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13 Agosto 2023
17:00

Cosa fare se il bambino non vuole dormire dal padre?

È davvero frustrante, soprattutto quando c'è una sentenza del Tribunale e quando i genitori vanno tutto sommato d'accordo. Ma come agire? Prima di tutto non vanno forzate le cose. Dopodiché ci si può affidare alla legge.

A cura di Sara Polotti
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Cosa fare se il bambino non vuole dormire dal padre?
dormire dal padre

Prima di tutto: anche in caso di separazione e di sentenze giuridiche, un bambino o una bambina non può mai venire obbligato a fare qualcosa che non vuole.

Secondo: non si parla solo di "padre", ma di genitore non collocatario, ovvero quello o quella a cui il bambino o la bambina viene co-affidato, ma con cui non trascorre la maggior parte del tempo.

Ma cosa fare quando il bambino si rifiuta categoricamente di trascorrere la notte a casa sua?

Quando succede, può essere davvero frustrante e preoccupante per entrambi i genitori. Tuttavia, è importante ricordare che questa fase è comune e può essere affrontata con amore e pazienza, ma anche chiedendo aiuto esterno (a seconda dei casi).

Cosa dice la legge?

La situazione di cui stiamo parlando – ovvero il bambino o la bambina che mostrano resistenza quando devono trascorrere le giornate e le notti con il genitore non affidatario – riguarda principalmente i casi di affidamento congiunto che fa seguito a una separazione o a un divorzio. Gli incontri genitori/figli sono infatti regolamentati dalla decisione del giudice, e le visite sono concordate o stabilite dal Tribunale.

Le decisioni del Tribunale solitamente sono prese anche ascoltando i bambini e le bambine (soprattutto da una certa età), quindi si presuppone che non vi siano particolari problemi e che la situazione sia del tutto normale. Parliamo quindi dei casi in cui non vi siano gravi impedimenti e quando l'affidamento sia condiviso (nel quale i figli hanno diritto a trascorrere un tempo con entrambi i genitori, in modo da preservare la relazione).

Quando i bimbi e le bimbe manifestano infatti reticenza nel trascorrere del tempo con uno dei genitori (o con entrambi), il Tribunale è obbligato a indagare più a fondo, risolvendo il problema nella maniera più consona possibile.

Ma che fare quando non vi sono particolari e gravi ragioni? Ovvero quando il minore non sembra proprio voler dormire a casa del padre o del genitore non collocatario? Come prima cosa, non si può obbligare il bambino, nemmeno se spinti dall'affetto. Ma di certo è bene indagare più a fondo.

La Parental Alienation Syndrome

In alcuni casi, si tratta di Parental Alienation Syndrome.

Questa sindrome – studiata e teorizzata dal medico Richard Gardner negli anni Ottanta del Novecento – descrive quelle situazioni in cui un bambino o una bambina figli di una separazione o di un divorzio cominciano a manifestare emozioni di disagio e astio nei confronti del genitore con cui trascorrono meno tempo.

Solitamente in questi casi il motivo è da ricercare anche nel comportamento del genitore alienante, ovvero quello con cui si trascorre più tempo, che attraverso dichiarazioni e atteggiamenti contribuisce ad alienare il genitore non collocatario.

Quando accade, il Tribunale interviene nuovamente, poiché si tratta di una situazione in tutto e per tutto sbilanciata e problematica.

Nessun astio: qual è il motivo?

Diverso è il caso in cui in famiglia non ci sia nessun astio, e quando il genitore collocatario sia del tutto supportante. Cosa spinge il bambino o la bambina a non voler passare la notte in quella che in tutto e per tutto potrebbe considerare la sua seconda casa?

Le ragioni possono essere emotive e una delle prime cause è lo scombussolamento che la divisione del nucleo familiare prima unito provoca inevitabilmente.

Ci può anche essere del legittimo risentimento. Oppure, ancora, semplicemente non si percepisce compatibilità con il genitore, o si prova una paura irrazionale dovuta alla separazione dal genitore collocatario.

La prima regola dovrebbe quindi riguardare i sentimenti del bambino, a cui è bene chiedere chiaramente quali siano le sensazioni e le emozioni, ascoltandone a fondo le ragioni.

Mai forzare

Detto questo, è bene ribadire che non è mai giusto forzare i bambini a dormire dal padre incondizionatamente, anche se vi è una sentenza del Tribunale. In questo caso, è utile comunicare tra genitori, concordando un approccio graduale.

Non è mai giusto forzare i bambini a dormire dal padre incondizionatamente.

Per esempio, il padre può stare con il bambino per un po' di tempo prima di dormire, anche solo per leggere una storia o cantare una ninna nanna, ma stando a casa della madre (o viceversa). Con il passare del tempo, il bambino si sentirà più a suo agio.

Se invece la situazione sembra non cambiare, è consigliato chiedere ai servizi sociali di intervenire, per favorire il recupero del rapporto affettivo con il genitore non collocatario.

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