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29 Febbraio 2024
13:00

I ragazzi devono tornare a scrivere in corsivo: l’Accademia della Crusca dice basta allo stampatello

L'Accademia della Crusca chiede che i ragazzi tornino a scrivere in corsivo. Lo stampatello è un tipo di carattere senza stile e personalizzazione: dobbiamo riscoprire la scrittura a mano.

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I ragazzi devono tornare a scrivere in corsivo: l’Accademia della Crusca dice basta allo stampatello
Scrivere in corsivo

Ritorniamo a scrivere in corsivo. E facciamo in modo che anche bambini e ragazzi a scuola ritrovino questo tipo di scrittura. A lanciare l'appello è l'Accademia della Crusca, che sottolinea come spesso a scuola, per facilitare il lavoro dei professori, si preferisca lo stampatello al corsivo, più facile da "decifrare". Scrivere a mano (e in corsivo) è come leggere e scrivere: si tratta di una capacità che i bimbi devono imparare e portare avanti per tutto il percorso scolastico.

Claudio Marazzini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, spiega: "Al di là delle questioni legate al tema delle reazioni neurali, ai ragazzi va detto che lo stampatello non è un stile, perché le scritte sono tutte identiche. Lo stampatello nasconde lo stile, tanto è vero che quando i delinquenti spediscono la famigerata lettera anonima la mandano in stampatello…". Il digitale ha messo a dura prova fin dall'inizio la sopravvivenza del corsivo, che viene insegnato fin dalla prima classe della scuola primaria. Ma i ragazzi, pian piano, lo abbandonano. C'è anche chi pensa che possa avere i giorni contati e non sia destinato a sopravvivere.

bambino scrive

Sull'abitudine sempre più diffusa di non scrivere più a mano, nemmeno la lista della spesa, preferendo digitare le lettere su un device, Claudio Marazzini replica inorridito: "Non scherziamo. Come si può anche solo immaginare una persona che non riesce a prendere un appunto a mano, e per scrivere qualsiasi cosa dipende totalmente dalla pila del suo cellulare. Sarebbe un analfabeta. Quella dell’eliminazione della scrittura a mano è una posizione estrema, che forse oggi nessuno ha più il coraggio di difendere sebbene in passato c’è chi l’ha tirata fuori, ma le conseguenze sarebbero nefaste".

Già in passato l'Accademia della Crusca, con il suo presidente Francesco Sabatini, linguista, aveva insistito sull'importanza della scrittura a mano. Soprattutto nei bambini che imparano a leggere e scrivere: "È dimostrato che legare l’elemento della pronuncia, il fonema, ad un movimento grafico diverso da lettera a lettera, crea un rapporto tra scrittura e suono che è originale e insostituibile, specie a confronto con la tastiera, sulla quale qualunque segno grafico corrisponde alla stessa pressione".

La scrittura manuale permette al cervello di riconoscere le lettere e di agevolare la lettura. Il corsivo aiuta a garantire continuità tra una lettera e l'altra, perché la penna si stacca dal foglio solo quando finisce una parola e ne inizia un'altra. Con lo stampatello questo non avviene: a ogni lettera tracciata la mano si stacca dal foglio, creando discontinuità e non permettendo di cogliere subito il concetto della parola scritta. "Scrivere in corsivo è una prima forma di analisi della frase", ma è anche un'arte, uno stile, un'attività che permette di insegnare l'autocontrollo e la precisione.

Secondo il presidente onorario dell'Accademia della Crusca, è a scuola che bisognerebbe tornare a insegnare il corsivo standard e anche la storia delle forme di scrittura, oltre che l'unicità di ogni tipo di scrittura a mano. "Pensiamo alla grafologia: solo con il corsivo si esprime la personalità, il proprio stile. È stato questo il motivo per cui è stato tolto l’insegnamento della calligrafia, perché la scrittura individuale permetteva di esprimere il proprio carattere. E adesso ce ne siamo dimenticati?".

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