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22 Febbraio 2024
13:30

L’inquinamento influisce sulla fertilità: a rischio la salute riproduttiva di donne e uomini a causa dello smog

L’inquinamento rappresenta una minaccia, oltre che per l’ambiente, per la salute, inclusa quella riproduttiva. Il presidente della Società Italiana della Riproduzione: “L’eccesso di polveri sottili è una delle principali cause di infertilità sia tra gli uomini che tra le donne”.

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L’inquinamento influisce sulla fertilità: a rischio la salute riproduttiva di donne e uomini a causa dello smog
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I dati sulla qualità dell’aria a Milano e in Pianura Padana sono allarmanti anche «perché le polveri sottili rappresentano una delle cause principali dell’infertilità sia maschile sia femminile, in un Paese come l’Italia caratterizzato tra l’altro da una forte denatalità». Sono le parole di Ermanno Greco, presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), che ha proseguito sottolineando come la «lotta all’inquinamento» sia «fondamentale se vogliamo garantire alle prossime generazioni nuove prospettive di crescita e una vita sana e prospera».

Negli ultimi giorni sono diventati virali sul web gli screen e le immagini delle mappe dell’iPhone che mostrano il Nord Italia tinto di viola per l’alta concentrazione di polveri sottili, con la dicitura «qualità dell’aria molto scarsa». E sono tante le testimonianze di chi, uscendo di casa al mattino a Milano per raggiungere il lavoro, ha avvertito bruciore agli occhi, gola irritata, senso di affaticamento, imputandolo alla pessima qualità dell’aria.

Che lo smog e l’inquinamento siano dannosi per la salute è risaputo. L’associazione più immediata, per quanto riguarda gli effetti nocivi, è con le malattie cardiache e polmonari. Si discute meno, tuttavia, delle conseguenze dell’eccesso di polveri sottili sulla fertilità maschile e femminile.

A ricordarlo è stato il presidente di S.I.d.R., il quale, alla luce degli inquietanti dati che hanno dipinto Milano come una delle città più inquinate d'Europa, ha osservato come sia «essenziale seguire un’attenta prevenzione, considerato che l’inquinamento determina anche altre disfunzioni, con danni all’apparato cardiovascolare, patologie dell’apparato respiratorio e a livello andrologico. Gli effetti infiammatori del particolato sono un pericolo costante per la salute dell’uomo». «Purtroppo – ha continuato Greco –, per quanto riguarda la fertilità, non esiste più alcuna prevenzione per gli uomini e spesso gli accertamenti sulla riserva ovarica femminile non sono la routine, ma vengono effettuati solo quando la coppia ha problemi di fertilità. Le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) oggi sono molto efficaci, soprattutto se associate alla diagnosi genetica preimpianto».

Nel 2021 è stato pubblicata sulla rivista Environment International una ricerca senza precedenti che ha coinvolto oltre 18mila coppie in Cina. Dallo studio è emerso che coloro che vivevano con livelli moderatamente più elevati di inquinamento da piccole particelle (particolato superiore a 10 µg/m3) avevano un rischio maggiore di infertilità del 20% rispetto a chi era meno esposto, un rischio definito come non rimanere incinta entro un anno dal tentativo.

Senza dubbio la Cina è uno dei Paesi più inquinati al mondo: il livello medio di Pm 2.5 al quale sono state esposte le coppie cinesi coinvolte nella ricerca era di 57 mg/m3, mentre in una città come Londra la media è di circa 13 mg/m3, secondo quanto riporta The Guardian. Secondo il monitoraggio di Arpa Lombardia, a Milano ieri si è registrata una media giornaliera di Pm 2.5 superiore, pari a 59 µg/m³.

Ad oggi tuttavia gli studi condotti sulle donne in relazione alle conseguenze dell’inquinamento sulla fertilità tuttavia sono pochi poiché è complicato raccogliere dati sui gameti femminili. Più numerosi sono quelli sugli uomini: è stato confermato da diverse ricerche che il particolato aerodisperso e i metalli pesanti provenienti dall’aria inquinata rischiano di causare danni al DNA spermatico e alla motilità degli spermatozoi.

Alcuni agenti inquinanti, peraltro, sono riconosciuti come interferenti endocrini: in sostanza, interferiscono con il normale funzionamento del sistema endocrino, rischiando di provocare squilibri ormonali e quindi causare infertilità. Nello specifico, come precisa l’Istituto Superiore di Sanità, sostanze chimiche presenti nell’aria come bisfenolo A (BPA) e ftalati possono provocare:

  • Ridotta qualità dello sperma
  • Cicli mestruali irregolari
  • Sindrome dell’ovaio policistico

L’inquinamento alle stelle, quindi, oltre che una preoccupazione per l’ambiente, è una minaccia per la salute umana, inclusa quella riproduttiva. Una drammatica notizia in un momento storico in cui l’infertilità è in aumento – secondo quanto riporta uno studio pubblicato su Reproductive Biology and Endocrinology, è una condizione che colpisce una coppia su sette nei Paesi sviluppati – e in un Paese, come l’Italia, in cui le nascite stanno crollando e non si riesce a frenare la corsa della denatalità.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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