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29 Agosto 2023
15:00

Cosa fare se il bambino piange all’asilo

Il bimbo piange quando è all'asilo e non ne vuole sapere di smettere. Il pianto è del tutto normale, sta affrontando per la prima volta il distacco dai genitori. Vediamo come fare a calmarlo.

A cura di Sophia Crotti
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Cosa fare se il bambino piange all’asilo
bimba piange all'asilo

Con l'inserimento all'asilo il bimbo sperimenta, spesso per la prima volta, un distacco prolungato dalla propria famiglia. E questo capita anche ai bambini sempre sorridenti e solari, piangono e si disperano non appena i genitori chiudono alle loro spalle la porta dell'asilo.

Sperimentare il distacco, la paura di rimanere senza punti di riferimento, fa parte della crescita del bimbo, ciò non toglie che per i genitori sia difficilissimo sentire il proprio bambino gridare, cercare di seguirli o non volersi staccare dalle loro braccia.

Capire cosa fare se il bimbo piange all'asilo non è semplicissimo. Una volta indagate le motivazioni, la cosa importante è rispettare i suoi tempi, non farlo sentire solo e validare le sue emozioni. A poco a poco prenderà il ritmo e capirà che all'asilo potrà stare con insegnanti e amici, ma che al suono dell'ultima campanella ci saranno i genitori fuori ad aspettarlo.

Perché mio figlio piange all’asilo?

Diversi sono i motivi per cui il bimbo piange all'asilo, davanti a queste reazioni dobbiamo cercare di non spaventarci, poiché sono del tutto normali, ma di comprenderne la causa, per rassicurare nostro figlio e capire come agire:

  • Nostalgia: il bimbo potrebbe piangere, durante l'inserimento, o appena inizia a frequentare l'asilo a tempo pieno, perché sente la mancanza dei suoi genitori. Generalmente piange appena i genitori lo salutano e quando tornano a prenderlo è a volte un po' contrariato, col tempo e con l'abitudine la situazione rientrerà.
  • Paura: i bimbi sono in una struttura nuova, con delle persone nuove, che impareranno a conoscere col tempo, dunque potrebbero essere spaventati dalla novità. Oppure potrebbero temere che li stiamo abbandonando, dato che non hanno ancora la capacità di capire che i genitori, i nonni o la tata torneranno a riprenderli di lì a qualche ora.
  • Frustrazione: scalciare, gridare, piangere fino a volte a provocarsi il vomito, fa tutto parte di questo momento delicato e complesso al contempo. Il bimbo non sa ancora gestire queste emozioni e potrebbe dunque essere frustrato, anche molto stanco.

I bimbi in generale piangono per esprimere tutti i sentimenti che ancora non sanno esternare a parole, sono tristi perché sanno che ce ne andremo e allora sulla porta dell'asilo, mentre li salutiamo sorridenti, iniziano a farsi prendere dal magone. A volte, invece, il loro pianto inizia proprio mentre stanno giocando con le maestre e gli altri bambini, questo spesso è la manifestazione del loro sentirsi totalmente disorientati in questa nuova esperienza. Altre volte ancora le lacrime servono a scaricare la tensione e a liberarli dallo stress accumulato a seguito di questo grande cambiamento, quindi scoppiano in lacrime quando ci vedono arrivare a riprenderli, finita la loro mattinata all'asilo.

bimba piange all'asilo

Il pianto va sempre indagato perché, seppur spesso normale, a volte può essere il segnale che qualcosa all'asilo proprio non va. Se il bimbo inizia a piangere in maniera isterica appena sveglio, tanto da non desiderare neanche la colazione, o se invece inizia a piangere improvvisamente, cambiando completamente il proprio umore, potrebbe essere il segnale che all'asilo non si trova bene. Cerchiamo un confronto con le insegnanti per capire cosa sta succedendo al nostro bimbo.

Come comportarsi per superare questa fase

Non è semplice lasciare che il nostro bimbo pianga perché non vuole andare all'asilo, spesso alimenta quel senso di colpa che insorge all'idea che lo stiamo lasciando senza di noi. Mettere in pratica questi accorgimenti, però, può rendere più semplice il distacco per entrambi:

  • Ascoltiamoli: è importantissimo chiedere ai nostri bimbi cosa non va e ascoltarli con tranquillità e serietà, così che sappiano che stiamo dando un valore alle loro emozioni e si sentano compresi.
  • Abbracciamoli: cerchiamo di essere più affettuosi possibile concedendo una doppia razione di coccole, la sera prima o la mattina, quando accompagniamo i bambini a scuola. Salutiamoli anche in maniera molto affettuosa, è inutile correre o essere frettolosi, rassicuriamoli piuttosto.
  • Distraiamoli: per rendere il distacco meno traumatico possiamo distrarre i bambini per esempio ascoltando insieme dalla macchina le sue canzoni preferite, inventandoci un racconto oppure utilizzando un giochino. Possiamo anche parlare al bimbo di quello che faremo dopo l'asilo, magari lo aiuterà a trascorrere con maggior serenità le ore all'asilo.
  • Stiamo tranquilli: non facciamoci prendere dal panico, trasmettiamo al bimbo serenità e facciamoci vedere rilassati, salutiamo le maestre con gentilezza, i compagni del nostro bimbo, così che senta di essere in un posto sicuro.
  • Collaboriamo con gli insegnanti: è importantissimo parlare con gli insegnanti di come sta il nostro bimbo, e collaborare con loro affinché l'asilo non diventi per lui un trauma.
asilo

Ci sono anche alcune reazioni da evitare per fare in modo che il bambino smetta di piangere quando si avvicina all'ingresso dell'asilo:

  • Sgridare: rimproverare il bambino che sta semplicemente esternando le sue emozioni non ha alcun senso, questo atteggiamento rischia solo di peggiorare la sua frustrazione.
  • Minacciare: non funzionano né minacce né false promesse che invece minano al rapporto di fiducia tra bimbo e genitore.
  • Ridicolizzare: prenderlo in giro o mettersi a ridere, peggio paragonarlo agli altri bambini "guarda sei l'unico che fa sceneggiate", scalfisce fortemente la sua autostima e non lo aiuta a superare la paura del distacco.
  • Essere arrendevoli: per quanto difficile dobbiamo cercare di essere molto fermi, lasciarlo a casa dall'asilo un giorno, cedendo ai suoi capricci significa confermargli che la scuola fa paura e può stare tranquillo solo a casa sua.
  • A casa col fratellino:può capitare che uno dei due genitori debba rimanere a casa a prendersi cura del fratellino o della sorellina minore. Questo potrebbe scatenare la gelosia del bimbo che invece deve andare all'asilo. Spieghiamogli con calma che ci saremo per lui quando tornerà a casa da scuola e che anche lui da piccolo trascorreva l'intera giornata con noi.

Come prevenire e ridurre il pianto

Prevenire il pianto dei bimbi davanti alle porte dell'asilo è impossibile, possiamo però cercare di ridurre l'entità delle crisi del piccolo. Raccontiamogli cosa farà durante la giornata, spieghiamogli quanto tempo starà con le maestre e i compagni e diciamogli chiaramente chi verrà a prenderlo fuori da scuola, illustrandogli il programma che abbiamo in mente per quando tornerà a casa. In alternativa proviamo a distrarlo, raccontandogli una storia, spiegandogli qualcosa che non sa, improvvisando una piccola recita. Se i pianti iniziano fin da casa distraiamolo facendogli scegliere come vestirsi o leggendogli una favola.

calmare pianto

Una volta davanti ai cancelli però potrà accadere che pianga disperato, per ridurre il pianto cerchiamo di abbracciarlo molto stretto, così che si senta al sicuro. Proviamo a fargli il solletico, sorridergli e parlargli con serenità. In ultimo possiamo provare con questo trucchetto, stampiamo dei baci col rossetto su un fazzoletto di carta e mettiamoglielo in tasca, dicendo che ogni volta che sentirà la mancanza di casa potrà avvicinare il fazzoletto alla guancia e sentire un nostro bacio.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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