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7 Ottobre 2023
17:00

Distacco di placenta: cos’è, sintomi e quali sono i rischi

Il distacco della placenta è la separazione prematura della placenta dall'utero ed è una complicanza rara, ma grave della gravidanza. Non si conosce la causa precisa, ma può essere provocato da traumi addominali, uso di sostanze o ipertensione e può avere conseguenze importanti sulla salute della mamma e del bambino.

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Distacco di placenta: cos’è, sintomi e quali sono i rischi
ventitreesima settimana di gravidanza

Il distacco della placenta (abruptio placentae) è una complicanza della gravidanza, nella quale la placenta si separa parzialmente o completamente dalla parete interna dell'utero prima del parto. Ciò può diminuire o bloccare l'apporto di ossigeno e sostanze nutritive del bambino e causare forti emorragie nella madre. Si verifica abbastanza raramente (1 gestazione su 100) e, nella maggior parte dei casi, dopo la 20esima settimana, con sanguinamento e dolore. La causa del distacco della placenta è spesso sconosciuta. Alcune scelte di stile di vita o traumi addominali possono però aumentare il rischio di distacco della placenta. È importante riconoscerne i sintomi e intervenire tempestivamente, perché può causare la morte del feto (1 su 1000 nati)

La placenta è un organo, che si sviluppa nel corso dei nove mesi di gravidanza e che fornisce ossigeno e sostanze nutritive al bambino in crescita. Rimuove anche i prodotti di scarto dal sangue del feto.  È solitamente attaccata alla parte superiore (laterale, anteriore o posteriore) dell'utero. In rari casi, la placenta potrebbe attaccarsi nella zona inferiore dell'utero.

La donna con distacco prematuro della placenta può essere ricoverata a seconda della gravità dei sintomi e dello stadio della gravidanza. Purtroppo, una volta che si verifica questo problema, la placenta non si riattacca, ma se il distacco è piccolo e marginale potrebbe cicatrizzare e permettere alla gravidanza di proseguire nel migliore dei modi.

Cause e fattori di rischio del distacco di placenta

Il distacco di placenta ha spesso una eziologia sconosciuta. In molti casi sembra tuttavia che la cosa sia dovuta ad una assenza della fisiologica trasformazione delle arterie spirali della placenta durante il I trimestre di gravidanza.

Ci sono però dei fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di distacco. Eccoli:

  • Trauma o lesione all'utero (come un incidente d'auto, caduta o colpo allo stomaco).
  • Precedente distacco di placenta
  • Gestazione multipla (gemelli)
  • Diabete gestazionale
  • Ipertensione (cronica o legata alla gravidanza)
  • Fumo
  • Uso di droghe
  • Ischemia placentare (malattia ischemica della placenta) che si manifesta come restrizione della crescita intrauterina
  • Età superiore ai 35 anni
  • Infezione intraamniotica (corionamniosite)
  • Trombofilia o disordini della coagulazione in genere
  • Rottura prematura delle membrane, in modo particolare per le donne pretermine o che hanno molto liquido (polidramnios)

Sintomi e complicazioni del distacco della placenta

I sintomi, che di solito si manifestano soprattutto nel terzo trimestre, possono essere:

  • Sanguinamento vaginale, anche se potrebbe non essercene
  • Dolore addominale (utero dolente e contratto)
  • Shock emorragico

Il dolore addominale spesso inizia improvvisamente. La quantità di sanguinamento vaginale può invece variare notevolmente e non indica necessariamente quanta parte della placenta si è separata dall'utero. Inoltre, è possibile che il sangue rimanga intrappolato dietro la placenta (emorragia nascosta), quindi anche con un grave distacco della placenta, potrebbe non esserci sanguinamento visibile. La cosa importante rivolgersi al più vicino pronto soccorso, perché le complicanze possono comprendere:

  • Nascita prematura
  • Lesione cerebrale da mancanza di ossigeno
  • Morte

Per la madre:

  • Problemi di coagulazione del sangue
  • Trasfusione di sangue
  • Emorragia
  • Insufficienza renale
  • Morte

Diagnosi

La diagnosi di distacco della placenta avviene attraverso una visita ginecologica ed una ecografia. I parametri vitali rimangono comunque estremamente importanti per verificare la stabilità delle condizioni materne. Il battito fetale, invece, può essere valutato ecograficamente o tramite cardiotocografia. Dovrebbero essere eseguiti anche degli esami del sangue e delle urine.

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Trattamento del distacco placenta

Una volta che la placenta si è separata dall'utero, non può essere riattaccata. Nei casi più eclatanti è necessario agire con urgenza espletando il parto tramite taglio cesareo (in modo particolare se si rileva instabilità emodinamica materna e il battito cardiaco fetale non risulta rassicurante). Anche in caso di feto pretermine questa modalità potrebbe essere necessaria quando madre e feto rischiano di morire o di incorrere in lesioni permanenti.

Se il distacco invece è lieve e la frequenza cardiaca fetale è stabile, è possibile un parto vaginale attentamente monitorato.

Nei casi di neonati pretermine, invece, in cui le condizioni materne risultano stabili e la frequenza cardiaca fetale è regolare si può attuare un regime di monitoraggio intensivo e di attesa, con la paziente ricoverata ed invitata al riposo, fino al raggiungimento di un'epoca gestazionale più adatta al parto.

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Prevenzione e consigli utili

Sebbene sia impossibile prevenire il distacco della placenta, il rischio può essere ridotto. I suggerimenti includono:

  • Evitare sigarette, alcol, medicinali (a meno che non siano stati prescritti dal medico) e droghe
  • Evitare gli sport intensivi o ad alto impatto
  • Eseguire i monitoraggi pressori prescritti durante la gravidanza
  • Ridurre il rischio di traumi  indossiamo la cintura di sicurezza nella modalità corretta (senza che la fascia stringa sulla pancia) quando viaggiamo in auto ed evitando atteggiamenti che espongano al rischio di cadute.
  • Riportare in anamnesi al ginecologo o all'ostetrica eventuali distacchi di placenta in una precedente gravidanza
  • Assumere l'acido folico come raccomandato

Il distacco della placenta non ha sempre esisti sfavorevoli. Ciò che conta è avvisare il medico in caso di sintomi e seguire con attenzione le indicazioni.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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