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13 Settembre 2023
10:00

Comunicazione efficace a scuola: come gestire al meglio il rapporto tra studenti, famiglie e insegnanti?

Come comunicano le istituzioni scolastiche? Comprendere la complessa rete di messaggi espliciti e impliciti che lega famiglie, insegnanti e studenti può aiutarci a migliorare il rapporto di collaborazione e partecipazione con il mondo in cui i nostri figli coltivano i propri talenti e i propri sogni.

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Comunicazione efficace a scuola: come gestire al meglio il rapporto tra studenti, famiglie e insegnanti?
Docente di scuola primaria e Tutor organizzatore di tirocinio SFP
Comunicazione a scuola

La comunicazione è un elemento fondamentale che permea ogni aspetto della vita di ciascuno di noi. Si comunica per rappresentare e comprendere la realtà che ci circonda, per stabilire e consolidare legami significativi, per condividere emozioni profonde, per risolvere problemi, per costruire conoscenze e competenze, per trasmettere il senso del bello.

In un mondo in cui si è costantemente connessi e bombardati da un flusso ininterrotto di informazioni, diventa sempre più necessario saper decodificare la comunicazione dei differenti contesti per “abitarli” in modo adeguato. Questa abilità di decodifica diventa particolarmente cruciale nel contesto scolastico, dove la comunicazione ha diversificate funzioni e coinvolge numerosi attori tra studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, personale di supporto, famiglie, comunità locali e risorse educative

A scuola, la capacità di comunicare in modo corretto permette di comprendere le dinamiche e le esigenze degli attori coinvolti, favorisce la costruzione di relazioni positive tra studenti, insegnanti e genitori, stimola una partecipazione attiva alla vita della scuola e consente di creare un ambiente educativo in cui tutti possono crescere e apprendere in modo ottimale.

Per comprendere appieno l’effetto di una positiva comunicazione a scuola e il suo potenziale trasformativo è utile partite dal primo assioma della comunicazione, formulato dallo psicologo Paul Watzlawick: "È impossibile non comunicare".

Questa assioma afferma che ogni comportamento e azione, intenzionali o meno, veicolano un messaggio e influenzano le dinamiche comunicative; persino il silenzio o l'assenza di parole comunicano un significato.

Come si comunica a scuola

Ma come avviene la comunicazione a scuola? Quali sono le caratteristiche distintive della comunicazione scolastica che favoriscono un clima di apprendimento positivo e il benessere degli studenti e delle studentesse e che sostengono una cultura aperta ed empatica?

La comunicazione verbale e non verbale

La comunicazione a scuola non si limita solo alle parole pronunciate o scritte. Non solo il comportamento verbale, ma anche quello paraverbale e non verbale degli insegnanti, degli studenti, delle famiglie sono forme di comunicazione.

  • Parole
  • Tono di voce, gesti
  • Espressioni facciali
  • Contatto visivo,
  • Posture

Sono tutti modi in cui la comunicazione verbale, non verbale e paraverbale si manifestano nella scuola.

Le caratteristiche dell’ambiente di apprendimento

Anche l’ambiente fisico di una scuola comunica messaggi agli insegnanti, agli studenti e alle famiglie.

La disposizione delle aule, la decorazione delle pareti, le bacheche delle informazioni, la presenza di spazi intenzionalmente progettati con caratteristiche e funzioni specifiche trasmettono messaggi sulla cultura scolastica, sui valori e sull'importanza attribuita all'apprendimento.

Ad esempio, decorare le pareti con i lavori degli studenti invia il messaggio che si valorizza il loro percorso di apprendimento e che esso sia meritevole di essere condiviso con tutta la comunità
scolastica oppure l’organizzazione delle aule in isole comunica che si privilegia una didattica attiva centrata sullo studente.

La possibilità offerta ai docenti di modulare didatticamente gli spazi trasmette il messaggio che la scuola crede nella capacità di una progettazione condivisa, nel fare squadra e nell’abitare gli spazi scolastici oltre le ore di lezione.

La comunicazione informale

Le conversazioni informali tra insegnanti, studenti e famiglie sono forme di comunicazione che contribuiscono alla vita scolastica.

Gli scambi di informazioni durante le pause, negli spazi comuni o durante gli eventi scolastici possono influenzare le relazioni, le interazioni e il clima scolastico generale.

Il coinvolgimento delle famiglie

Il coinvolgimento delle famiglie nelle decisioni e nelle attività scolastiche rappresenta una forma di comunicazione delicata e di grande rilevanza.

Le modalità attraverso le quali si organizza la partecipazione dei genitori alla vita della scuola, gli spazi dedicati agli incontri genitori-insegnanti rappresentano un messaggio che l’istituzione invia alle famiglie riguardo l’importanza che attribuisce alla loro partecipazione e collaborazione alla vita della scuola.

La comunicazione organizzativa

La scuola comunica anche attraverso la sua organizzazione e le sue politiche.

Gli orari delle lezioni, le procedure di valutazione, i regolamenti stilati, le politiche disciplinari e altre informazioni organizzative trasmettono messaggi importanti agli studenti e alle famiglie riguardo alle aspettative, alle regole e alle norme dell'istituzione scolastica. Si tratta di un percorso efficace per costruire una collaborazione più significativa e un un senso di connessione solido, profondo e duraturo.

I modelli di comunicazione per l'insegnante

Nell’interazione tra insegnanti e genitori, si possono individuare almeno tre modelli di comunicazione che caratterizzano la comunicazione del docente.

Comunicazione direttiva

Il primo modello è quello della comunicazione direttiva, in cui l'insegnante si preoccupa solo di presentare i risultati raggiunti dallo studente senza coinvolgere attivamente i genitori nel processo educativo.

Questo approccio non permette un dialogo aperto e sincero tra insegnante e genitori e non lascia spazio al genitore che, invece, potrebbe avere un ruolo significativo nell'aiutare lo studente a raggiungere il successo scolastico. Questa mancanza di coinvolgimento genera nei genitori sentimenti di ansia e incapacità sostenere il compito educativo, portandoli ad evitare gli incontri con l'insegnante e a cercare informazioni tramite canali alternativi.

Comunicazione genitoriale

Il secondo modello è quello della comunicazione genitoriale, in cui l'insegnante si comporta come una figura familiare, utilizzando un approccio comunicativo affettivo, di comprensione e di cura in cui gli incontri informali davanti alla scuola diventano un importante strumento di comunicazione.

Eppure, nonostante all’apparenza possa sembrare una pratica utile, in realtà questa modalità non è appropriata per discutere in modo approfondito e riservato delle difficoltà dello studente.

Comunicazione competente

Il terzo modello è quello della comunicazione competente, in cui l'insegnante sostiene la relazione con il genitore e condivide con lui la stessa visione del percorso scolastico. Il genitore viene visto come una risorsa e non come un problema, e la dimensione predominante è quella collaborativa. Eventuali problemi vengono segnalati e affrontati insieme, valorizzando la competenza di entrambe le parti.

Attraverso un dialogo aperto e rispettoso, l'insegnante coinvolge il genitore nel processo decisionale riguardo alle strategie educative da adottare, promuovendo una collaborazione efficace e una condivisione di responsabilità.

I modelli di comunicazione per mamme e papà

Anche le modalità comunicative messe in atto dai genitori concorrono a definire alcune dimensioni comunicative tipiche del contesto scolastico. I genitori possono essere classificati in quattro tipologie.

Sfidante

Questi genitori mettono costantemente in discussione le decisioni dell’insegnante in modo aggressivo e ostile. Ad esempio, interpretano le richieste degli insegnanti come critiche o come giudizi sulla loro capacità di educare i propri figli e vengono percepite come una minaccia per la loro autostima.

Sottomesso

Questi genitori sono apprezzati dagli insegnanti perché si pongono in una posizione di dipendenza. Tuttavia, questa sottomissione può essere espressione di una passività che delega al docente il ruolo di responsabilità nella crescita del bambino.

In questo caso il genitore si limita a seguire in modo acritico le indicazioni degli insegnanti senza esprimere le proprie opinioni o preoccupazioni senza partecipare attivamente alla vita scolastica del bambino.

Assente

Questi genitori sono difficilmente rintracciabili a scuola. Spesso sono i genitori degli alunni con difficoltà nell'apprendimento o comportamentali. Le ragioni delle loro assenze possono derivare da fattori socioculturali, sofferenze psicofisiche, difficoltà economiche o da una scarsa considerazione dell'esperienza scolastica.

La scuola viene vista come un semplice parcheggio.

Partecipativo

Questo è il modello auspicabile. I genitori partecipativi si pongono in modo collaborativo, mostrando interesse per la scuola, il lavoro dell'insegnante e i progressi del bambino. Hanno una discreta sicurezza e sono in grado di confrontarsi con gli insegnanti, anche su questioni di apprendimento, riconoscendo i propri limiti e mostrando apertura all'ascolto.

Questo genitore, con il suo atteggiamento collaborativo rappresenta una risorsa preziosa per la scuola e può contribuire a creare un clima di sostegno reciproco tra insegnanti e famiglie.

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