video suggerito
video suggerito
20 Giugno 2023
11:00

Depressione perinatale: anche i papà possono soffrirne

Mentre la depressione post-partum negli ultimi anni sta diventando una condizione sempre più nota, pochi sono a conoscenza che anche i padri possono risentire d'importanti contraccolpi psicologici nel perioso successivo alla nascita di un figlio.

42 condivisioni
Depressione perinatale: anche i papà possono soffrirne
Psicologa e psicoterapeuta
Depressione perinatale nel padre

Negli ultimi anni si sono finalmente accesi i riflettori su un fenomeno molto diffuso: la depressione post partum, o meglio, la depressione perinatale materna. Si stima che la depressione post partum interessi circa il 10-20%.delle mamme.

Pochi ancora sanno però che questa condizione può interessare anche i padri. Si parla in questo caso di depressione perinatale paterna.

La salute mentale dei padri nel periodo pre e post parto fino ad ora ha ricevuto meno attenzione sia sul piano clinico che di ricerca e non è ancora riconosciuta come disturbo psichiatrico ufficiale, tuttavia, stanno aumentando gli studi che cercano di fare luce anche sulle possibili fragilità che riguardano la figura paterna.

Come indica il termine "perinatale", questo fenomeno può interessare il periodo dal primo trimestre al primo anno di vita del bambino. Sebbene ci sia ancora molta variabilità nei tassi riportati questo fenomeno sembrerebbe avere un'incidenza dell' 8.4% (Cameron et al. 2016).

Come si manifesta?

Alterazioni dell'umore, ansia, preoccupazioni sull'andamento della gravidanza e sulla salute del bambino.

In particolare, nei padri la stanchezza, l'affaticamento l'autocritica, l'irritabilità, l'irrequietezza e gli attacchi di rabbia possono essere più presenti rispetto a un umore cronicamente basso (Bruno et al. 2020).

A volte possiamo osservare anche perdita di interesse nella vita familiare con iperinvestimento in attività lavorative o di svago o ricorso a fumo, alcol e cibo come strategia disfunzionali di regolazione.

Quali sono i possibili fattori di rischio?

  • Storia di problemi di salute mentale nel padre (sintomi depressivi/ansiosi prima della nascita o altri disturbi mentali)
  • Condizioni psicosociali svantaggiose come disoccupazione, condizioni di vita stressanti
  • Fattori biologici ormonali come bassi livelli di testosterone e cortisolo
  • Depressione perinatale materna: questo indipendentemente dagli altri fattori di rischio è quello che più predice la depressione perinatale paterna, tanto che alcuni autori propongono di considerare la diade genitoriale piuttosto che il singolo genitore in quanto inevitabilmente lo stato di salute dell'uno condiziona quello dell'altro creando un circolo vizioso di mantenimento.

Come la depressione perinatale materna, anche quella paterna può avere un impatto negativo sul funzionamento familiare e sullo sviluppo psicologico del figlio aumentando il rischio di sviluppare problemi comportamentali e psicopatologie.

Negli ultimi anni i servizi sanitari hanno iniziato a fare più regolarmente screening per la depressione post partum nelle mamme ma dobbiamo fare di più che somministrare un breve questionario e in questi interventi di prevenzione diventa fondamentale coinvolgere entrambi i genitori, a partire dai corsi di accompagnamento alla nascita.

Tra i fattori di rischio alcuni autori evidenziano infatti anche una scarsa psicoeducazione su quello che sarà la nuova vita con un neonato, il tutto in un mondo dove ci si aspetta sempre di più in termini di presenza e accudimento  anche da parte della figura paterna.

Fare prevenzione, monitorare e sostenere lungo tutto il primo anno di vita del bambino i genitori a rischio con percorsi informativi, gruppi di sostegno e interventi psicoterapici significa investire sul futuro delle famiglie, dei bambini e della società.

Sfondo autopromo
Famiglia significa NOI
api url views