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15 Ottobre 2023
12:30

Raschiamento: cos’è, quando si fa e quali sono i rischi

Il raschiamento è un'operazione a cui si sottopongono le donne che devono esaminare l'endometrio, che hanno avuto un aborto spontaneo o che vogliono interrompere la gravidanza. Non è dolorosa poiché viene effettuata in sedazione profonda e generalmente in day hospital. Dopo 24 ore di assoluto riposo e 5 giorni di astinenza dallo sport, la donna può tornare a vivere la vita di sempre.

A cura di Sophia Crotti
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Raschiamento: cos’è, quando si fa e quali sono i rischi
raschiamento

Il raschiamento della cavità uterina è un'operazione chirurgica che viene effettuata in ospedale, per rimuovere una parte di endometrio. L'operazione, che dura tra i 10 e i 20 minuti, viene svolta in sedazione profonda, tramite l'ausilio di un dilatatore della cervice e di una curette, una lama tagliente a forma di cucchiaio.

Il raschiamento può essere diagnostico, ossia se la donna presenta alcuni sintomi anomali, viene prelevato un campione di endometrio perché possa essere analizzato in laboratorio. Si tratta però un'eventualità molto rara, dal momento che l'esame di diagnosi più frequente rimane l'isteroscopia (dove l'interno dell'utero si filma con una telecamera)

Il raschiamento più comune dunque è quello di tipo operativo, quando per esempio si procede chirurgicamente a rimuovere il prodotto del concepimento a seguito di un aborto.

Linee generali per conoscere il raschiamento

Il raschiamento nel pensiero comune viene associato solo all'aborto spontaneo, in realtà è anche una pratica diagnostica, volta a individuare dunque dopo l'analisi delle cellule endometriali eventuali patologie.

Se la donna presenta sanguinamenti uterini anomali, forti emorragie dopo il parto, forti dolori mestruali, difficoltà a rimanere incinta, le sono state rilevate delle cellule anomale dopo il pap test, allora è probabile che si debba sottoporre a un raschiamento diagnostico.

Oppure è la pratica comunemente utilizzata a seguito di un aborto spontaneo o di un'interruzione volontaria di gravidanza, in questo secondo caso deve essere effettuato entro la tredicesima settimana di gravidanza.

Prima del raschiamento

La preparazione al raschiamento prevede il digiuno di qualche ora prima dell'anestesia. Seguono, poi, una serie di esami prima di procedere con l'intervento:

  • approfondita visita ginecologica
  • ecografia all'utero
  • esami del sangue
  • anamnesi in cui il medico analizza le eventuali allergie della donna e lei spiega se sta utilizzando specifici farmaci

Infine dovrà firmare il consenso informato, un modulo di cruciale importanza legale, in cui afferma di conoscere le finalità dell'intervento, le modalità e gli eventuali rischi.

Durante il raschiamento

L'operazione avviene in sedazione profonda, dunque non si avvertirà alcun dolore.

La cervice della donna sarà dilatata manualmente per favorire l'operazione. In alcuni casi la cervice viene dilatata grazie all'introduzione nel collo dell'utero di uno strumento apposito: il dilatatore graduato di Hegar.

operazione

A questo punto inizia l'operazione vera e propria, il medico inserisce la lama nell'utero e raschia delicatamente rimuoverne il contenuto.

Dopo il raschiamento

Terminata l'operazione, 10-20 minuti dopo l'ingresso in sala operatoria, si attenderà che l'anestesia smetta di fare effetto.

I primi sintomi che si possono sviluppare terminato l'intervento sono quelli legati all'anestesia, quindi nausea, vomito e sonnolenza. Generalmente il tutto si conclude nel giro di qualche ora, nel caso in cui vi fossero complicanze legate all'intervento è prevista la permanenza in ospedale.

Sono del tutto normali per i primi 5-7 giorni dopo l'intervento, leggeri sanguinamenti e crampi lievi al basso ventre.

ginecologa

Generalmente se si sta bene si può tornare a mangiare già 6 ore dopo l'operazione anche se per le prime 24 ore è consigliato il totale riposo. Va evitata l'attività fisica per almeno 5 giorni, ai può tornare al normale carico di esercizi 2 settimane dopo il raschiamento.

Per evitare la contrazione di infezioni, dopo l'operazione, il medico potrà suggerire alla donna di evitare l'utilizzo di assorbenti e di astenersi dai rapporti sessuali.

Nel caso in cui si riscontrassero sintomi come febbre alta, difficoltà a fare pipì, sanguinamento anomalo, crampi insopportabili allo stomaco o all'addome o perdite maleodoranti, bisogna immediatamente rivolgersi a un medico.

Rischi e conseguenze di un raschiamento

Generalmente il raschiamento non causa lesioni all'utero, ma può capitare che a seguito dell'operazione la donna riscontri delle complicanze, tra le quali:

  • Emorragie nell'addome
  • Perforazione dell'utero: è molto rara però è la complicazione più grave cui la donna può andare incontro.
  • Tessuto cicatriziale sulla parete uterina o Sindrome di Asherman
  • Reazione allergica: solitamente ai farmaci
  • Danni alla cervice: emorragie o lesioni
  • Infezione all'utero
  • Infezione alle Tube di Falloppio

Il raschiamento generalmente non intacca la fertilità della donna, ma è consigliato attendere almeno 6 mesi, dopo l'intervento, prima di cercare una gravidanza.

Domande comuni

La pratica del raschiamento, essendo un'operazione svolta in sedazione profonda, spaventa le donne e porta con sé molti interrogativi ricorrenti.

Il raschiamento è pericoloso? Fa male?

È molto raro, viste le nuove tecnologie utilizzate per le operazioni, che il raschiamento causi lesioni, emorragie o danni al corpo della donna.

donna in ospedale

Dunque il raschiamento non è pericoloso e nemmeno doloroso, dal momento che l'operazione si svolge in sedazione profonda. I dolori compariranno una volta svanito l'effetto dell'anestesia, ma niente di più di comuni crampi da ciclo.

Quanto tempo ci vuole per recuperare?

Il tempo di recupero dopo l'operazione varia da donna a donna, tuttavia è fortemente raccomandato l'estremo riposo nelle 24 ore successive all'intervento. Per quanto riguarda l'attività fisica, si può riprendere con cautela 5 giorni dopo il raschiamento.

Cosa aspettarsi nella prima visita ginecologica dopo il raschiamento

È molto importante la visita ginecologica che segue il raschiamento, poiché durante la seduta alla donna viene fatta un'ecografia interna che permette di verificare che l'utero sia pulito, non ci siano coaguli, cicatrici o masse.

ecografia donna

Quando posso avere rapporti sessuali dopo il raschiamento?

Il medico di solito raccomanda l'astensione da rapporti sessuali dopo il raschiamento per circa due settimane.

Quando posso andare al mare dopo il raschiamento?

Se ci sentiamo in forma è possibile, trascorsi i canonici 5 giorni di astensione dallo sport, ritornare a fare ogni cosa. I medici però suggeriscono di evitare l'utilizzo di assorbenti (soprattutto interni) e i rapporti sessuali per almeno due settimane per non rischiare di incorrere in infezioni. Dunque sarebbe meglio cercare di evitare la spiaggia, la piscina, le terme ed il bagno in mare per circa due settimane.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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