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2 Febbraio 2024
10:30

«La mamma è morta, occupatevene finché non metto a posto la mia vita»: il neonato abbandonato a Milano sta bene

L'1 febbraio 2024 un neonato è stato abbandonato davanti alla porta di un residente di un condominio popolare nel quartiere del Giambellino, a Milano. Il bigliettino in arabo che lo accompagnava spiegava le ragioni del gesto: "La mamma è morta di parto, non posso occuparmene. Abito qui vicino, prendetevene cura".

A cura di Sara Polotti
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«La mamma è morta, occupatevene finché non metto a posto la mia vita»: il neonato abbandonato a Milano sta bene
neonato abbandonato milano

«La mamma è morta durante il parto, non posso crescerlo da solo. Abito vicino a voi, vi chiedo di prendervi cura del bambino così sarò tranquillo finché non sistemo la mia vita». Queste sono le parole – tradotte dall'arabo – scritte sul bigliettino trovato accanto al neonato abbandonato a Milano nelle scorse ore.

La vicenda ha già preso le prime pagine di tutti i giornali: l'1 febbraio 2024 un residente di via degli Apuli, nel quartiere Giambellino di Milano, ha notato una carrozzina incustodita davanti alla sua porta al pianoterra di un condominio popolare. Si è quindi avvicinato e si è trovato di fronte un neonato di circa un mese, coperta, tutina e berretto a proteggerlo dal freddo.

Partito l'allarme, i carabinieri del nucleo radiomobile e un'ambulanza sono accorsi sul posto, trasportando subito alla clinica De Marchi il bebè, per i consueti accertamenti.

Secondo quanto riportato dai media e dalle persone intervistate in queste ore, il bambino sembra in buona salute, avrebbe circa un mese e le sue condizioni suggeriscono che finora chi se n'è occupato l'abbia fatto con cura.

Il biglietto ritrovato con il neonato verrà analizzato con cura per verificarne la veridicità (per ora si ipotizza un'origine egiziana della persona che lo ha scritto, per le forme grammaticali utilizzate). Donne morte di parto o successivamente a esso non sono state trovate, quantomeno nella zona. Per questo motivo le ipotesi sono che si tratti di una vicenda avvenuta più lontano oppure, se avvenuta lì (cosa probabile), che sia una bugia o una mezza verità che nasconde comunque le ragioni dietro al gesto. La persona che ha lasciato il bambino al Giambellino, infatti, chiede che il bebè venga accudito "finché non sistemo la mia vita", con l'intenzione quindi di tornare (per quanto legalmente e praticamente possibile).

I fatti di cronaca relativi ad abbandoni di neonati nel milanese quest'anno sono stati diversi. A Sesto San Giovanni, per esempio, c'è stato il caso di Amelia, mentre Enea era stato lasciato al Policlinico di Milano. Rispetto a questi, però, il bebè trovato con il bigliettino non è stato affidato alle Culle per la Vita o agli ospedali che consentono il parto in forma anonima, ma lasciato in un luogo incustodito.

Ora, come previsto dalla legge italiana, il Tribunale dei Minori affiderà la patria potestà alla clinica o all'ospedale che si sta occupando del bebè. Successivamente, dopo aver dichiarato adottabile il neonato, individuerà una famiglia adatta per l’adozione tra quelle in lista d'attesa, ovvero quelle che hanno già dato la propria disponibilità all'adozione nazionale e che hanno già percorso l'iter previsto.

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