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1 Gennaio 2024
9:00

Legumi in svezzamento: quando iniziare a darli al bambino e come cucinarli

I legumi in svezzamento si possono dare ai bambini purché si mettano in atto degli accorgimenti riguardo alla loro tipologia, cottura e consistenza. Prima di proporre le fave, occorre informarsi con assoluta certezza di eventuali casi di favismo in famiglia, trattandosi di una patologia ereditaria.

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Legumi in svezzamento: quando iniziare a darli al bambino e come cucinarli
Dietista
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I legumi in svezzamento sono importanti perché possono essere sfruttati come fonte proteica del pasto al posto di carne, pesce o formaggio, affiancati da un cereale o una pastina e da verdure. Di norma vengono introdotti dopo un paio di mesi dall’inizio dello svezzamento, verso l’ottavo o nono mese del neonato, anche se chi segue uno schema meno rigido li offre al piccolo già dai primi mesi dello svezzamento.

Sono molti i dubbi riguardo ai legumi, specialmente riguardo al loro inserimento durante l’alimentazione complementare, in gergo svezzamento. Sono da considerare proteine o carboidrati? Con quali iniziare e quando? Avranno troppe fibre? Saranno difficili da digerire? Sono alimenti a rischio di soffocamento? Conosciamoli insieme e capiamo perché il binomio svezzamento e legumi è sì possibile.

Quando iniziare a dare i legumi in svezzamento?

Nell’autosvezzamento, o alimentazione complementare classica, che vede l’inserimento graduale di un cibo per volta, i legumi sono di norma introdotti dopo un paio di mesi dall’inizio dello svezzamento, generalmente verso l’ottavo o nono mese di vita del piccolo.

La scienza, tuttavia, ci dice con ormai sufficiente certezza che questo schema rigido è superato: i legumi, come la maggior  parte degli altri alimenti, possono essere forniti sin dai primi mesi dall'inizio dell'alimentazione complementare classica, così come avviene solitamente nella modalità di autosvezzamento. Naturalmente occorreranno accorgimenti riguardo alla loro tipologia, cottura e consistenza.

In realtà in modo indiretto si possono iniziare a far “assaggiare” i legumi sin dalla gravidanza della  mamma, in quanto alcuni gusti dei bambini si sviluppano già con il contatto del liquido  amniotico, così come anche in seguito tramite il latte materno, qualora sia possibile e desiderato l’allattamento al seno.

Quali legumi si possono proporre?

Durante lo svezzamento con le dovute accortezze si possono dare tutti i legumi come tipologia, a eccezione delle fave, che richiedono particolare cautela per il rischio di favismo. Scegliere legumi decorticati però, cioè senza buccia, sarebbe l'ideale per partire (i più reperibili tra questi sono lenticchie rosse, ceci e piselli), nonostante non ci sia controindicazione per gli altri se sono trattati in modo adeguato

Tra i legumi di origine mediterranea troviamo ceci, fagioli, lenticchie, piselli, fave, cicerchie e lupini. Quasi tutti li troviamo comunemente nella loro forma secca, da ammollare almeno 10-12 ore in acqua cambiandola 2-3 volte e da lessare poi in abbondante acqua non salata (diversa da quella di ammollo!), con l’eventuale aggiunta "furba" di foglie di alloro o alga kombu per ridurre il loro effetto di gonfiore intestinale.

I legumi nella maggior parte dei casi si possono trovare già cotti e conservati in salamoia oppure freschi in baccello (vedi piselli e fave). Tra questi è preferibile optare per quelli freschi, congelati oppure cotti e conservati in vasetto di vetro, da sciacquare per bene e da pulire dall’eventuale pellicina strofinandoli con le mani (specie i ceci).

Rischio di favismo

Le fave meritano un’attenzione particolare: mentre come abbiamo anticipato non è necessario attendere un momento particolare per l’introduzione dei legumi nei bambini, per le fave occorre prima informarsi con assoluta certezza di eventuali casi di favismo in famiglia in quanto questa patologia ereditaria, caratterizzata dal deficit dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), comporterebbe la demolizione dei  globuli rossi al loro contatto (anemia emolitica).

Come dare i legumi in svezzamento

Una volta cotti i legumi in svezzamento possono essere forniti semplicemente schiacciati con una forchetta o frullati in polpette, hummus o sughi, ma solo se utilizzati legumi decorticati, che sarebbero ideali come prima introduzione. Per quelli secchi classici (quindi con "buccia" ricca di fibre) è indicato l’uso di un passaverdura per eliminare tali pellicine. Da evitare in questo caso invece l'utilizzo del frullatore, che le ridurrebbe solo in parti più piccole.

Alcuni di questi legumi sono poi facilmente reperibili sotto forma di chicchi, pasta e farina: questi sono particolarmente indicati per la preparazione di primi piatti insieme a cereali o  per la preparazione di farinate e polpette.

Abbiamo parlato delle diverse forme in cui possiamo trovare i legumi, ma come poterli  inserire di fatto nell’alimentazione dei più piccoli? Questi vegetali contengono di tutto un po’:

  • carboidrati, ma non sufficienti a fornirne un’adeguata quantità simile a pasta e cereali;
  • proteine, ma non complete dal punto di vista amminoacidico;
  • acqua fibre e micronutrienti, ma non equivalenti a quelle di verdura e frutta

L’ideale è quindi sfruttarle come fonte proteica del pasto al posto di carne, pesce o formaggio, affiancati da un cereale o una pastina e da verdure. Il tutto naturalmente da adeguare in quantità e consistenza a seconda dell’età del bimbo.

Vediamo come proporre a tavola i legumi in svezzamento:

  • risotto morbido con crema di piselli e zucchine/zucca
  • vellutata di zucca/carote e ceci decorticati con pastina
  • pasta e pasta di legumi al pomodoro e basilico
  • orzo e chicchi di legumi in crema di spinaci/asparagi
  • polpette di cous cous, carote e lenticchie decorticate
  • farinata di ceci con broccoli/asparagi e pane morbido
  • ragù di lenticchie/fagioli con polenta
  • minestra di cicerchie con farro
  • stick di carote e zucchine a vapore con hummus di ceci

Quante volte a settimana e in quali quantità?

Le linee guida della sana alimentazione suggeriscono una frequenza di 3-4 volte a settimana per bambini al principio dello svezzamento (6-12 mesi), in quantità di circa 25g  se legumi cotti, 10g se secchi, 40g se sotto forma omogenizzato (metà vasetto).

Queste grammature, ricordiamo, sono da testare e aumentare gradualmente, e da considerarsi sempre in aggiunta alla pastina o cereale, alle verdure e all’olio extravergine d’oliva.

Non è  consigliato invece aggiungervi formaggio grattugiato, in quanto la quota proteica sarà già fornita dal legume.

In bimbi che hanno compiuto l’anno di età le frequenze non cambiano ma le quantità circa raddoppiano: 40g di legumi se cotti, 15g se secchi, 80g se in omogenizzato (un vasetto).

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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