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15 Maggio 2023
13:00

Neonata lasciata in auto sotto al sole a Lucca: quali sono i pericoli per la salute del bambino e cosa rischiano i genitori

Una neonata di 5 mesi è rimasta da sola in auto per circa un’ora nel parcheggio di un negozio. Ad accorgersi della sua presenza e ad allertare le Forze dell’Ordine è stata una passante. Cosa rischiano i genitori? Quali sono i potenziali pericoli a cui è esposto un bebè lasciato incustodito in macchina?

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Neonata lasciata in auto sotto al sole a Lucca: quali sono i pericoli per la salute del bambino e cosa rischiano i genitori
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È rimasta chiusa in un’automobile posteggiata al sole per circa un’ora, prima che una passante, insospettita, non ha allertato le Forze dell’Ordine. È accaduto martedì a Lucca in un pomeriggio di sole, quando due genitori originari dello Sri Lanka (32 anni lui, 29 anni lei), residenti nella città toscana, hanno lasciato per circa 60 minuti la figlia di cinque mesi in macchina nel parcheggio di un negozio di abbigliamento sportivo per dedicarsi allo shopping senza la piccola, che quando è stata trovata stava dormendo. La neonata, che all’arrivo dei soccorsi era sudata e accaldata, è stata trasportata al Pronto Soccorso, prima di essere dimessa con una prognosi di tre giorni, mentre la coppia è stata denunciata per abbandono di minore aggravato.

La vicenda

Ad accorgersi della presenza di una neonata all’interno dell’auto è stata una cliente del negozio che, all’inizio, vedendo la piccola dormire dentro al seggiolino, ha lasciato correre, pensando che i genitori si trovassero nei paraggi, ed è entrata nel punto vendita per fare compere. Quando, però, all’uscita, ha ritrovato il bebè nelle stesse condizioni di un’ora prima, ha tempestivamente allertato i Carabinieri. All’arrivo dei militari della stazione di Ponte a Moriano la piccola stava ancora sonnecchiando all’interno dell’abitacolo, apparentemente tranquilla, anche se visibilmente sudata e accaldata. Mentre uno dei due agenti ha forzato la vettura inserendo dei ganci all’interno della fessura del finestrino, l’altro ha invitato uno dei cassieri del negozio a dare l’annuncio all’altoparlante per trovare i genitori.

Sentito l’avviso, il padre della neonata ha raggiunto la vettura, ha aperto l’abitacolo e ha fornito le sue spiegazioni ai militari, mentre la piccola è stata soccorsa dal personale del 118, allertato dai Carabinieri, e trasportata all’ospedale San Luca (Lu). La coppia si è giustificata spiegando che la neonata si era addormentata durante il tragitto e non volendola svegliare avevano deciso di lasciarla dormire da sola nella vettura, abbassando di qualche centimetro il finestrino, per dedicarsi alle compere con l’altro figlio di 3 anni. Dopo i vari accertamenti in ospedale, la bimba è tornata a casa con una prognosi di tre giorni, mentre per i genitori è scattata una denuncia per abbandono di minore.

Cosa rischiano i genitori

Lasciare il figlio piccolo da solo all’interno dell’abitacolo della macchina, magari sotto al sole, e allontanarsi per sbrigare commissioni può costituire reato di abbandono di minore, regolamentato dall’articolo 591 del Codice Penale. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 27705 del 15 giugno 2018, quando ha respinto il ricorso di una mamma a cui, in secondo grado, era stata confermata la condanna di abbandono di minore per aver lasciato la figlia di meno di 2 anni da sola in auto sotto il sole, mentre lei era entrata al supermercato.

È, in genere, un illecito penale lasciare un minore incustodito all’interno di una vettura, anche se il piccolo è stato debitamente posizionato nel seggiolino e legato con la cintura di sicurezza o se sono state chiuse le portiere per evitare intrusioni di terzi. Accortezze che non attenuato il misfatto: il neonato è comunque in una situazione di rischio perché non è sorvegliato da un adulto ed è esposto a lungo al caldo.

Ad ogni modo, la condanna dipende dalle circostanze concrete della singola vicenda. Nella valutazione che stabilisce se lasciare il piccolo in auto è abbandono di minore, entrano in gioco più fattori:

  • Età del minore
  • Esposizione dell’auto al sole
  • Finestrini aperti
  • Tempo durante il quale il minore è rimasto incustodito
  • Possibilità del genitore di sorvegliare l’autovettura

Il reato di abbandono di minore scatta in presenza di qualsiasi condotta attiva o omissiva da parte del genitore nel suo dovere giuridico di custodia del figlio. Una condotta che potrebbe, anche solo potenzialmente, mettere in pericolo la vita o l’incolumità del piccolo.

I pericoli per il piccolo

I rischi per un minore lasciato incustodito in auto sono diversi. Innanzitutto, neonati e bambini piccoli per la loro ridotta superficie corporea sono più esposti degli adulti al rischio di ipertermia (l’aumento eccessivo di temperatura corporea) e, quindi, di disidratazione. Condizioni che potrebbero avere conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio, neurologico del piccolo, fino a diventare causa di morte. Non è raro, purtroppo, leggere di casi di cronaca in cui minori lasciati o dimenticati in auto al sole vengono ritrovati senza vita.

Il piccolo, poi, lasciato da solo in macchina potrebbe essere adescato o, addirittura, rapito da qualche malintenzionato se l’auto non è stata chiusa, oppure potrebbe mettersi in pericolo in caso in cui non sia stato adeguatamente legato.

L’abbandono del figlio in auto non è, tuttavia, sempre intenzionale. C’è chi lascia consapevolmente il bimbo da solo in macchina per occuparsi di commissioni, e chi, invece, non ricorda di avere il figlio in auto con sé mentre, ad esempio, raggiunge il posto di lavoro o torna a casa. Incidenti, questi ultimi, che, come ricorda il Ministero della Salute, potrebbero accadere anche a «genitori amorevoli e di qualsiasi ceto sociale».

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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