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24 Febbraio 2023
11:00

Liquido amniotico: cos’è e a cosa serve

Il liquido amniotico è la sostanza calda e fluida nella quale galleggia il piccolo per nove mesi. Questo liquido lo protegge da aggressioni esterne, lo aiuta a muoversi liberamente e a crescere. Le perdite di liquido amniotico durante la gravidanza sono un campanello d’allarme di parto imminente o di qualche problematica. Per questo è importante tenere monitorato il volume del liquido nel corso dei 9 mesi.

A cura di Sophia Crotti
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Liquido amniotico: cos’è e a cosa serve
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Il liquido amniotico è la sostanza, appunto liquida, in cui è immerso il bambino già da 2 o 3 settimane dopo il concepimento, per tutta la durata della gravidanza e che, tra le altre cose, ha lo scopo di proteggerlo da urti e rumori.

Stiamo parlando della sostanza fluida che si trova all’interno del sacco amniotico durante la gestazione. Ma anche del liquido caldo e abbondante che segnala l’imminente parto quando si rompono le acque.

La sua funzione è fondamentale, poiché favorisce lo sviluppo di alcuni organi del piccolo e lo protegge da eventuali urti della pancia della mamma. La composizione del liquido muta durante il corso della gravidanza. A cambiare è anche la quantità del fluido, che va diminuendo con l’avvicinarsi della fine della gestazione.

È importante tenere d’occhio il volume del liquido, tramite uno specifico esame, poiché al di sotto di una certa soglia si parla di oligoidramnios mentre, al contrario, se è troppo abbondante si definisce polidramnios.

È proprio grazie a questo liquido che, le mamme che lo desiderano, possono fare sport e ballare fino al nono mese di gravidanza, sicure che il piccolo nella pancia starà benissimo.

Che cos’è il liquido amniotico

Il liquido amniotico è il fluido, contenuto nel sacco amniotico, nel quale è immerso il feto. La sua temperatura costante mantiene l’ambiente nel quale si trova il piccolo alla temperatura ideale di 37 gradi. Inoltre lo protegge dagli urti che la pancia della mamma può prendere, dai rumori esterni e lo aiuta nello sviluppo di alcuni organi. Il liquido amniotico inoltre aiuta il bambino fino al giorno della nascita, favorendo la sua discesa verso il canale del parto.

A cosa serve il liquido amniotico

Il liquido amniotico, nonostante contenga nutrienti, non è una fonte di nutrimento per il piccolo, ma svolge moltissime funzioni fondamentali per la sua corretta crescita:

  • Protegge il feto dalle aggressioni esterne: assorbe urti e attenua i suoni troppo forti, evita che il piccolo prenda infezioni
  • Mantiene la temperatura fetale costante (37°C)
  • Permette lo sviluppo dell’apparato respiratorio e digerente, infatti a partire dal secondo trimestre di gravidanza il liquido viene inghiottito dal feto, che lo assorbe parzialmente e, tramite i reni, lo espelle, immettendolo nuovamente nel sacco amniotico
  • Permette al feto di muoversi liberamente, regolando la sua crescita in modo che non assuma posizioni forzate e non incorra in malformazioni
  • Durante il travaglio riduce il rischio che le contrazioni dell’utero possano comprimere il cordone ombelicale
  • Con la sua fuoriuscita, nel momento della rottura delle acque, ossia la rottura delle membrane nelle quali è contenuto il feto, favorisce la produzione di prostaglandine, che stimolano le contrazioni uterine
  • Aiuta il piccolo, durante il parto ad uscire dal canale uterino
  • Ha azione batteriostatica
  • Viene analizzato grazie all’amniocentesi, che consiste nel prelievo di liquido amniotico, tramite un lungo ago che passa attraverso l’addome. Si fa di solito al quarto mese di gravidanza solamente in casi particolari e dopo una valutazione di rischi e benefici. Analizzarlo permette di venire a conoscenza di eventuali anomalie congenite o malattie genetiche del feto
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Quando si forma il liquido amniotico e come è composto

Il liquido amniotico si forma due o tre settimane dopo il concepimento, aumenta di volume in una prima fase, per diminuire con l’avvicinarsi del parto.

Il fluido è composto in prevalenza da acqua ma la sua composizione muta durante le settimane:

Nel primo trimestre di gravidanza: ha una composizione molto simile a quella del plasma fetale, ricco di proteine e molecole organiche, il quale viene assorbito dalla pelle dell’embrione. In questa fase il colore è giallognoloNel secondo trimestre di gravidanza: il liquido amniotico è integrato dall’urina sterile del feto, grazie allo sviluppo dei suoi reni, dalle secrezioni nasali e bronchiali, dalle ghiandole lacrimali e sudoripare. Il suo colore in questa fase è trasparenteNel terzo trimestre di gravidanza: il liquido, che ha la stessa composizione e colore del secondo trimestre, in questa fase muta di volume. La sua quantità diminuisce progressivamente, con l’avvicinarsi del parto. Fino ad ora è stato di volume maggiore rispetto al piccolo, per favorire i suoi movimenti e il suo corretto sviluppo, da qui in avanti la proporzione tra i due volumi si inverte

Problemi legati al liquido amniotico

Come già detto, è bene che il volume del liquido amniotico venga controllato durante la gravidanza. Per farlo il medico, se si affida al metodo della misurazione dell’indice di liquido amniotico (AFI), effettua un’ecografia alla madre, durante la quale divide idealmente il suo addome in 4 quadranti che si incrociano all’altezza dell’ombelico.

É bene che il volume del liquido amniotico venga controllato durante la gravidanza e si mantenga entro certi parametri

In ogni quadrante viene misurata la massima tasca verticale di liquido amniotico e si somma alle altre. Si parla di normalità nel caso di un indice compreso tra circa 50 e 250 mm (5-25 cm). Da studi più recenti si è visto tuttavia che dal punto di vista clinico risulta più affidabile procedere tramite il metodo della misurazione della falda massima, tra i 4 quadranti, senza sommare i risultati. Questa ha un range di normalità compreso tra 20 e 80mm.

Oligoidramnios

Se il liquido è tra 50 e 80 mm si parla di AFI ai limiti inferiori della norma, ma solo se è minore di 50 mm (o falda massima inferiore a 20) si parla di oligoidramnios. Se è comunque normale che nelle ultime fasi della gestazione il liquido amniotico tenda a diminuire con l’avvicinarsi del parto il problema insorge quando ciò si verifica nei primi due trimestri della gravidanza, poiché può essere associato a problematiche fetali.

Se il liquido amniotico è minore di 50 mm si parla di oligoidramnios

Le cause di questa condizione possono essere molteplici: un eccessivo livello di stress nella mamma, il fatto che lei non assuma abbastanza liquidi (sono raccomandati 2L al giorno durante la gravidanza), un ritardo di crescita del feto, anomalie fetali come agenesia renale od ostruzioni vescicale. Sono consigliati dunque esami diagnostici, riposo e assunzione di liquidi.

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Polidramnios

Se il liquido amniotico è circa tra 220 e 250 mm, lo definiamo liquido ai limiti superiori, ma solo se è più alto di 250 mm (o falda massima maggiore di 80) si parla di polidramnios, situazione meno rischiosa per il feto.

Se il liquido amniotico è più alto di 250 mm si parla di polidramnios

Le cause di questa condizione possono essere: un’eccessiva produzione urinaria del bambino, dovuta al diabete gestazionale, una ridotta deglutizione fetale dovuta a un’ostruzione o a altre patologie del tratto gastro-intestinale. Un’altra causa può essere quella di aver contratto una malattia infettiva in gravidanza.

Perdite di liquido amniotico

Capita durante la gravidanza che la mamma si accorga di avere delle perdite di liquido, spesso non sono preoccupanti e si tratta di urina che fuoriesce poiché il peso del piccolo preme sulla vescica.

È importantissimo controllarle e, se si hanno dubbi e non si capisce bene dalla biancheria intima quale sia la consistenza di queste perdite, è bene indossare un telino binco per poter avere un’idea più chiara:

  • Se le perdite sono albuminose e inodore si tratterà di secrezioni vaginali, utili per la lubrificazione della zona.
  • L’urina è ben riconoscibile per il suo colore giallastro e per il suo odore intenso.
  • Le perdite di liquido amniotico sono per lo più trasparenti e inodore, inoltre si registrano più volte durante la giornata.

Se le perdite di liquido amniotico si verificano nel primo o nel secondo trimestre di gravidanza è fondamentale sentire il ginecologo e comprenderne le motivazioni. Quando le perdite iniziano nel terzo trimestre, invece, generalmente la situazione è un indice di vicinanza con il momento del parto.

È comunque sempre raccomandabile in caso di dubbio contattare uno specialista o recarsi al più vicino pronto soccorso ostetrico-ginecologico per ricevere le opportune delucidazione e una eventuale presa in carico del problema.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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