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4 Ottobre 2023
15:00

I bambini possono mangiare i frutti di mare?

I frutti di mare sono ricchi di sostanze nutritive ideali per i bambini, vitamine del gruppo b, iodio, zinco e omega 3. Un tempo si consigliava di aspettare i 3 anni d'età per evitare intossicazioni alimentari e reazioni allergiche, tuttavia oggi la scienza appare orientata a smentire simili prudenze.

A cura di Sophia Crotti
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I bambini possono mangiare i frutti di mare?
frutti di mare e bambini

I frutti di mare, ossia molluschi e crostacei sono molto gustosi e la base dei pasti nei ristoranti sul lungomare durante le vacanze estive. Le loro proprietà sono innumerevoli e fanno bene ai bambini. Totani, moscardini, poi, spesso proposti in pastella sono invitanti anche per i più piccoli, ma da che età i bambini possono mangiare frutti i mare?

Proprietà dei frutti di mare per i bambini

I frutti di mare, quindi cozze, vongole, ostriche, capesante, totani, calamari, seppie, polpi e gamberetti hanno molte proprietà nutritive irrinunciabili nella dieta dei nostri bimbi. Crostacei e molluschi hanno al loro interno proteine, omega 3, vitamine del gruppo B e minerali tra i quali ferro, zinco e selenio.

In particolare, evidenzia l'Istituto Superiore di Sanità un micronutriente presente nei frutti di mare, ossia lo iodio, che si trova anche nel pesce, nelle uova e nei latticini, ha un ruolo cruciale nello sviluppo neurologico dei bambini e nella loro crescita. Inoltre è un elemento essenziale al corretto funzionamento della tiroide.

Da che età possono mangiare frutti di mare

I frutti di mare hanno dunque proprietà nutrizionali fondamentali per i bambini, eppure fino a qualche anno fa il consiglio degli esperti era quello di non iniziare a introdurli nella dieta dei piccoli non prima dei 3 anni. Questo perché si riteneva che i bimbi non avessero ancora il sistema immunitario adeguatamente sviluppato.

In effetti i frutti di mare fanno parte degli alimenti allergizzanti, quelli che cioè con più facilità possono provocare allergie nei piccoli, e superati i 3 anni diminuisce il rischio di avere una crisi allergica e il corpo è più pronto a rispondere a un'eventuale malattia causata dalla contaminazione dei crostacei.

pasta alle vongole

Oggi però le evidenze scientifiche sembrano aver superato questo approccio eccessivamente prudente e sempre più medici ritengono inutile rimandare così a lungo l'introduzione di simili alimenti nella dieta del bambino.

Come evitare contaminazioni

In ogni caso è bene cucinare i crostacei in modo da evitare contaminazioni alimentari, seguendo questi passaggi volti a tutelare la sicurezza alimentare dei bambini:

  • comprare i frutti di mare al supermercato o in pescheria: mai dare ai bambini i frutti di mare appena raccolti a livello amatoriale, non sottoposti a controlli organolettici, potrebbero essere contaminati.
  • non dare ai bambini i frutti di mare crudi: dopo la cottura si abbassa il rischio contaminazione
  • solo frutti di mare freschi: se durante la cottura dei frutti di mare, qualche conchiglia non si apre, non darla ai bambini, non sono buone da mangiare
  • dare ai bambini le giuste dosi di frutti di mare
Fonti mediche
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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