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6 Ottobre 2023
18:00

Mindfulness a scuola, perché può aiutare gli studenti?

Praticare il mindfulness a scuola è importante per aiutare i bambini a gestire le proprie emozioni, ad avere più consapevolezza di sé, ma anche per imparare ad accettare le sfide che ogni giorno devono superare e i relativi fallimenti.

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Mindfulness a scuola, perché può aiutare gli studenti?
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Il mindfulness è l’arte di saper porre attenzione, senza giudizi. È possibile tradurre questa parola con stato di piena consapevolezza su quello che sta accadendo nel presente.  La pratica del Mindfulness ci insegna a dedicare la giusta attenzione ai nostri pensieri, alle nostre emozioni e sensazioni, in uno stato di tranquillità. Sono tutte abilità che possono essere molto utili ai bambini e agli adolescenti nella vita, a partire dalla scuola.

Che cos’è il mindfulness

La meditazione alla consapevolezza, ovvero mindfulness, trae origine dalla meditazione buddhista Vipassana. L’obiettivo di questa pratica è quello di non sfuggire dal dolore, ma imparare a riconoscerlo e ad accettarlo. Oggi, il mindfulness ci insegna a vivere le esperienze con positività, anche quando non lo sono. Diventa quindi un atteggiamento pro-attivo, che aumenta la nostra consapevolezza e ci mette in contatto con le nostre emozioni.

É una disciplina che può fare molto bene ai bambini che spesso vivono momenti di grande stress, magari nelle relazioni con i compagni di classe o perché non sanno accettare le valutazioni scolastiche. I ragazzi passano a scuola la maggior parte delle loro giornate ed è proprio qui che si misurano come individui lontano dai loro genitori.

Quali sono i benefici del mindfulness a scuola

Il mindfulness a scuola può essere molto utile per aiutare gli studenti, di tutte le età, a gestire l’ansia e la preoccupazione legate agli impegni scolastici. Nei bambini una dose «adeguata» di stress sembra garantire l’acquisizione delle competenze necessarie per affrontare e adattarsi alle situazioni nuove e potenzialmente minacciose, ma quando diventa troppo si mettere a rischio la loro saluta.

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Il troppo stress rende i giovani complessivamente infelici, incapaci di entusiasmo e gioia e più aggressivi. Pare infatti che la conseguenza di tutto questo sia un aumento delle diagnosi di ADHD, depressione, ansia, obesità, disordini alimentari, dipendenze e comportamenti autolesivi. Bisogna essere però realisti, perché non è possibile eliminare del tutto lo stress, ma si può insegnare ai bambini a gestirlo.

Come praticare il mindfulness a scuola

Portare il mindfulness a scuola non è difficile come potrebbe sembrare. È importante chiedere la consulenza di uno psicologo che possa guidare gli studenti nella pratica di questa disciplina. Viene presentato ai giovani con semplici giochi educativi, per metterli in contatto con le loro emozioni, e degli esercizi di meditazione. Per i più piccoli può essere molto difficile. In questo caso si consiglia di chiedere ai bambini di contare il numero di respiri che fanno a ogni passo così da mantenere una maggiore attenzione al qui e ora.

In tutto ciò svolge un ruolo determinante l’insegnate di classe, che dovrà prima partecipare alle sessioni di mindfulness e dopo opportuna formazione potrà continuare a praticarla con i ragazzi. Deve utilizzare un linguaggio adatto ai bambini per evitare fraintendimenti sull’interpretazione e soprattutto deve crederci.

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