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2 Febbraio 2024
17:00

I consigli per affrontare i colloqui genitori-insegnanti

I colloqui didattici genitori - insegnanti sono delle preziose occasioni di incontro fondamentali per intervenire positivamente nel processo educativo e formativo dello studente.

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I consigli per affrontare i colloqui genitori-insegnanti
Docente di scuola primaria e Tutor organizzatore di tirocinio SFP
Colloqui didattici insegnanti e genitori

La collaborazione scuola famiglia trova la sua massima espressione nei colloqui didattici tra insegnanti e genitori che si svolgono durante l’anno scolastico. Essi si configurano come preziose occasioni per scambiare informazioni fondamentali sull’alunno, descriverne l’andamento didattico, valutare il suo rendimento e consolidare la fiducia nei confronti della scuola e degli insegnanti.

Cosa sono i colloqui didattici

I colloqui didattici sono degli incontri previsti dal Piano Annuale delle Attività dei docenti e sono pianificati dal Collegio dei Docenti all'inizio dell'anno scolastico. Si svolgono, generalmente, in date prestabilite, ma qualora le famiglie o i docenti ne rilevino la necessità, ne possono essere fissate ulteriori.

Questi sono gli obiettivi dei colloqui didattici:

  • Concordare strategie comuni per sostenere il processo educativo dell’alunno
  • Promuovere il benessere dell’allievo
  • Conoscere meglio la personalità dello studente
  • Costruire una relazione positiva ed efficace tra famiglia e scuola

Vediamo questi obiettivi nel dettaglio.

Concordare strategie comuni

I colloqui didattici scuola – famiglia hanno la prioritaria funzione di concordare strategie comuni per intervenire positivamente nel processo educativo e formativo dello studente.

Durante queste interazioni, si discute dell'andamento didattico dell'alunno, mettendo in luce i successi formativi e affrontando eventuali criticità nell'apprendimento. Si conclude spesso con la definizione di tecniche e strategie per affrontare le criticità individuate, coinvolgendo attivamente la famiglia nella loro risoluzione.

Promuovere il benessere dell’allievo

Molto spesso durante i colloqui ci si confronta sui processi di sviluppo del bambino e su tutti quei comportamenti, rilevati a scuola e a casa, che si discostano dalla norma.

Tutto questo al fine di avere un quadro esaustivo sullo sviluppo dell’allievo al fine di delineare azioni per valorizzare le sue potenzialità, supportare i suoi bisogni per consentirgli di affrontare il percorso scolastico nel modo migliore.

Conoscere meglio la personalità dello studente

I colloqui didattici sono un momento di confronto fondamentale tra le figure che si occupano dell’educazione dell’alunno in quanto sia gli insegnanti che i genitori ne hanno una percezione parziale. Essi diventano, quindi, occasioni per osservare il bambino con l’occhio dell’altro e indurre l’altro a osservarlo con nuove lenti.

Gli insegnanti sono riconosciuti non solo come esperti di didattica ma anche come osservatori privilegiati della crescita dei bambini.  Allo stesso tempo, i genitori percepiscono la scuola come un luogo dove poter confrontare le proprie esperienze e portare le proprie domande in riferimento alla cura dei figli, considerando gli insegnanti, soprattutto di scuola dell’infanzia e primaria, importanti figure di riferimento.

Costruire una relazione positiva tra famiglia e scuola

Un altro aspetto di fondamentale importanza nei colloqui didattici è la creazione di una relazione gratificante tra insegnanti e genitori, che è fondamentale sia per l’apprendimento che per il benessere dell'allievo e che contribuisce in modo significativo a plasmarne l'esperienza educativa.

La creazione di una relazione gratificante tra insegnanti e genitori va ben oltre la semplice trasmissione di informazioni e diventa un pilastro essenziale per il successo formativo e il benessere emotivo dell'allievo.

Oltre ai colloqui individuali, durante l'anno scolastico, molti istituti scolastici pianificano regolarmente riunioni assembleari che coinvolgono l'intero gruppo di genitori delle classi. Durante queste assemblee, i genitori hanno l'opportunità di partecipare attivamente alle decisioni organizzative della scuola. Si tratta di occasioni in cui la comunità scolastica può condividere prospettive, suggerimenti e preoccupazioni, contribuendo così alla costruzione di un ambiente educativo più ricco e inclusivo.

Una delle pratiche comuni durante queste assemblee è la selezione del rappresentante di classe. Questa figura riveste un ruolo chiave nel facilitare la comunicazione tra genitori e insegnanti, fungendo da tramite per le questioni legate alla classe. La possibilità di partecipare alla scelta di questo rappresentante rafforza il senso di coinvolgimento e responsabilità della comunità genitoriale.

Come affrontare al meglio il colloquio genitori-insegnanti

Affrontare un colloquio con gli insegnanti è un momento molto delicato per i genitori e per evitare malintesi e creare una collaborazione efficace e un dialogo costruttivo, ecco alcuni suggerimenti:

  • riflettete su domande specifiche o preoccupazioni che avete sul percorso scolastico dei vostri figli in modo da ottimizzare i tempi del colloquio e sciogliere tutti i dubbi;
    accogliete le opinioni dei docenti con mente aperta, evitando di difendere automaticamente il bambino. Gli insegnanti nella maggior parte dei casi hanno come fine ultimo quello di costruire una collaborazione per il benessere dell’alunno
  • chiedete come potete supportare al meglio il bambino a casa, quali azioni possono utili per l’educazione del bambino
  • non pensate che l’insegnante abbia pregiudizi nei confronti del vostro bambino. I docenti hanno a cuore il successo formativo dei propri allievi. Eventualmente pensiate che ci siano dei pregiudizi, chiedete chiarimenti piuttosto che partire da assunzioni negative
  • ponete ai docenti domande specifiche e non generali. Ad esempio, piuttosto che dire “Come sta andando a scuola mio figlio” chiedete dettagli specifici sulle competenze raggiunte e sul comportamento messo in atto all’interno gruppo classe
  • se il docente solleva preoccupazioni, evitate reazioni immediate ma cercate di comprendere il punto di vista dell’insegnante
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