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24 Agosto 2023
12:30

Nelle scuole per l’infanzia paritarie c’è una preoccupante carenza d’insegnanti

L'allarme è stato lanciato dalla Federazione Italiana Scuole Materne per denunciare la mancanza di docenti per le scuole paritarie, ma anche molti istituti pubblici si sono trovati a fare i conti con la difficoltà di trovare insegnanti per l'inizio imminente dell'anno scolastico.

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Nelle scuole per l’infanzia paritarie c’è una preoccupante carenza d’insegnanti
insegnanti scuola infanzia

In Italia gli asili nido e le scuole per l'infanzia sono pochi, mal distribuiti sul territorio e spesso faticano a garantire la presenza di un numero adeguato d'insegnanti per soddisfare l'altissima domanda delle famiglie.

A fornire l'ennesimo tassello di una situazione che appare sempre più sconfortante è stata la FISM, la Federazione Italiana Scuole Materne cui fanno riferimento circa 9.000 realtà educative no-profit e che nei giorni scorsi ha lanciato l'allarme in merito all'estesa carenza di maestre e maestri per le scuole d'infanzia paritarie di Padova, dove a pochi giorni dall'inizio della scuola mancano ancora 150 insegnanti.

Il problema però non sembra circoscritto al solo comune patavino ma riguarda l'intero territorio nazionale. Per Giampiero Redaelli, presidente nazionale FISM, il motivo è da ricercare nelle migliori offerte contrattuali del settore pubblico e nello scarso afflusso di neo-laureati provenienti dalle univeristà a causa dei numero di corsi a numero chiuso.

«Siamo da tempo al lavoro per risolvere questi problemi – ha dichiarato Redaelli in una nota – Il primo è un obiettivo che potremmo raggiungere con maggiori contributi che però stentano ancora ad arrivare, mentre fatichiamo già a sostenere i costi di gestione per gli aumenti che toccano tutti e tutto, e per il calo demografico che comporta sempre più meno iscrizioni di bambine e bambini, o addirittura la chiusura delle scuole, in tanti posti unici presidi educativi e sociali».

La soluzione per il problema del ricambio d'insegnanti, invece, potrebbe provenire dall'azione del Governo per sbloccare ulteriori reclutamenti e nuove convenzioni con il sistema univeristario.

Come dice l'antico metto però, se Atene piange, Sparta non ride. Anche le scuole d'infanzia pubbliche infatti, benché beneficiarie contratti migliori, hanno fatto (e fanno tuttora) molta fatica a garantire un numero sufficiente di docenti.

Nella sola città di Milano, ad esempio, a inizio agosto le richieste d'insegnanti (di qualsiasi ordine di studio, dalle scuole d'infanzia alle superiori) superava le 6.000 unità e anche se fino alla fine del mese non sarà possibile avere dati precisi, nelle realtà territoriali con maggiori carenze sono diversi gli istituti che per anticipare eventuali problemi hanno annunciato alle famiglie una riduzione d'orario per tutto settembre, in attesa delle assegnazioni definitive che in parte dovrebbero colmare le lacune.

Si tratta però di un situazione di costante precarietà e che da anni ormai si rinnova ad ogni estate. Che sia giunto il momento d'intervenire?

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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