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Ci sono bambini e ragazzi che sono pronti prima e altri, invece, che necessitano di più tempo. Una regola che vale per qualsiasi aspetto della crescita, anche quando si tratta di sperimentare un'esperienza lontano da casa in Italia all'estero. Chiedersi quando mandare i figli in vacanza da soli è importante e sono tante le valutazioni da fare prima di prendere questa decisione.
Sicuramente dobbiamo considerare l'età del bambino o del ragazzo e capire se il viaggio che vogliamo proporre fa al caso loro. Inoltre, non bisogna mai sottovalutare l'effettivo grado di indipendenza e autonomia raggiunto dai nostri figli. Senza tralasciare la loro volontà: c'è chi partirebbe subito e chi, invece, è più timoroso. Dobbiamo rispettare i loro tempi e le loro inclinazioni.
Qual è l'età giusta per mandare i figli in vacanza da soli
Non esiste un'età specifica, anche se di solito si preferisce aspettare i 15-16 anni di età per esperienze che vanno al di là delle classiche che si sperimentano a scuola, durante l'anno scolastico o anche durante le vacanze estive. Se ci sono attività organizzate anche per i più piccini, con persone di riferimento che possono prendersi cura di loro, possiamo anche aiutarli a sperimentare una maggiore autonomia in tenera età. Altrimenti meglio aspettare che siano un po' più grandi e, si spera, più in grado di capire cosa possono e non possono fare.
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Un'età giusta a prescindere per tutti non esiste, perché ognuno ha un percorso di crescita e una situazione alle spalle differenti. Quindi non si può far di tutta l'erba un fascio. Bisogna fare delle considerazioni per capire se è davvero arrivato il momento o se è meglio aspettare che i nostri figli maturino un po' di più.
Valutare autonomia, indipendenza e maturità
Tre aspetti fondamentali sono l'autonomia, l'indipendenza e la maturità del ragazzo o della ragazza che vogliamo mandare in vacanza da solo o da sola. Con il termine autonomia si intende la capacità di sapersi giostrare nella quotidianità, per compiere piccole o grandi azioni utili a "sapersela cavare", in ogni situazione che potrebbe manifestarsi durante le giornate. L'indipendenza è, invece, la capacità di prendere decisioni senza aspettare che sia qualcun altro a farlo al proprio posto. Fin da piccoli dobbiamo aiutare i nostri figli a sperimentare sia l'autonomia sia l'indipendenza.
La maturità di un ragazzo, invece, è frutto di un percorso di crescita che lo porta, appunto, a essere indipendente e autonomo. Percorso che non è uguale per tutti. Ci sono bambini che diventano maturi molto presto e adolescenti che non lo sono ancora nemmeno quando si avvicinano alla maggiore età. Queste sono valutazioni che i genitori devono fare caso per caso.
Scegliere la vacanza, la compagnia e gli accompagnatori
Ovviamente un'altra valutazione importantissima da fare è il tipo di vacanza che si vuole concedere. Per chi è più grande, possiamo pensare a qualcosa di più adatto per l'età, ma è impensabile far partire i nostri figli per un viaggio adatto a un 16enne, per esempio, quando di anni ne ha 14. Meglio sempre optare per un viaggio organizzato, non per forza per studiare, ad esempio, le lingue straniere all'estero. Magari un viaggio di gruppo con coetanei e anche con qualche accompagnatore, soprattutto se sono ancora piccoli, così da stare più tranquilli.
Possiamo anche pensare di farli partire con la compagnia di amici e magari un adulto di riferimento che si può far trovare in zona in caso di emergenza. Insomma, per le prime volte è sempre bene andarci con i piedi di piombo. E solo in seguito lasciarli completamente da soli a vivere la loro esperienza. A patto che siano pronti, ovviamente.
