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27 Maggio 2023
11:00

Fontanelle del neonato: a cosa servono, quando si chiudono e quando preoccuparsi

Le fontanelle sono sei spazi morbidi sulla testa del neonato, che corrispondono a dove le ossa del cranio non si sono ancora saldate. Questi spazi consentono il passaggio della testa attraverso il canale parto, ma anche la crescita del cervello nei primi anni di vita. Il medico, durante le visite, monitorerà forma, dimensione e saldatura per valutare eventuali problemi di salute.

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Fontanelle del neonato: a cosa servono, quando si chiudono e quando preoccuparsi
testa neonato

Le fontanelle sono uno spazio tra le ossa del cranio del neonato, che non si è ancora completamente saldato. È una caratteristica unica ed è importante per la normale crescita e lo sviluppo del cervello e del cranio del bambino. Il cranio di un neonato è costituito da sezioni di ossa note come placche che sono unite tra loro da articolazioni fibrose chiamate suture. Le suture forniscono una certa flessibilità e consentono alla testa del nostro bambino di restringersi leggermente mentre attraversa il canale del parto, ma permettono anche al cervello di avere spazio e crescere nei primi anni di vita. I punti più deboli e più aperti nelle suture sono le fontanelle.

Molti genitori hanno paura di toccare questa zona della testolina. In realtà, non devono essere sollecitate con eventuali colpi, ma accarezzare delicatamente il cranio non è un problema, anzi. Il pediatra, alle visite di controllo valuterà le fontanelle con attenzione, perché dalla forma e dalla dimensione si può capire se il bimbo è malato o ha problemi di salute. Se sono infossate, per esempio, possono indicare disidratazione, magari perché non assume abbastanza latte o a causa di vomito o diarrea o bronchiolite.  Inoltre, è importante sapere che le fontanelle non sono semplicemente due, come spesso credono i genitori, ma ben sei: una anteriore, una posteriore e quattro più piccole sui versanti laterali.

Cosa sono le fontanelle del neonato

Le fontanelle sono degli spazi, non ancora saldati, tra le ossa dal cranio del neonato. Sebbene il cranio sembri costituito da un unico osso, in realtà è composto da diverse placche ossee (ossa frontali, ossa parietali e osso occipitale) tenute insieme da materiale fibroso chiamato suture. Le suture consentono alle ossa di muoversi durante il processo di nascita, permettendo al piccolo di attraversare il canale del parto. Agiscono, inoltre, come un giunto di dilatazione. Ciò consente all'osso di allargarsi in modo uniforme man mano che il cervello cresce e il cranio si espande. Il risultato è una testa dalla forma simmetrica.

La fontanella più grande è quella anteriore ed è detta “bregmatica

Il neonato ha sei fontanelle: una anteriore, una posteriore e quattro sui versanti laterali (anteriori e posteriori). La più grande è quella anteriore, ha una forma a rombo e una dimensione di 1-3 cm (può essere anche più grande o più piccola) ed è detta “bregmatica”. È la giunzione in cui si incontrano le 2 ossa frontali e le 2 parietali. Un’altra che si può percepire al tatto è quella posteriore, localizzata presso la cosiddetta “sutura lambdoidea”, detta così per la sua forma simile alla lettera “lambda” greca (λ).

fontanelle

Quando si chiudono le fontanelle del neonato?

Le ossa del cranio non si chiudono completamente  perché il cervello ha bisogno di spazio per crescere. Tuttavia, una volta che le ossa crescono al punto da riempire gli spazi aperti, le fontanelle sono considerate chiuse. Quando il tessuto fibroso di cui è costituita la membrana che ricopre la fontanella viene sostituita dal tessuto osseo si dice che è avvenuta la chiusura. La prima a sparire è quella posteriore, che dovrebbe chiudersi entro i 3 mesi di vita, ma a volte già alla nascita è difficile da individuare, mentre quella anteriore ha bisogno di più tempo. Non dovrebbe essere più percepibile tra i 9 e 18 mesi. Ovviamente sono stime generiche, perché  una fontanella può chiudersi prima o dopo ed essere comunque normale.

La chiusura tardiva, dopo i 2 anni, è associata a rachitismo, acondroplasia, osteogenesi imperfetta, ma anche Sindrome di Down

Si parla di chiusura precoce se avviene la chiusura della fontanella anteriore prima dei 4 mesi. In questo caso il medico deve valutare con attenzione lo sviluppo del cranio, dalla morfologia alle suture, per capire se il bambino può soffre di condizioni mediche come la microcefalia o le craniosinostosi, che sono patologie caratterizzate proprio da prematura e anomala chiusura delle suture craniche. Preoccupante anche la chiusura tardiva, che avviene dopo i 2 anni di vita. In questo caso, le malattie o le anomalie collegate possono essere rachitismo, acondroplasia, osteogenesi imperfetta, ma anche Sindrome di Down.

Cosa succede se non si chiudono le fontanelle?

Le fontanelle del tuo bambino potrebbero non chiudersi per diversi motivi. Il medico deve quindi effettuare una valutazione clinica generale, perché il ritardo nella chiusura potrebbe essere un primo segno di ipotiroidismo congenito (bassi ormoni tiroidei dalla nascita), sindrome di Down, aumento della pressione all'interno del cervello, rachitismo e macrocefalia familiare (una tendenza genetica ad avere una testa grande). Sono tutte malattie che possono manifestarsi con un ritardo del processo di ossificazione del cranio e quindi con fontanelle ancora ampie e molli al di là dell’età in cui dovrebbero essere già saldate.

E se invece la fontanella si chiude troppo presto?

Le fontanelle che si chiudono troppo presto possono avere conseguenze molto serie. La precoce saldatura è infatti collegata a limitate capacità neurologiche del bimbo, pertanto si rendono necessari approfondimenti diagnostici (visita neurochirurgica, oculistica, radiografia al cranio) e nei casi più gravi un intervento chirurgico per risolvere la cosiddetta craniostenosi.

controllo fontanelle

Come deve essere la fontanella del neonato

Le fontanelle sono delle zone del cranio al tatto morbide. Il pediatra, al controllo di crescita, le valuterà con molta attenzione, per verificare che abbiamo dimensione e forma corrette in base all’età. Quella grande, anteriore, deve avere una forma romboidale, e quella posteriore, più piccola, una forma triangolare.  Entrambe risultato leggermente depresse rispetto al piano osseo. Molto spesso, passando le dita, potremmo sentirle leggermente pulsare. È del tutto normale e non deve assolutamente preoccupare i genitori. Bisogna invece preoccuparsi se le fontanelle pulsano eccessivamente, ovvero è visibile non solo al tatto ma anche agli occhi, o risultano infossate o bombate.

Se la fontanella è infossata

Se la fontanella è infossata, ovvero è molto ritirata rispetto alla superficie delle ossa craniche, indica che il bambino è disidratato. La disidratazione nel neonato può essere pericolosa e va subito posto rimedio. Le cause principali sono denutrizione, ovvero non viene allattato correttamente, un’infezione virale, che può aver causato vomito o diarrea, o un problema ambientale, per esempio il bimbo vive in stanze troppo calde o è stato lasciato in una macchina al sole.

Se la fontanella è gonfia

Se invece la fontanella è gonfia, ovvero ha una forma “bombata” può essere il segno di un problema grave. Potrebbe significare che all’interno del cranio si stia accumulando un eccesso di liquido oppure stia crescendo una massa che occupa spazio. Spesso questo evento è associato a meningite o a una rara patologia del cranio. I genitori devono mettersi in contatto con il medico per una diagnosi.

Cosa succede se il neonato prende un colpo alla testa con le fontanelle aperte?

Le fontanelle sono dei solchi aperti, coperti da una membrana molle ma molto resistente. Quindi, partendo dal presupposto che la testa del neonato è delicata, non bisogna vivere con l’ansia: non succede nulla se la zona viene toccata o prende dei leggeri colpi (spesso i bimbi si colpiscono da soli con i giocattoli). Dobbiamo ricordarci che le fontanelle servono proprio ad attutire meglio gli eventuali colpi alla testa rispetto al cranio duro di un adulto.

Diverso se la botta è forte, magari a seguito di una caduta. In questo caso, il genitore deve osservare il neonato, verificando sia il cranio sia la reattività degli occhi, per escludere un trauma cranico. Se il bambino piange e non si riesce a consolarlo, si tocca la testa o al contrario presenta una forte sonnolenza, si consiglia di portarlo subito al pronto soccorso. Se c’è un taglio, magari una perdita di sangue, non facciamoci prendere dall’ansia, perché per certi versi è più sicuro di un ematoma interno. Anche in questo caso, valutiamo la profondità della lesione e rechiamoci al pronto soccorso.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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