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14 Agosto 2023
18:00

Diabete gestazionale: sintomi, rischi per mamma e feto e quando preoccuparsi

Il diabete gestazionale è un disordine del livello di zuccheri nel sangue, che si verifica per la prima volta in gravidanza. Dopo la diagnosi deve essere monitorato sia nei mesi di gestazione che dopo il parto. Lo stile di vita sano ed equilibrato aiuta a controllarlo.

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Diabete gestazionale: sintomi, rischi per mamma e feto e quando preoccuparsi
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Per diabete gestazionale si intende un aumento del livello di zucchero nel sangue (glucosio) che si osserva per la prima volta in gravidanza e che generalmente scompare dopo il parto. Una condizione, quella del diabete, che in Italia riguarda più di 40mila gravidanze all’anno, come riporta l’Istituto Superiore di Sanità. Kit per il test della glicemia, dieta, esercizio fisico e farmaci: vediamo come gestire in dolce attesa il diabete gestazionale, che, se non adeguatamente trattato, rischia di danneggiare la salute della diade in gravidanza, durante e dopo il parto.

Che cos'è il diabete gestazionale e chi può svilupparlo

Il diabete gestazionale consiste in un disordine della regolazione del glucosio nel sangue che si verifica per la prima volta in gravidanza e che di solito viene diagnosticato nel secondo o terzo trimestre di gestazione. Diverso è il caso del diabete pre-gestazionale, un’etichetta utilizzata quando una donna, che già soffre di diabete come malattia cronica, è incinta.

Qualsiasi donna può sviluppare il diabete gestazionale, anche se sono presenti dei fattori di rischio da tenere in considerazione.

I sintomi del diabete gestazionale

Non esistono sintomi evidenti del diabete gestazionale, che viene scoperto solo attraverso la valutazione ematochimica della glicemia. Tuttavia, a volte in gravidanza compaiono una serie di segni che, se notati, è bene riferire al medico o all'ostetrica, quali:

  • Bocca asciutta
  • Sensazione di stanchezza
  • Sete ricorrente
  • Frequente urgenza di urinare (sintomo frequente a prescindere dalla condizione di diabete gestazionale).

Fattori di rischio

Esistono dei fattori di rischio di incorrere in una diagnosi di diabete gestazionale, quali:

  • Età superiore a 35 anni
  • Condizione di sovrappeso o obesità, con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 25
  • Una precedente gravidanza con un figlio nato grande, di più di 4,5 kg (macrosomia fetale)
  • Diabete gestazionale in una precedente gravidanza
  • Etnia sud asiatica, cinese, afro-caraibica o mediorientale
  • Casi di diabete di tipo 2 in famiglia

Se la gestante si riconosce in uno dei sei punti, il ginecologo o l'ostetrica raccomanderanno l'esecuzione del test di screening per il diabete gestazionale.

Come e quando si fa lo screening per il diabete gestazionale

Durante la prima visita in dolce attesa, effettuata in genere tra l’ottava e la dodicesima settimana di gravidanza, l’ostetrica o il medico valutano prima il valore della glicemia a digiuno: qualora il valore sia superiore a 126 mg/dl (o la glicemia in altri momenti della giornata sia superiore a 200 mg/dl o l'emoglobina glicata superiore a 6,5%) risulta necessario effettuare un secondo prelievo e, nel caso di conferma di valori elevati, si fa diagnosi di diabete. Nel caso in cui non si presenti, invece, già un diabete manifesto il clinico valuta l’eventuale riscontro di fattori di rischio, in presenza dei quali, proporrà alla paziente un test di screening, chiamato test di tolleranza al glucosio orale (OGTT) ed eseguito tra le 24 e le 28 settimane di gravidanza.

La curva glicemica consente di verificare l'eventuale presenza di diabete gestazionale

Il test, noto come curva da carico glicemico o curva glicemica, consiste in un prelievo del sangue effettuato al mattino a digiuno, dopo il quale alla gestante viene somministrata una bevanda a base di acqua e glucosio. Dopodiché, vengono nuovamente prelevati dei campioni di sangue alla mamma incinta a intervalli di tempo regolari per verificare come il corpo sta gestendo la quantità aggiuntiva di glucosio nel sangue. Se la gestante risulta positiva al diabete gestazionale, ripeterà l’esame dopo il parto (tra le sei settimane dopo la nascita ed entro i sei mesi dal parto) e successivamente se consigliato dal diabetologo.

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In caso di diabete gestazionale, il medico consiglia alla mamma di controllare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue. A questo scopo, è utile munirsi di kit per il test della glicemia ed utilizzare il glucometro, un misuratore di glicemia che consente di monitorare direttamente a casa propria la concentrazione di zuccheri nel sangue, prelevato dalla puntura del polpastrello di un dito.

Livelli glicemici normali nelle donne con diabete gestazionale

L'obiettivo della terapia dietetica o insulinica è quello di mantenere valori glicemici quali:

  • glicemia a digiuno inferiore a 95 mg/dL
  • 1 ora dopo il pasto inferiore a 140 mg/dL
  • 2 ore dopo il pranzo inferiore a 120 mg/dL

Prevenzione e cura

Dieta ed esercizio fisico giocano un ruolo di primaria importanza nella gestione del diabete gestazionale. Uno stile di vita sano ed equilibrato consente, infatti, di tenere sotto controllo i valori glicemici. Non solo: la corretta alimentazione e l’attività fisica regolare aiutano nel prevenire sovrappeso e obesità, che costituiscono uno dei fattori di rischio del diabete gestazionale.

Per quanto riguarda l’alimentazione, il dietista in genere consiglia alla gestante diabetica di mangiare in modo frazionato un po' di frutta ma soprattutto verdura, alimenti a base di amido a basso contenuto glicemico (quali pasta o riso integrali, cereali, fagioli, lenticchie) e pesce, raccomandandosi di non saltare i tre pasti essenziali della giornata. Da evitare, invece, i piatti e le bevande ricche di zucchero.

Si raccomanda di praticare 2 ore e mezza di attività fisica a settimana

Anche lo sport è un ottimo deterrente contro l’innalzamento smodato dei valori glicemici. L’Iss raccomanda di praticare almeno 2 ore e 30 minuti di attività fisica moderata a settimana.

Se, tuttavia, i livelli di glucosio nel sangue continuano ad aumentare, il medico prescriverà dei farmaci (metformina) o iniezioni di insulina.

Parto e diabete gestazionale

In caso di diabete gestazionale opportunamente controllato nel corso della gravidanza e in assenza di complicanze, il parto può avvenire naturalmente, idealmente tra le 38 e le 40 settimane di gravidanza. Se, invece, i livelli di glicemia non sono stati ben monitorati o se sussistono dei rischi per la salute del feto, può essere concordato un parto anticipato.

La glicemia continua ad essere misurata con il glucometro prima, durante e dopo il parto (o secondo le indicazioni del diabetologo specialista). I farmaci, se assunti durante la gestazione, non vengono sospesi fino al parto.

Il diabete gestazionale non impedisce di allattare: anzi, è importante alimentare il neonato subito dopo la nascita, in modo che la glicemia del piccolo si stabilizzi.

Cosa succede al feto se la mamma ha il diabete gestazionale

Il diabete gestazionale se non è controllato rischia di avere ripercussioni negative sulla salute della mamma e del suo piccolo. Nello specifico, nel figlio può provocare ipoglicemia alla nascita (cioè bassi livelli di glucosio nel sangue), problemi respiratori e maggiore rischio di obesità o di sviluppare il diabete di tipo 2, ipertensione e alterazioni dello sviluppo neurocognitivo in età adulta.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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