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3 Giugno 2023
15:30

Guerra allo streptococco: la SIP risponde ai dubbi dei genitori

La SIP ha pubblicato una guida dettagliata, per rispondere alle tante domande dei genitori sullo streptococco nei bambini. Come si cura? quando va preso l'antibiotico? Il tampone è affidabile?

A cura di Sophia Crotti
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Guerra allo streptococco: la SIP risponde ai dubbi dei genitori
streptococco bimba

Da fine 2022 l’Oms ha rilevato un’impennata di casi di streptococco nei bambini. Il periodo appena trascorso è stato caratterizzato da notizie sull‘amoxicillina esaurita in molte farmacie italiane e lunghe code per i tamponi fai da te, introvabili.

Per ovviare al problema, dare spiegazioni chiare, evitare allarmismi e prevenire contagi il Tavolo Tecnico Malattie Infettive e Vaccinazioni della SIP ha pubblicato una guida per identificare e combattere il batterio.

La guida della SIP

Gli esperti della SIP, Società Italiana Pediatri, hanno voluto rispondere a tante domande che in questi mesi hanno assillato i genitori, spaventati dall’ondata di streptococco che ha caratterizzato lo scorso inverno.

I pediatri si sono detti tranquilli, ci si poteva aspettare dopo il periodo di restrizioni dovuto alla pandemia che alla ripresa delle attività scolastiche e sociali i bimbi avrebbero sviluppato contagi da batteri respiratori.

Lo streptococco e la faringotonsillite

Tra le manifestazioni dello streptococco beta emolitico di tipo A, lo spauracchio dei genitori, c’è la faringotonsillite, impropriamente detta mal di gola.

mal di gola

Ad esserne interessato è un bambino su 4, in età scolare, tra i 5 e i 19 anni. In ogni caso non serve allarmarsi, la patologia è benigna e, se ben curata, non si verificano complicanze e si risolve entro 3-7 giorni.

Come prevenire lo streptococco?

Per prevenire il contagio è importante sensibilizzare i bimbi sul lavaggio frequente delle mani, spiegare loro che non devono bere dai bicchieri degli altri o usare le posate dei loro compagni di classe.

Quando si fa il tampone per lo streptococco?

Il tampone deve essere fatto solo se il pediatra curante lo richiede. Allo stesso modo la terapia antibiotica deve essere prescritta e mai di iniziativa dei genitori del paziente.

Il tampone faringeo è attendibile?

Sì, se viene svolto da personale sanitario esperto e formato. Nello studio del pediatra, lui utilizza l’abbassalingua per evitare per esempio che il tampone entri in contatto con zone della gola o della bocca che potrebbero intaccare il risultato del test.

streptococco tampone

Il campione deve essere raccolto in maniera adeguata per evitare falsi-positivi o falsi-negativi, dunque spingendo la stecca fino alla parte posteriore dell’orofaringe e dalla superficie di entrambe le tonsille.

Tampone positivo si traduce in antibiotico?

No. Alcuni bambini (tra il 10 e il 25%) sono portatori di streptococco, dunque risultano positivi al tampone ma hanno rischio minimo di complicanze o di trasmissione. Dunque non devono assumere l’antibiotico.

antibiotico

L’unico problema è che i test rapidi non sono in grado di fare una distinzione tra bimbi portatori e bimbi affetti da faringotonsillite, quindi i pediatri suggeriscono di non procedere con l’antibiotico in caso di sintomi lievi.

Quale antibiotico utilizzare?

Per evitare complicanze e fare in modo che i bimbi si riprendano presto, in caso di faringotonsillite da streptococco o da scarlattina, i pediatri prescriveranno l'antibiotico.

La scelta ricade sempre sull'amoxicillina, a meno che il piccolo sia allergico, il farmaco introvabile nelle farmacie italiane quest'inverno.

Quando si può tornare a scuola?

Il bimbo affetto da scarlattina o da faringotonsillite da streptococco può tornare a scuola, in assenza di sintomi, già un giorno dopo aver iniziato la terapia antibiotica.

Non servono né tampone negativo, né certificato medico che ne confermino la guarigione.

Fonti mediche
SIP
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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