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24 Febbraio 2024
9:00

Come gestire la rabbia dei genitori?

La rabbia dei genitori nei confronti dei figli sembra essere diventata un tabù, invece si tratta un'emozione legittima che dobbiamo imparare a conoscere ed esprimere evitando che sfoci in aggressività distruttiva.

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Come gestire la rabbia dei genitori?
Psicologa e psicoterapeuta
Come gestire la rabbia dei genitori?

«È piú forte di me, quando dico di non fare qualcosa e lo fa lo stesso mi sale una rabbia, sembra che lo faccia apposta per sfidarmi…io ce la metto tutta per trattenere la rabbia, essere comprensivo, gentile e calmo eppure non funziona!»

Quanti genitori si rivedono in questo esempio? Negli ultimi anni grazie alle maggiori possibilità di divulgazione e accesso alle informazioni la maggior parte dei genitori conosce sempre meglio quali sono le buone pratiche educative raccomandate dagli esperti: accogliere le emozioni dei bambini, l'idea che i capricci non esistano, l'approccio gentile e positivo ai rimproveri. Idee lontane anni luce da punizioni, urla e sculacciate che per fortuna stiamo cercando di lasciarci alle spalle.

Conoscerle però non significa che sia facile applicarle, tutt'altro! Una delle emozioni che più mette in difficoltà i genitori è proprio quella della rabbia nell'interazione con i propri figli.

Purtroppo l'idea di un'educazione gentile a volte viene fraintesa e ridotta nella mente del genitore ad un "non bisogna arrabbiarsi", "la rabbia è un emozione negativa e da reprimere".

Cosa provoca la rabbia dei genitori?

È giusto che un genitore provi rabbia nel rapporto con i figli? Provare rabbia é assolutamente normale, come le altre emozioni ci sta segnalando qualcosa, ad esempio che un nostro desiderio o scopo viene ostacolato (es.il desiderio di riposare é ostacolato dal bambino che non vuole saperne di andare a dormire).

È legittimo manifestarla? Assolutamente sì.

Mascherare l'ira, sopprimerla, fingere che vada tutto bene quando non è così, ci fa perdere di autenticità e rischia di inviare al bambino messaggi incoerenti: esplicitamente ti dico che non sono arrabbiato ma a livello non verbale quello che arriva al bambino é una tensione emotiva evidente che cozza con quello che il genitore sta dicendo.

Risultato: confusione e occasione persa di insegnare qualcosa sulle emozioni e su come gestirle.

Cosa non fare

Come ha spiegato bene recentemente la dott.ssa Camilla Stellato (psicoterapeuta esperta in genitorialità ed età evolutiva), ciò che fa la differenza è il modo in cui scegliamo di manifestare questa rabbia.

Se alziamo le mani, urliamo, perdiamo le staffe lasciamo che la rabbia sfoci in aggressività, magari possiamo pure ottenere un'immediata obbedienza da parte del bambino, ma non bisogna illudersi: non è il comportamento ad aver sortito l'effetto, ma il fatto che in quel momento ha paura di noi, che dovremmo essere il suo porto sicuro.

Ciò che possiamo fare, invece, è dire che siamo arrabbiati, stanchi e nervosi, spiegando il perché (in due parole) in modo da legittimare la nostra emozione. Così facendo rimaniamo autentici e forniamo al bambino i limiti da non superare, la regola, il rimprovero che la situazione richiede con tono fermo ma calmo.

Come gestire la rabbia di mamma e papà?

Ok, questa è l'ennesima lezioncina, come si fa ad applicarla? Cosa fare allora da adulti se ci si rende conto che troppo spesso perdiamo lucidità nei momenti di rabbia?

I buoni principi dell'educazione positiva quando si è in preda alle emozioni forti purtroppo non servono, sono concetti razionali, richiedono lucidità per essere applicati

Se mentre siamo arrabbiati pensiamo anche al fatto che non stiamo facendo un buon lavoro come educatori, rischiamo di aumentare ancora di più la nostra frustrazione e, di conseguenze la potenziale aggressività.

Per riuscire a gestire il fuoco della rabbia è fondamentale aver imparato o trovare ora, da adulti, delle strategie di autoregolazione che aiutino ad abbassare l'intensità della rabbia prima che questa esca dai binari.

Può aiutare avere ben chiaro in mente qualcosa di molto pratico che di solito ci aiuta a calmarci: respirare, ripetersi mentalmente qualcosa, lasciare il bambino in sicurezza e allontanarsi per un paio di minuti, bagnarsi con acqua fredda, chiamare qualcuno che per noi è una risorsa e puó aiutare a calmarci.

Ognuno deve trovare le proprie strategie di emergenza personali.

Non è facile, non sempre si riesce ad arginare il fiume di emozioni ma anche questa è una cosa che puó essere allenata, da soli o in alcuni casi con l'aiuto di un esperto. Solo così potremo insegnare ai nostri figli come essere consapevoli delle emozioni che ci attivano, legittimarle, regolarle e saperle esprimere con assertività.

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