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22 Marzo 2024
18:00

A Bollate sindaca e vicesindaco hanno poco più di 10 anni. Ecco il progetto da favola del Consiglio comunale dei ragazzi

A Bollate esiste il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze. La Sindaca, che ha poco più di 10 anni, si aggira per la città con la fascia istituzionale, accompagnata dal vicesindaco e forte del sostegno dei 38 consiglieri che frequentano le scuole elementari o medie. A spiegarci il progetto sono stati Ida De Flaviis e Samuele Marazzi, che con impegno portano avanti insieme a Mirko Luppi questo progetto.

A cura di Sophia Crotti
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A Bollate sindaca e vicesindaco hanno poco più di 10 anni. Ecco il progetto da favola del Consiglio comunale dei ragazzi
Intervista a Ida De Flaviis & Samuele Marazzi
Assessora alle politiche educative giovanili sport e tempo libero del Comune di Bollate & Vicepresidente del Consiglio Comunale con delega al progetto e insegnante di scuola elementare
Bollate
Sindaca e Vicesindaco in carica al Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Bollate

C'è un comune in provincia di Milano in cui la Prima cittadina frequenta le scuole medie, così come il vicesindaco, e i consiglieri a volte faticano ad arrivare al microfono per prendere parola durante il Consiglio Comunale, perché hanno appena 10 anni.

No, non è una delle "Favole al telefono" di Gianni Rodari, ma una storia vera, anche se la sua morale sembra il frutto della fantasia e della penna di un cantastorie.

Siamo a Bollate, uno dei Comuni che annovera tra le sue bellezze la presenza del Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze. Il progetto, che prevede la partecipazione e il costante dialogo tra le scuole, il comune, i ragazzi e le loro famiglie, è un fiore all'occhiello della città perché permette ai bambini di comprendere quanto sia importante partecipare attivamente alla vita di Bollate e del proprio Paese.

Tra le esperienze che i piccoli grandi cittadini hanno potuto fare vi è stata anche quella di assistere ad una seduta del Parlamento dove insegnanti e membri del Consiglio adulti, che li hanno accompagnati, hanno avuto modo di vedere i frutti del lavoro svolto, rimanendone anche molto soddisfatti. Ida De Flaviis, assessora alle politiche educative giovanili sport e tempo libero che insieme a Samuele Marazzi, insegnante di scuola elementare e Vicepresidente del Consiglio comunale con delega al progetto che, insieme a Mirko Luppi si dedicano alle attività del Consiglio comunale dei bambini, ci hanno raccontato il progetto e un simpatico aneddoto. Durante la seduta al Parlamento alla quale i bimbi hanno partecipato, alcuni parlamentari hanno abbandonato l'aula perché in disaccordo con un'idea presentata, lasciando i bimbi attoniti. «Ma non ci avete insegnato che il rispetto delle opinioni differenti è fondamentale nel confronto? Loro se ne sono andati, non sono stati rispettosi» hanno detto i piccoli.

Ecco svelata la morale di questa favola: la partecipazione attiva fa nascere e poi cresce cittadini del domani anche migliori di quelli di oggi.

Cos'è e da quando esiste il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Bollate?

Ida:  Il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Bollate è un progetto che permette al comune, alla scuola, agli alunni e ai genitori di dialogare e ha come fine ultimo quello di garantire e insegnare l'importanza della partecipazione.

Bollate
Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze di Bollate. Davanti Samuele Marazzi, Ida De Flaviis e Mirko Luppi

Samuele: È stato proposto per la prima volta alle scuole della città nell'anno scolastico 2018-2019. Ad istituirlo è stata una delibera del Consiglio Comunale del 2017. Inizialmente erano coinvolte solo poche scuole primarie del territorio, ma dato il successo che il progetto ha riscontrato, negli anni è stato allargato anche alle scuole medie. Oggi gli istituti coinvolti sono 8, 5 scuole elementari e 3 secondarie di primo grado. L'obiettivo del progetto è avvicinare gli studenti all’ente comunale.

Quanti anni hanno i bimbi che prendono parte al consiglio comunale? E quanto durano le cariche?

Samuele: Il consiglio comunale dei ragazzi coinvolge le classi quarte e quinte delle scuole elementari, e gli alunni dalla prima alla terza media. Ogni scuola elegge due rappresentanti per classe, quindi le primarie hanno ciascuna 4 consiglieri, 2 per le quarte e due per le quinte e le scuole medie ne hanno 6, due per la prima, due di seconda e due di terza. La carica dei consiglieri dura 2 anni per gli alunni delle scuole elementari, eletti in quarta, quando hanno finito il loro percorso di studi all'interno della scuola vengono sostituiti con nuove elezioni. Per gli alunni delle scuole medie, invece, l'incarico dura 3 anni.

Cosa fanno i bambini durante una seduta del Consiglio Comunale?

Samuele: Ogni anno i ragazzi hanno un obiettivo sul quale lavorare. Talvolta accade che l'obiettivo venga concordato tra i docenti referenti, che lo propongono poi ai giovanissimi consiglieri, altre volte le idee sulle quali poi si lavora per tutto l'anno partono proprio dagli studenti. Un esempio è il Bollate School Party, un'attività di resilienza nata dopo la pandemia che ha permesso anche alla città di rinascere. I ragazzi consultandosi hanno deciso di ripartire dallo sport così hanno scelto il luogo in cui realizzare la manifestazione, gli sport che ognuno avrebbe potuto praticare e i gadget da regalare. Senza rendersene conto i bambini hanno permesso di creare dialogo tra le diverse associazioni che si sono impegnate nella realizzazione, che prima non esisteva e  che continua tutt'oggi. Quest'anno, invece, i ragazzi stanno lavorando su un progetto che promuove lo sviluppo delle città sostenibili. L'idea è nata dagli  insegnanti che hanno deciso di aderire ad un concorso di Fondazione Triulza e Regione Lombardia che si chiama “A city in MIND”.

Perché esiste il Consiglio comunale dei ragazzi?

Ida: Esiste perché per noi la partecipazione attiva dei cittadini è un concetto fondamentale e quella del Comune di Bollate non vuole escludere i giovani e la scuola in generale. Non vogliamo pensare che sempre e solo gli adulti debbano occuparsi dei bisogni dei più piccoli, spesso senza davvero conoscerli, vogliamo che siano i piccoli a dirci cosa per loro è importante.

Come avviene l'elezione dei consiglieri e del sindaco dei ragazzi?

Samuele: Le elezioni dei consiglieri coinvolgono tutti i componenti delle varie comunità scolastiche e prevedono vere e proprie campagne elettorali che avvengono a scuola con tanto di video, discorsi dei candidati, manifesti, "santini", emulando la campagna elettorale degli adulti. Una volta eletto il consiglio, i candidati sindaco spiegano davanti ai compagni consiglieri le proposte a cui tengono maggiormente. I membri del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze a questo punto votano per il loro sindaco, l'altro candidato diventa invece vicesindaco. Sindaco e vicesindaco sono sempre ragazzi che frequentano le scuole medie e rimangono in carica per due anni.

Stemma
Stemma del Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze ideato dagli alunni di Bollate

Ida: Chi viene eletto sindaco ha la fascia tricolore che indossa nei momenti istituzionali. Il Consiglio Comunale dei ragazzi, così come quello degli adulti, ha un labaro con il proprio stemma, disegnato e scelto dagli studenti, che viene esposto accanto a quello del Comune. È fondamentale dare la giusta importanza al ruolo che i bambini ricoprono, perché loro di riflesso prendono molto seriamente la loro mansione, comportandosi addirittura più responsabilmente degli adulti.

Vengono coinvolti tutti gli alunni di Bollate?

Samuele: No, il progetto attualmente coinvolge 38 studenti, su una popolazione scolastica molto più vasta, composta da circa 3000 studenti tra scuole primarie e secondarie di Bollate. Ma la ricaduta dei benefici della partecipazione attiva alla vita della città ricade su tutti gli studenti quando i 38 membri del consiglio raccontano alle proprie scuole quanto deciso durante l'assemblea. E, al contrario, quando partecipano al Consiglio comunale i consiglieri si fanno ciascuno portavoce della volontà e delle idee dei loro compagni di classe.

L'impegno dei ragazzi è oneroso?

Samuele: Le sedute in un anno sono all’incirca 4, quindi l’impegno in Consiglio è bimestrale, ma di le attività non si ferma mai. Il lavoro inizia a scuola dove si preparano le sedute. Tra ottobre e novembre poi c’è la campagna elettorale, attorno al 20 novembre, data in cui è stata approvata la convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, c’è la prima seduta dell’anno e l’insediamento del nuovo Consiglio.

Vengono ascoltate le proposte, si sceglie la più accattivante e e vi è una prima indicazione di lavoro. Durante l’ultima seduta il progetto viene presentato nella sua forma definitiva con una presentazione che prevede a volte anche la presenza dei consiglieri adulti e i membri della giunta. C'è da dire che anche per i docenti referenti è un impegno non indifferente.

Cosa rimane ai ragazzi?

Samuele: Il progetto rientra tra le ore di educazione civica che dal 2019 è obbligatorio insegnare a scuola, e educa davvero i bambini a crescere come buoni cittadini. I ragazzi sentono e percepiscono che il loro parere conta davvero e può fare la differenza.

Ida: I ragazzi vedono collaborare la scuola, le loro famiglie e le istituzioni politiche, capiscono quanto la scuola sia importante per loro. Vedono i genitori meravigliarsi per il loro incredibile impegno, si confrontano anche con la politica di alto livello. Ma se ci penso davvero, vedere dei bimbi di appena 10 anni prendere con più serietà degli adulti una campagna elettorale, è una lezione più per noi adulti che per loro.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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