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7 Settembre 2023
9:00

Enterocolite necrotizzante: cause, sintomi e rischi per i neonati pretermine

L'enterocolite necrotizzante è una malattia potenzialmente mortale, che tende a colpire prevalentemente i neonati pretermine. Colpisce infatti la mucosa intestinale andando anche a lacerarla. Il latte materno come unica fonte di nutrimento è l'unica prevenzione possibile.

A cura di Sophia Crotti
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Enterocolite necrotizzante: cause, sintomi e rischi per i neonati pretermine
prematuro

L'enterocolite necrotizzante è una patologia grave che colpisce prevalentemente i neonati prematuri. Anche chiamata NEC (dall'inglese Necrotizing EnteroColitis) è causata da un'infezione batterica dell'intestino che porta all'infiammazione e lesione della mucosa intestinale e può degenerare fino alla necrosi intestinale. Rappresenta la causa di morte del 15-30% dei neonati prematuri che ne soffrono.

Cause e fattori di rischio

L'enterocolite necrotizzante è causata dall'invasione batterica della parete intestinale. Si verifica soprattutto nei neonati pretermine:  quasi 7 casi su 10 riguardano i neonati prematuri. Questo perché il loro tratto gastro-intestinale è più immaturo rispetto ai nati a termine. L'enterocolite necrotizzante è ritenuta una malattia infiammatoria che si innesca quando nella seconda settimana di vita si inizia la nutrizione enterale cui si ricorre spesso nei neonati di basso peso alla nascita.  L'intestino vede ridursi fortemente l'afflusso di sangue e la mucosa che lo riveste si può lacerare con maggior facilità. Tali lesioni si possono infettare fino a subire una necrosi più o meno estesa.

Per i neonati a termine che sviluppano la patologia generalmente ci sono alcuni fattori di rischio tra cui:

  • cardiopatia congenita
  • setticemia
  • ipotensione
  • basso peso alla nascita
  • alimentazione artificiale
  • asfissia alla nascita
  • alterazione del microbioma intestinale

Sintomi dell'enterocolite necrotizzante nel neonato

I sintomi dell'enterocolite necrotizzante sono vari, a seconda dello stadio al quale la malattia viene diagnosticata; generalmente i genitori si  accorgono che vi è qualcosa che non va per la continua sonnolenza del bimbo, associata a diminuzione dell'appetito, diarrea e vomito.

In un primo momento, quando si sospetta la malattia, i sintomi e segni sono:

  • inappetenza
  • ristagno gastrico
  • distensione addominale
  • sangue nelle feci
  • vomito biliare

In un secondo momento a uno stadio più avanzato della malattia si manifesta con:

  • addome teso e dolorante
  • difficoltà digestive
  • letargia
  • apnee
  • problemi circolatori

Come si diagnostica

Gli esami che si usano per diagnosticare l'enterocolite necrotizzante sono:

  • Radiografia addominale: permette di vedere i livelli idroaerei e se vi è una presenza anomala di gas nell'intestino o addirittura nell'addome se questo si è perforato.
  • Esami del sangue: possono mostrare  un alto numero di globuli bianchi e un basso numero di piastrine, livelli di glicemia alterati, acidosi metabolica all'equilibrio acido-base.

Come si cura

In base allo stadio della malattia si deve intervenire con cure differenti:

  • I bambini con semplice sospetto di enterocolite vengono messi a digiuno, sottoposti a decompressione intestinale e viene loro prescritto un antibiotico per 7 o 14 giorni.
  • Nelle fasi più avanzate possono essere necessari un supporto cardiovascolare,  ossigeno e ventilazione, trasfusione di sangue.
  • In alcuni casi si rende necessario l'intervento chirurgico

Prevenzione dell'enterocolite necrotizzante

Le cause scatenanti non sono completamente note e probabilmente sono molteplici. Alcuni studi hanno rivelato che l'enterocolite tende a verificarsi con maggior frequenza nei bambini prematuri allattati con latte artificiale. Questo perché nel latte materno sono contenuti molti anticorpi, che passando al neonato lo aiutano a prevenire infezioni batteriche. Latte materno e latte umano dotato possono essere un valido aiuto nella prevenzione dell'enterocolite necrotizzante, in associazione ad una corretta alimentazione del neonato come da indicazioni del medico.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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