giro in bici con i suoi amici deve finire i compiti, e che lui inizi a risponderci in malo modo. Il ragazzo potrebbe reagire così per svariate motivazioni: è stanco, la materia che deve fare non gli piace, il sole fuori aumenta in lui il desiderio di uscire e questa sua insolenza si scontra con la nostra imposizione, che non viene rispettata, anzi sfidata.

Silenzio attivo

La prima risposta, che viene naturale, è quella di alzare la voce, questo crea una situazione ancora più frustrante per entrambi, portando la collera a farci dire cose che nemmeno pensiamo. Per quanto difficile allora possiamo improvvisamente smettere di rispondere alle provocazioni, ammutolendoci.

Al posto di alzare sempre di più la voce possiamo improvvisamente smettere di rispondere alle provocazioni, ammutolendoci

Inizialmente il ragazzo penserà di aver "vinto", quindi di aver gridato più forte di noi, visto che avevamo impostato la nostra discussione in questo modo.  Ma se il silenzio si protrae nel tempo, capirà il perché del nostro smettere di parlargli. Può essere difficoltoso non parlarsi tra le mura di casa, dal momento che condividiamo gli stessi spazi, per questo sarebbe meglio spostarsi proprio in un'altra stanza o chiedere al ragazzo di farlo. Se ci si incontra nei corridoi e il piccolo ci chiede qualcosa dobbiamo continuare a stare in silenzio, per almeno qualche ora, aspettando che sia lui a venire da noi e riaprire la conversazione in modo più pacifico.

Qual è il valore del silenzio nell'educazione?

Il nostro silenzio inaspettato, dopo un po' diventa per il ragazzo un campanello di allarme, visto che non avrà risposte da noi, dovrà inevitabilmente scontrarsi con i suoi errori, ripercorrendo cosa nella comunicazione non ha funzionato.

Silenzio attivo

Il silenzio infatti, porta tantissimi benefici a noi e ai nostri bambini, tra i quali:

  • Ridurre stress e ansia: se continuiamo a urlarci addosso durante una discussione ci innervosiremo sempre di più, bastano pochi attimi di silenzio per sentire la nostra rabbia già ridursi
  • Empatizzare: nel silenzio il ragazzo ascolterà se stesso, le sue ragioni e imparerà così anche a comprendere le nostre
  • Concentrarsi: il bimbo che non sarà più preso dall'ansia, potrà concentrarsi sull'accaduto e pensare a un modo per riparare al danno.

Quando non utilizzare il silenzio attivo

Nonostante il silenzio abbia un'importante valore educativo, dobbiamo evitare di ricorrere al mutismo in alcune situazioni specifiche, poiché potremmo far sentire il bimbo o il ragazzo incompreso e spaventato:

  • Quando il bambino è troppo piccolo, l'Università Statale della Val d'Aosta ha coinvolto 120 alunni di una scuola primaria in un progetto educativo basato sul silenzio, specificando che è l'età scolare quella adatta per applicare questo metodo, non prima. Il bimbo in età pre scolare non è pronto a comprendere il valore educativo del silenzio e potrebbe sentirsi semplicemente abbandonato o non ascolatato.
  • Quando nostro figlio non sa perché ci stiamo comportando in questo modo: immaginiamo di scoprire dal registro elettronico, che il ragazzo ci ha mentito riguardo un voto, non ha senso reagire con il silenzio non appena nostro figlio rincasa. Il silenzio attivo ha valore se il ragazzo lo percepisce come un improvviso cambiamento del nostro comportamento durante una lite, altrimenti non ha valore, anzi è solo una sfida.
  • Per un piccolo screzio o come unico metodo educativo: il silenzio attivo si fonda sull'effetto a sorpresa che può avere il silenzio durante una discussione, se lo utilizziamo sempre il ragazzo recepirà solo che non sappiamo gestire lo scontro, peggio che non vogliamo comunicare con lui.

Il pedagogista: come applicare il silenzio attivo

É proprio vero che nella vita un silenzio vale più di mille parole. Ricordiamo molto di più tutte quelle volte in cui abbiamo accusato un momento di silenzio piuttosto che delle parole pesanti, perché i silenzi lasciano una traccia indelebile. Il silenzio va usato con delle regole, altrimenti il bambino che sia in età prescolare, alle elementari o alle medie, potrebbe confondere il silenzio per un rifiuto. Pensiamo  ai bambini con elevato livello di conflittualità, se interrompiamo il conflitto con un silenzio il bambino rischia di non riuscire a tollerarlo, quindi che fare?

bimba felice
  1. Dobbiamo completare i nostri silenzi con delle frasi che li precedano: “Ora il papà è arrabbiato per questa cosa, quindi ha bisogno di prendersi un attimo e fare dell’altro, ne parliamo dopo”, questa regola evita che il bambino riceva una squalifica della relazione, quest’ultima non va mai squalificata, il silenzio è uno strumento, devo dire cosa sta per succedere, poi lo attivo.
  2. La seconda regola è il feedback, io  sto imponendo il silenzio e dopo devo chiedere a mio figlio come è andata, "Io ora che ho riflettuto sono molto più tranquillo e tu?" . Così veicolo un messaggio sano, do uno strumento al bambino, gli spiego come usarlo e verifico come lo ha sfruttato.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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