«Che mamma ti senti?» Mamma ape, mamma pavone, mamma chioccia, mamma tartaruga

Abbiamo associato quattro animali - l’ape, il pavone, la chioccia, la tartaruga - a quattro profili psicologici tipici di mamme e abbiamo chiesto a tre mamme diverse in quale si identificano. E voi, che mamme vi sentite?

14 Maggio 2023
9:00
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«Che mamma ti senti?» Mamma ape, mamma pavone, mamma chioccia, mamma tartaruga
In collaborazione con la Dott.ssa Elisabetta Lupi
Psicologa
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Pavone, chioccia, tartaruga, ape. Tre mamme – Ersilia, Lucia e Lucrezia – si sono identificate in quattro animali diversi, che la psicologa del Comitato Socio-Scientifico di Wamily, Elisabetta Lupi, ha associato a quattro profili comportamentali tipici delle madri. La mamma del furbetto Davide e della piccola Emma, la mamma dello spassoso Nicolò e la mamma del coccolone Riccardo hanno giocato con noi rispondendo alla domanda: “Tu, che animale ti senti?”.

Mamma ape

La mamma ape è una mamma diligente, attenta alle regole e agli equilibri della famiglia. Per lei sono importanti i risultati scolastici del figlio e lavora instancabilmente per responsabilizzarlo. Il suo motto è: “se ti comporti bene e sei un bambino diligente, giudizioso e che si impegna, contribuirai al tuo futuro e alla tranquillità dell’alveare”. Il suo punto debole? A volte, troppo impegnata nell’organizzazione familiare, perde di vista i desideri e le inclinazioni del suo piccolo.

«Mi sento una mamma ape – risponde Ersilia, mamma di Davide (6 anni) ed Emma (1 anno) – sono iper impegnata, mi piace essere sul pezzo, a volte mi rendo conto di dedicare tanto tempo all’organizzazione, lasciando forse indietro le attenzioni ai figli. Sono una mamma ma anche una donna e una moglie, se non stessi bene come persona forse non trasmetterei ai miei figli l’importanza di essere attivi socialmente e come persone singole nella vita. Magari è un difetto, ma si può sempre migliorare».

Mamma pavone

Il bavaglino immacolato, l’outfit studiato per ogni occasione, non un capello fuori posto. Alla mamma pavone piace che il suo piccolo sia ben vestito, curato e pettinato perché tiene anche all’immagine sociale del figlio. Solo così, secondo lei, sarà capace di adattarsi alle situazioni nuove ed impreviste con garbo e spontaneità. A volte però la mamma pavone dimentica che sporcandosi di sugo o di fango il suo bambino sta scoprendo il mondo.

«Assolutamente no, non mi sento mamma pavone – dichiara, categorica, Lucia, mamma di Nicolò (18 mesi) – sull’outfit al momento posso divertirmi poco, dato che il piccolo ha 18 mesi. L’immagine sociale non mi interessa, non vorrei trasmettergli uno stereotipo, vorrei fosse un bambino libero. Al momento non si preoccupa, anzi si impegna perché le sue lavatrici vadano molto, mi aiuta a non essere una mamma pavone, insomma».

Mamma chioccia

La mamma chioccia tiene al calduccio il proprio figlio sotto le sue piume e lo protegge dai pericoli esterni: con lei il piccolo si sentirà al sicuro. Lo accompagna ovunque, gli prepara la merenda e gli ricorda di fare i compiti; è sempre pronta ad aiutarlo, a volte troppo. Tende, infatti, a controllarlo e ad impedirgli di sperimentare emozioni forti come la paura o la tristezza. I cambiamenti? Meglio evitarli.

«Credo proprio di essere una mamma chioccia – ammette Lucrezia, mamma di Riccardo (3 anni) – nel senso che mi piace coccolare il mio bambino. Ci sono alcune cose che il piccolo porta avanti, nonostante sia cresciuto, come il ciuccio, il pannolino mentre dorme e il riposino, su cui forse potrei essere più rigida. A volte mi capita che le persone me lo facciano notare, ma non m’interessa, preferisco lasciarlo ancora un po’ nel suo ambiente d’infanzia».

Mamma tartaruga

La mamma tartaruga risulta morbida e compiacente; è incapace di opporsi ai figli con dei “no” e spesso lascia che siano loro a prendere le decisioni per lei, senza opporsi. Il sogno di ogni bambino? Forse, ma attenzione però: alle volte può sperimentare sentimenti di rabbia e risentimento nel vedere i figli approfittarsi della sua accondiscendenza.

«A volte sono una mamma tartaruga – confessa Ersilia – sono abbastanza rigida nelle risposte, però a volte mi faccio intenerire da mio figlio, che è un bravo attore, intavola delle scenette, io mi lascio trasportare, e il mio “no” diventa un “sì”. Prima di diventare mamma pensavo “no è no”, invece quando hai un figlio non riesci sempre a rispettare quello che ti eri prefissata».

E voi, che mamma vi sentite?

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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