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12 Novembre 2023
9:00

La depressione nei bambini e negli adolescenti

La depressione è un disturbo che può insorgere già in tenera età. Le manifestazioni possono differire molto nelle diverse età, riconoscerne i segnali è il primo passo per affrontarla e non trascurarne gli aspetti più seri.

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La depressione nei bambini e negli adolescenti
Psicologa e psicoterapeuta
La depressione nei bambini e negli adolescenti

La depressione è un disturbo diffuso, tanto che l'OMS la colloca tra le principali cause di malattia e disabilità nel mondo. Nei bambini e negli adolescenti ha una prevalenza tra il 2 e il 5% e si stima che entro i 18 anni almeno uno su dieci adolescenti manifesterà un episodio depressivo maggiore (Avenevoli et al. 2015).

Quando parliamo di disturbi depressivi, secondo l'attuale classificazione diagnostico-statistica dei disturbi mentali (DSM-5) comprendiamo il disturbo depressivo maggiore, il disturbo da disregolazione dell'umore dirompente e il disturbo depressivo persistente.

I principali indicatori del disturbo depressivo sono un umore triste, spento o irritabile persistente e tale da interferire con le normali attività della vita quotidiana.

In particolare in età evolutiva la depressione può manifestarsi in modo diverso rispetto all'età adulta, ad esempio con forte irritabilità piuttosto che tristezza o crisi di pianto.

Come si manifesta la depressione in infanzia e adolescenza

In età prescolare i bambini con depressione possono sperimentare sintomi riconoscibili come:

  • Tristezza e irritabilità
  • Apatia
  • Riduzione di interesse per il gioco
  • Lamentele somatiche
  • Bassa tolleranza alle frustrazioni difficoltà di socializzazione
  • Disturbi del sonno e dell’alimentazione
  • Perdita di acquisizioni dello sviluppo (ad esempio, il linguaggio)

In età scolare lo stato d'animo depresso può manifestarsi sia attraverso verbalizzazioni che nel gioco, nel disegno, nei sogni.

Bambini e ragazzi possono poi mostrare anedonia (ossia una patologica incapacità di trovare soddisfazione) e noia verso attività normalmente piacevoli per l'età, debolezza fisica, nonché avere difficoltà relazionali con compagni, difficoltà scolastiche e comportamenti rabbiosi o impulsivi. Possono essere presenti inoltre pensieri di morte con o senza ideazione suicidaria.

In adolescenza oltre alle manifestazioni già elencate possiamo notare isolamento o ritiro nella sfera sociale, alterazioni del sonno e dell'appetito e possibile ricorso a sostanze. In età adolescenziale aumenta la frequenza di condotte autolesive e pensieri legati al suicidio.

A che età si presenta e quanto può durare

I disturbi depressivi possono comparire a qualsiasi età, come abbiamo visto, con manifestazioni differenti a seconda dello stato di sviluppo del soggetto.

Un episodio depressivo per essere considerato tale a livello diagnostico deve avere una durata maggiore di due settimane.

Il decorso e la durata della depressione dipendono da diversi fattori, tra questi come viene affrontata. Gli studi comunque indicano una durata di 6-12 mesi senza trattamento.

Quali possono essere le cause?

Non esiste ancora un modello eziopatogenetico che spieghi interamente la causa dell'insorgenza di questo disturbo, tuttavia sono stati individuati dei fattori di rischio che possono favorirla quali:

  • Esperienze di vita avverse e/o traumatiche (incluse esperienze scolastiche negative come il bullismo, malattie fisiche, maltrattamento in famiglia)
  • Familiarità per disturbi depressivi e fattori neurobiologici
  • Comorbilitá con altre patologie e tratti di personalità predisponenti (ad esempio tendenza al negativismo o al perfezionismo maladattivo).

Come aiutare un bambino o un adolescente depresso

Attualmente i trattamenti più indicati per la depressione in età evolutiva sono la psicoterapia ed eventualmente il trattamento farmacologico, a seconda della gravità dei sintomi.

Bambina depressione

È fondamentale coinvolgere le figure di riferimento intorno al bambino o all'adolescente (come genitori e insegnanti) che devono essere informate sui segni del disturbo e su come comportarsi per non alimentare circoli viziosi di mantenimento della patologia.

Stare vicino al piccolo senza opprimerlo: è importante validare le sue emozioni e il suo vissuto; a volte cercare di tirarli su a tutti i costi può avere l'effetto contrario di sentire il proprio dolore minimizzato o di sentirsi sbagliati per il fatto di non riuscire a cambiare ed essere felici. Soprattutto in adolescenza inoltre, non trascurare l'eventuale presenza di autolesionismo e pensieri di morte.

Pur essendo un disturbo molto doloroso e in alcuni casi tendente alla recidiva, nella maggior parte dei casi è efficacemente trattabile, con una buona rete di supporto e specialisti adeguati che possano sostenere la famiglia e il bambino o l'adolescente nel ritrovare energie e serenità.

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