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27 Febbraio 2024
12:30

Le 6 regole dei pediatri per proteggere i bambini dallo smog

L’esposizione ad alti livelli di smog e particolato rischia di avere effetti negativi a breve e lungo termine sulla salute dei più piccoli, già prima della loro nascita. La Società Italiana di Pediatria (SIP) ha stilato un elenco delle buone pratiche per tutelare i bambini dagli inquinanti da traffico veicolare.

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Le 6 regole dei pediatri per proteggere i bambini dallo smog
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Gli alti livelli di polveri sottili e inquinanti registrati nelle ultime settimane in Pianura Padana e nel capoluogo lombardo, Milano, rischiano di avere ripercussioni negative sulla salute dei cittadini e, principalmente, dei più piccoli. I bambini sono più vulnerabili degli adulti e risentono maggiormente dell’aria di pessima qualità (già nella pancia della mamma) essenzialmente per tre motivi: il loro organismo è in via di formazione, tendono a respirare con la bocca anziché con il naso (che funge da filtro) e generalmente trascorrono più tempo all’aria aperta di nonni e genitori. La Società Italiana di Pediatria ha quindi elencato sei regole per i genitori per tutelare i più piccoli dallo smog e inquinare di meno.

Vediamo sei pratiche da attuare per ridurre l’impatto ambientale del nucleo familiare e proteggere, per quanto possibile, i piccoli dallo smog.

Evitare zone trafficate

Quando i rischi ambientali aumentano, è opportuno scegliere di transitare in aree verdi e poco trafficate. Passeggiare con il figlio in passeggino in strade trafficate aumenta il rischio poiché il piccolo si trova all’altezza dei gas di scarico.

Guardare l’orologio prima di uscire

I pediatri consigliano ai genitori di concentrare le uscite con i figli nelle ore più calde in inverno, non solo per una questione di temperatura più mite, ma anche perché con il freddo il particolato si condensa a formare goccioline di aerosol più facilmente inalabili. D’estate, invece, è l’inverso: sono le ore centrali, più calde, da evitare perché nei mesi estivi i livelli di ozono aumentano nel corso della giornata con l’aumentare della temperatura.

Scegliere servizi di prossimità

Un’ottima idea è scegliere luoghi e servizi di riferimento per le attività che si trovano nel quartiere e che, quindi, sono raggiungibili in pochi minuti: dalla scuola, alla spesa al market fino agli hobby e allo sport pomeridiano dei figli.

Evitare l’automobile

Si consiglia, quando possibile, di uscire a piede, in bicicletta o di spostarsi con i mezzi pubblici per ridurre l’impatto ambientale proprio e del nucleo familiare.

Rendere l’abitazione “green”

Delle buone strategie per proteggere i piccoli e ridurre l’impatto ambientale dell’intera famiglia è rendere più “green” e sostenibile la propria abitazione attraverso scelte ecologiche. Un’idea utile è proporre ai condomini di valutare il riscaldamento a minore impatto ambientale, tenendo conto del fatto che gli impianti di riscaldamento a combustibili non gassosi dovrebbero essere convertiti a metano e gli impianti di riscaldamento condominiali esistenti dovrebbero essere ristrutturati secondo le tecnologie della termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore.

Spegnere il motore da fermi

Alla guida ha senso moderare la velocità, spegnere il motore da fermi, rispettare le disposizioni sui limiti d’accesso alle zone a traffico limitato o ii divieti di circolazione nella fascia verde nelle giornate particolarmente inquinate. È preferibile prediligere modelli di auto meno inquinanti.

Gli effetti dello smog sui bambini

Lo smog influisce sulla fertilità e sulla salute dei più piccoli già prima della nascita, e gli effetti rischiano di protrarsi nel tempo.

Prima della nascita

Come riporta la Società Italiana di Pediatria, l’esposizione in gravidanza a inquinanti da traffico veicolare (come particolato e ossidi di azoto) è connessa a un aumentato rischio di sviluppare asma. In più, alti tassi di Pm 2.5 respirati dalla madre durante la gestazione rischiano di avere effetti negativi sulla salute del piccolo in grembo, come:

  • Basso peso alla nascita
  • Nascita prematura
  • Anomalie congenite come cardiopatia

È stata riscontrata un’associazione tra l’esposizione a una pessima qualità dell’aria in epoca prenatale e nei primi mesi di vita del neonato e bassi risultati nei testi cognitivi e di motricità.

«In particolare, bisogna fare attenzione ai cosiddetti ‘primi mille giorni’, l’arco di tempo che va dal concepimento fino ai primi due anni di vita – ha spiegato Rino Agostiniani, Consigliere nazionale SIP –, che è un periodo particolarmente importante nella vita di una persona perché ciò che accade in questo lasso di tempo ha degli effetti, anche a lungo termine, sulla salute di quell’individuo».

Durante l’infanzia

I piccoli nati in città e aree urbane metropolitane ad alto tasso di inquinamento e smog hanno un aumentano rischio di sviluppare malattie respiratorie. Tra gli effetti a breve termine più comuni figurano attacchi acuti di asma e infezioni a carico delle vie aeree (come otiti, polmoniti e bronchioliti), mentre tra quelli a lungo termine il declino della funzione respiratoria.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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