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25 Maggio 2023
14:19

Bimba trasferita lontano da scuola: le insegnanti tutte le mattine la vanno a prendere perché non smetta di studiare

Una famiglia indiana ha perso la casa e potrebbe perdere il permesso di soggiorno. Sono in un alloggio provvisorio che dista più di un chilometro da scuola. Le insegnanti della figlia tutte le mattine la vanno a prendere a casa, perché non può camminare così a lungo per problemi di salute, e non vogliono che smetta di studiare. Nel frattempo si sono attivate per trovare una casa definitiva alla famiglia.

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Bimba trasferita lontano da scuola: le insegnanti tutte le mattine la vanno a prendere perché non smetta di studiare
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Vivere in Italia, studiare e, da grande, occuparsi di inclusione sociale. I bambini di solito sognano di essere dei supereroi o di diventare rockstar, lei non è così. E’ una bimba indiana, molto speciale, che vuole costruirsi un futuro nel nostro Paese, ma che potrebbe doverci rinunciare per motivi burocratici. A marzo, la sua famiglia ha ricevuto una comunicazione importante: l’alloggio in cui abitava non c’era più e, senza una casa, potrebbe a breve perdere anche il permesso di soggiorno.

Il padre lavora come operaio a tempo indeterminato in una fabbrica vicino a Carmignano di Brenta ed è in Italia ormai da molti anni. Nel 2021 ha ricongiunto la sua famiglia, proprio con il desiderio di costruirsi in Veneto un futuro. La notizia dello sfratto è stata una vera doccia fredda, soprattutto per la bambina, che si è chiusa in se stessa e ha anche smesso di parlare per un periodo.

Attualmente, la famiglia vive in un alloggio provvisorio, offerto da dei loro connazionali, che dista più di un chilometro dalla scuola media frequentata dalla bambina, che ha problemi di salute e non può percorre a piedi un tratto così lungo.

Le sue insegnanti hanno deciso di aiutarla: a turno vanno a prenderla la mattina e poi la riportano dopo le lezioni. Non c’è sicurezza per il futuro, per la casa attuale non durerà ancora a lungo, e non sa che cosa le capiterà a settembre, ma questo gesto così generoso le ha fatto tornare la voglia di sperare.

«Tutti i sogni di Mari andranno perduti e anche tutto il lavoro di integrazione fatto dalla scuola, così come il progetto di vita in Italia dei suoi due genitori», ha raccontato la sua professoressa al Corriere del Veneto. I docenti hanno preso molto a cuore la storia di questa famiglia e hanno allertato Comune, Caritas, tutto il tessuto sociale: una casa non si trova. E il reddito del papà è basso e, essendo l’unico che lavorare, fa fatica a mantenere la famiglia e a pagare un affitto a canone pieno, ma c’è la garanzia di un contratto a tempo indeterminato e anche di Caritas. «Al momento non sono arrivate proposte di affitto».

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