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21 Febbraio 2024
9:00

Bruxismo nei bambini: cos’è e come comportarsi

Il bruxismo nei bambini porta chi ne soffre a digrignare involontariamente i denti, soprattutto durante il sonno. Si tratta un disturbo comune in età pediatrica, ma che tende a sparire con la crescita.

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Bruxismo nei bambini: cos’è e come comportarsi
Pediatra
bruxismo nei bambini

Il bruxismo nei bambini è un disturbo caratterizzato dalla tendenza a digrignare e serrare i denti, soprattutto durante il sonno. Si tratta di un disturbo abbastanza frequente in età pediatrica perché interessa circa il 20-40% dei bambini, soprattutto in età prescolare ed è legato a dei micro-risvegli, cioè brevissime e improvvise interruzioni del sonno.

Non è stata ad oggi trovata una causa specifica. Ma, la buona notizia è che nella maggior parte dei casi scompare spontaneamente con la crescita, solitamente quando si completa la dentizione permanente.

Cos'è il bruxismo nei bambini

Il bruxismo è un disturbo legato al sonno caratterizzato dall’attivazione dei muscoli masticatori e conseguente digrignamento dei denti. Anche se spesso asintomatico, il bruxismo frequente può diventare clinicamente significativo quando interferisce con il sonno o provoca usura dei denti o fastidio alla mascella.

Il bruxismo è più comune durante il sonno, e pertanto normalmente ci si riferisce al bruxismo correlato al sonno.

Il bruxismo in veglia è più raro ed è visto principalmente in associazione con disturbi dello sviluppo neurologico come la sindrome di Rett.

Colpisce generalmente i bambini, con una incidenza variabile dal 20 al 40% e tende generalmente a risolversi dopo la comparsa dei denti permanenti. I dati in letteratura riportano infatti solo una minima percentuale di adulti, non superiore al 10% affetta da bruxismo.

Quali sono le cause del bruxismo nei bambini

Nei bambini qualsiasi malattia può disturbare il sonno notturno, moltiplicando il numero dei micro-risvegli e determinando l'insorgenza del bruxismo.

Alcuni studi parlano di una possibile correlazione tra bruxismo e alcune situazioni, tra cui:

Il bruxismo si verifica con maggiore frequenza in pazienti con alcuni disturbi neurologici e psichiatrici, tra cui la sindrome di Down, la sindrome di Rett, la paralisi cerebrale e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

In molti di questi casi, il bruxismo della veglia può essere più evidente del bruxismo legato al sonno. In altri, come l'ADHD, i farmaci usati per trattare il disturbo (ad esempio, gli stimolanti) possono contribuire al bruxismo e non è chiaro se esista un'associazione indipendente.

Sebbene negli studi lo stress e l’ansia percepiti siano spesso correlati al bruxismo correlato al sonno, non è stata stabilita una relazione causa-effetto per questa associazione.

Studi sui gemelli e studi genitori-figli suggeriscono che la genetica può svolgere un ruolo, sebbene non siano stati identificati fattori di rischio genetici specifici. Dal 20 al 50% dei pazienti affetti da bruxismo riferiscono di almeno un familiare diretto con una storia di bruxismo.

Come capire se il bambino digrigna i denti di notte

La presenza di attività ripetitiva dei muscoli della mascella caratterizzata da digrignamento o serraggio dei denti nel sonno è spia di bruxismo legato al sonno.

Si può capire se un bambino digrigna i denti a volte già alla comparsa dei primi dentini, ma è più frequente intorno ai 6 anni: in questa età a prevalenza sale a circa il 30% all'età di sei anni, per poi progressivamente diminuire in età adulta fino a coinvolgere solo il 2-4% delle persone anziane.

Il bruxismo correlato al sonno si manifesta come contrazioni ritmiche, di circa un secondo dei muscoli masticatori durante il sonno. Gli eventi di bruxismo tendono a verificarsi in gruppi di durata molto breve, da 3 a 15 secondi.

Le possibili conseguenze del bruxismo

Solitamente il bruxismo non presenta alcuna conseguenza.

Nelle forme più gravi si possono verificare usura dei denti o dolore in corrispondenza dei muscoli della masticazione o della articolazione temporomandibolare che è coinvolta nel movimento.

Nei casi più gravi, il bruxismo legato al sonno può portare a lesioni dei tessuti molli della bocca (lingua, labbra, guance) o fratture dentali.

Come si cura il bruxismo nei bambini

Non vi è una cura specifica e, nella maggioranza dei casi, tende a risolversi da solo.

Poiché è un disturbo del sonno, quello che possiamo fare è cercare di aiutare il bambino a riposare tranquillamente minimizzando i microrisvegli e quindi diminuendo gli episodi di bruxismo.

Gli individui con bruxismo correlato al sonno dovrebbero effettuare controlli odontoiatrici di routine per monitorare l’usura dei denti e intervenire quando necessario.

In alcuni casi selezionati, potrebbe essere indicato anche l’uso di dispositivi intraorali (il cosiddetto "bite"). I bambini in fase di dentatura mista possono trarre beneficio da una stecca occlusale morbida, che può essere adattata al morso che cambia dinamicamente.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Elena Bozzola
Pediatra
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2001, poi Specializzata in Pediatria Generale e Specialistica presso l’Università degli Studi di Pavia. Ho lavorato presso UO Neonatologia S Giuseppe a Milano, poi UO Pediatria Ospedale Universitario S Paolo a Milano. Dal 2009 lavoro quale dirigente medico in pediatria presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, occupandomi prevalentemente di pediatria generale e malattie infettive.  Ho effettuato una fellowship presso Ospedale Nicklaus, Miami, USA nel 2018. Sono stata eletta Segretario e Consigliere  Nazionale della Società Italiana di Pediatria nel 2016, ruolo che tuttora ricopro.  Inoltre, sono Vicedirettore di “Pediatria Magazine”, rivista ufficiale della Società Italiana di Pediatria,  e Coordinatore della Commissione Comunicazione Scientifica della Società Italiana di Pediatria.
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