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18 Gennaio 2024
12:00

Dopo le polemiche tornano i fondi per curare i disturbi alimentari, seconda causa di morte tra gli adolescenti

Dopo le polemiche sul mancato rinnovo del Fondo per la prevenzione, la cura e il contrasto dei disturbi alimentari, il ministro Schillaci ha annunciato un "Fondo straordinario", pari a 10 milioni, disponibile a partire dal prossimo aprile.

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Dopo le polemiche tornano i fondi per curare i disturbi alimentari, seconda causa di morte tra gli adolescenti
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Dopo il vespaio di polemiche sul mancato rinnovo del Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari, il Governo ha annunciato lo stanziamento di dieci milioni destinati a curare anoressia e bulimia. La somma, disponibile da aprile, è stata comunicata mercoledì in Aula dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, il quale ha anche assicurato che a partire dalla primavera saranno gratuite trentadue nuove prestazioni ambulatoriali per il monitoraggio e la cura dei disordini alimentari.

È arrivato il dietrofront da Palazzo Chigi, in seguito alle voci di protesta e indignazioni che si sono levate tra famiglie e associazioni negli scorsi giorni contro l’eliminazione del Fondo per la prevenzione e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). La polemica era scoppiata dopo la notizia della cancellazione delle risorse dalla nuova legge di bilancio appena approvata.

Il Fondo per il contrasto dei DCA, in scadenza il prossimo ottobre, era stato istituito nel 2021 sotto il Governo Draghi. Grazie alla somma, pari a 25 milioni di euro, nel biennio 2022-23 sono stati assunti 730 professionisti, tra neuropsichiatri infantili, psicologi, medici e nutrizionisti, e sono stati implementati i centri sul territorio per affrontare il crescente numero di casi diagnosticati di disordini della salute alimentare, che con la pandemia sono quasi raddoppiati. Si tratta di disturbi che colpiscono in particolare adolescenti e giovani adulti, prevalentemente di sesso femminile.

Negli ultimi anni sono aumentati pure i casi di bambini di 8-9 anni malati di anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata (“Binge Eating Disorder”), che rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti. Come rivela il primo censimento condotto nel 2022 dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 59% dei pazienti ha tra i 13 e 25 anni di età e il 6% ha meno di 12 anni.

Il ministro Schillaci, tuttavia, durante il suo intervento ha tirato in causa gli inadempimenti delle Regioni, chiamate a gestire e impiegare le risorse erogate dallo Stato per non lasciarle stagnare nelle casse regionali. «Le Regioni a oggi hanno impegnato il 59% del finanziamento e speso solo il 3% delle risorse» ha dichiarato il ministro.

I 10 milioni annunciati da Schillaci troveranno spazio nell’emendamento al decreto Milleproroghe, attualmente in commissione alla Camera.

Non è tutto. Oggi sono gratuiti solo nove esami, mentre da aprile, quando è prevista l’entrata in vigore del nuovo Tariffario dei Livelli essenziali delle prestazioni (i Lea), coloro che soffrono di Dca «potranno accedere a sedici nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio della malattia – ha garantito Schillaci – Inoltre, in considerazione del livello di gravità e complessità della condizione clinica, potranno beneficiare dell’assistenza distrettuale ad accesso diretto con l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche»

Secondo quanto dichiarato dal ministro, verrà ulteriormente aumentato il numero prestazioni ambulatoriali gratuite. «La commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea – ha aggiunto il ministro in Parlamento – ha rilevato l’importanza di introdurre ulteriori nuove 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale da concedere in esenzione, necessarie e appropriate per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze e aggravamenti di bulimia e anoressia. Sommate alle precedenti, diventeranno trentadue».

Nella giornata di venerdì 19 gennaio famiglie e associazioni si sono date appuntamento nelle piazze italiane (a Roma davanti al Ministero della Salute) per protestare contro il mancato rinnovo nella legge di bilancio 2024 del Fondo per la prevenzione, il contrasto e la cura dei disturbi alimentari e denunciare le lunghe liste d'attesa e la carenza di centri per la cura di DCA sul territorio, che costringe le famiglie a spostarsi e percorrere lunghe distanze per ricevere l'assistenza di cui hanno diritto.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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