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8 Maggio 2023
11:00

Cosa fare se nostro figlio è bullizzato: come aiutarlo e a chi rivolgersi per cercare di risolvere la situazione

Quali segnare cogliere per capire se nostro figlio è vittima di bullismo? E in che modo possiamo comunicare con lui per superare ogni barriera?

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Cosa fare se nostro figlio è bullizzato: come aiutarlo e a chi rivolgersi per cercare di risolvere la situazione
Cosa fare se nostro figlio è bullizzato

Speriamo sempre che non capiti, che sia una cosa che si legge solo sui giornali o si ascolta ai telegiornali, ma che non tocca in prima persona i nostri ragazzi. Purtroppo però il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è in costante crescita. Cosa fare se nostro figlio è bullizzato, a chi rivolgersi, come aiutarlo a superare una situazione difficile e delicata?

Sicuramente non è semplice mettersi nei panni di un ragazzo bullizzato. Come per il ragazzo non è facile confessare ai propri genitori o agli insegnanti di subire ogni giorno atti terribili di ogni tipo, da parte di ragazzi coetanei o più grandi. A scuola si dovrebbe parlare di bullismo più spesso e lo stesso dovremmo fare ogni giorno a casa. Per renderci immediatamente conto se con i nostri figli c'è qualcosa che non va.

Che cos'è il bullismo

Partiamo dalle basi: cos'è il bullismo? Con questo termine si indicano una serie di comportamenti aggressivi ripetitivi e continuativi nei confronti di una persona che non è in grado di difendersi da sola. Il bullo è colui che mette in pratica tali comportamenti violenti, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico o verbale. Mentre il bullizzato è la vittima, colui che viene preso di mira dal bullo, subendo continuamente umiliazioni.

Sono tre le caratteristiche che descrivono cos'è il bullismo:

  1. l'intenzione di causare dolore fisico e psicologico
  2. la reiterazione
  3. il potere che il bullo ha sulle sue vittime

Non si tratta di episodi isolati, ma di schemi di comportamento che si ripetono uguali nel tempo.

I segnali da riconoscere

Come capire se il proprio figlio è vittima di bullismo? Difficilmente i ragazzi si aprono con genitori, insegnanti o altri adulti di riferimento quando sono le vittime designate di un bullo. Talvolta si vergognano anche di dirlo ai loro coetanei, agli amici di sempre, per paura di essere giudicati e nuovamente derisi, per una situazione in cui si trovano e che li fa soffrire profondamente. O peggio ancora potrebbero arrivare nel tempo a considerare accettabile e legittima questa situazione, identificandosi quindi nel ruolo della vittima, senza rendersi conto dell'ingiustizia e reputandosi non degno di altro tipo di definizione se non quella.

I segnali possono essere "fisici" o "comportamentali"

Genitori e insegnanti devono prestare molta attenzione ad alcuni segnali che potrebbero indicare la presenza di comportamenti di questo tipo da parte di qualcuno. Non solo segni fisici, ma anche cambiamenti emotivi o comportamentali nei nostri ragazzi. Tra i segnali esterni ricordiamo:

  • ematomi
  • contusioni
  • cicatrici
  • graffi
  • carenza di energie

Per quello che riguarda il comportamento, invece, possiamo notare:

  • controllo ossessivo dei dispositivi elettronici
  • tendenza all'introversione
  • aggressività
  • comportamento ansioso e prudente
  • cambiamenti improvvisi nel comportamento e nell'umore
  • disturbi del sonno
  • modifica delle abitudini alimentari
I ragazzi bullizzati perdono anche la voglia di uscire di casa

Altri segnali, possono essere dettati da situazioni strane e anomale, come oggetti personali del ragazzo che tornano a casa rotti o che proprio non tornano a casa, perché improvvisamente svaniscono nel nulla. A scuola, inoltre, i ragazzi bullizzati potrebbero avere un calo del rendimento o dimostrarsi restii a uscire di casa per recarsi nei luoghi dove potrebbero incontrare il bullo. Potrebbero non voler più andare a scuola, uscire con gli amici, andare ai compleanni, fare sport, per il timore di ritrovarsi in situazioni di difficoltà.

bambino bullizzato a scuola

Cosa fare se mio figlio è vittima di un bullo

Una volta individuati i segnali di atti di bullismo nei confronti di nostro figlio, è bene parlarne apertamente con loro, con tranquillità e trasparenza, accogliendo le sue emozioni e ascoltandolo. I nostri ragazzi devono capire che noi ci siamo e non li giudichiamo, ma vogliamo solo aiutarli a superare quelle situazioni che li fanno star male. Non bisogna mai sottovalutare il bullismo, perché le conseguenze sui bambini, nel breve o nel lungo periodo, possono essere devastanti, anche sulla loro salute mentale.

Una volta accertato che nostro figlio è vittima di bullismo, ecco cosa possiamo fare:

  • Sediamoci con lui e ascoltiamo tutto quello che si sente di dirci, facendolo sentire aiutato, protetto, supportato
  • Ringraziamolo per essersi aperto con noi, sottolineando che ci saremo sempre e che risolvere anche questa situazione insieme
  • Spieghiamo a nostro figlio che non è colpa sua, che lui è una vittima, che non ha fatto nulla di sbagliato e che deve esserne consapevole
  • Se anche i professori e il dirigente scolastico lo ritengono necessario, sarebbe bene coinvolgere anche la famiglia del bullo
  • Andiamo a scuola a parlare con insegnanti e preside, perché anche loro devono essere coinvolti se gli atti di bullismo avvengono a scuola
  • Fare in modo che la scuola metta in atto le procedure previste in caso di bullismo nel gruppo classe che prevedono anche il coinvolgimento dello psicologo scolastico
In caso di cyberbullismo rivolgersi sempre alla Polizia Postale

A volte è bene anche rivolgersi alle forze dell'ordine, come ad esempio la Polizia Postale, soprattutto se si parla di cyberbullismo, una "sfumatura" ancora più subdola del bullismo perché può colpire la vittima ovunque e propagarsi potenzialmente in tutto il mondo. In questo caso il senso di vergogna è ampliato proprio dai social media che diffondono le pratiche di violenza messe in atto dal bullo. Per poter riavere fiducia in se stesso e recuperare l'autostima perduta, potrebbe essere utile rivolgersi anche a uno psicologo o uno psicoterapeuta.

Come parlare di bullismo ai nostri figli

Unicef, in merito alla questione del bullismo e del cyberbullismo, ha dato ai genitori una serie di consigli su come comportarsi in caso di atti di bullismo, per imparare a parlare con i più giovani di una piaga della nostra società difficile da affrontare, soprattutto con i diretti interessati.

Parlare sempre con i ragazzi è il modo per non farli mai sentire soli ad affrontare le difficoltà

Innanzitutto, dovremmo partire con la prevenzione, educando i ragazzi e parlando a scuola e a casa del bullismo, così da sapere bene di che cosa si tratta. Bisogna parlarne sempre, in modo aperto e trasparente, rispondendo a tutte le domande dei più giovani. Così sarà più facile per loro aprirsi nel caso siano le vittime di un bullo o conoscano qualcuno che è bullizzato. Devono sapere che gli adulti ci sono sempre e devono anche sapere come comportarsi di fronte a un bullo.

Possiamo anche vedere dei film insieme a loro, adatti a tutta la famiglia, che trattano l'argomento, come Wonder, Il ragazzo invisibile, A girl like her.

Fonti istituzionali
Sfondo autopromo
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