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14 Aprile 2023
10:00

Rinunciano alla gita scolastica per festeggiare il 18esimo della compagna disabile: «O tutti o nessuno»

In un liceo scientifico di Pontecorvo in provincia di Frosinone, una classe ha rinunciato alla gita in Sicilia per non lasciare che una loro compagna di classe disabile festeggiasse da sola il suo 18esimo compleanno. La preside si è detta felice di questo gesto di amicizia, solidarietà e inclusione che gli alunni hanno fatto con estrema naturalezza.

A cura di Sophia Crotti
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Rinunciano alla gita scolastica per festeggiare il 18esimo della compagna disabile: «O tutti o nessuno»
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Quante volte ci scervelliamo per spiegare concetti come l'inclusione, la disabilità, la solidarietà ai nostri figli, più o meno piccoli, e in realtà sono loro a dare lezioni di vita a noi. Succede in una quarta liceo scientifico di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, dove tutta la classe si è accordata per rinunciare alla gita in Sicilia. Questo perché l'uscita si sarebbe sovrapposta al 18esimo già organizzato di una loro compagna di classe disabile.

Le gite scolastiche sono state e sono ancora un miraggio per gli alunni delle scuole italiane dopo la pandemia e l'innalzamento dei costi dei viaggi. Ma la 4^C del liceo scientifico Michelangelo Buonarroti di Pontecorvo era tra le classi fortunate, pronta a salpare per le terre siciliane.

Le date erano state stabilite dal corpo docenti con anticipo, i ragazzi avevano pagato la loro quota e già si immaginavano a gustarsi una succosa granita finché non è arrivata loro un'importante comunicazione. Le date dell'uscita organizzata erano da rivedere per un problema tecnico.

ragazzi al liceo

Appena i ragazzi hanno sentito i nuovi giorni proposti per la trasferta hanno capito che, partendo, non avrebbero potuto partecipare al 18esimo di una loro compagna di classe e si sono subito rivolti alla preside Lucia Cipriano.

I ragazzi non sarebbero mai partiti per la Sicilia lasciando la loro compagna a festeggiare il 18esimo da sola

La dirigente scolastica riporta in un'intervista rilasciata a "il Messaggero" di essersi trovata nel suo ufficio una delegazione di ragazzi convinti della loro decisione: «O partiamo tutti o non parte nessuno. Non lasciamo sola la nostra compagna, lei è una di noi, non è giusto che festeggi il compleanno senza i suoi amici».

Essere in quarta liceo significa raggiungere la maggiore età e organizzare una delle feste di compleanno che più rimangono impresse nella nostra mente. E gli alunni della IV C sapevano benissimo che la loro compagna di classe disabile aveva già organizzato un grande ricevimento invitando i suoi parenti ma anche loro, gli amici di sempre. 

Liceo Frosinone

La ragazza non ha detto nulla, mai avrebbe privato i suoi compagni della meravigliosa esperienza, semplicemente non sarebbe partita, ma loro si sono opposti.

La preside ha ribadito nell'intervista che i ragazzi hanno scelto tutto da soli e che sono stati così bravi da spingerla a segnalare questo gesto di amicizia e solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per garantire ai ragazzi il riconoscimento di alfieri della Repubblica.

Gli adulti hanno costruito un mondo pieno di barriere architettoniche e sociali che i più giovani sono chiamati a distruggere

Questi gesti ci colpiscono e fanno così scalpore perché siamo abituati a vivere in una società che spesso volta lo sguardo davanti alla disabilità dell'altro, che parcheggia sugli scivoli dei marciapiedi o nei posteggi contrassegnati in giallo. Invece le rivoluzioni nascono dai più piccoli, perché quando la disabilità la si ha in classe per 4 anni, le battaglie di quella ragazza che si trova semplicemente in un mondo non sempre attrezzato per lei, diventano di tutti. I ragazzi hanno scelto con naturalezza di rinunciare alla gita, a stupirsi sono stati gli adulti, quelli che hanno costruito un mondo pieno di barriere architettoniche e sociali che proprio i più giovani sono chiamati a distruggere.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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