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18 Settembre 2023
12:50

Le neo-mamme riconoscono con maggior facilità i volti negli oggetti. «A renderle più sensibili forse è l’ossitocina»

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Biology Letters ha rivelato che le neo-mamme sono più propense a riconoscere i volti negli oggetti inanimati. A rendere il gioco di riconoscere le forme nelle nuvole così semplice per le mamme sarebbe l'ossitocina.

A cura di Sophia Crotti
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Le neo-mamme riconoscono con maggior facilità i volti negli oggetti. «A renderle più sensibili forse è l’ossitocina»
volto in oggetto inanimato

A chi non è mai capitato di alzare gli occhi al cielo ed essere sicuri di vedere una sagoma perfettamente riconoscibile in mezzo alle nuvole? Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Biology Letters ha però dimostrato che sono le neo-mamme ad essere maggiormente predisposte a vedere volti negli oggetti di uso quotidiano.

No, non è un gioco solo per i più piccoli, quello di guardare il cielo o la superficie della luna o una fetta di pane tostato e riconoscervi un volto. Questa abilità è propria di tutti gli esseri umani, proprio perché la nostra specie è ipersensibile alle sagome simili ai volti che si trovano nel campo visivo, semplicemente, mentre i bambini sono molto curiosi, da adulti tendiamo a farci meno caso.

Un ruolo privilegiato in questo gioco, secondo lo studio, sembrerebbero però averlo le neo-mamme. Questo perché gli alti livelli di ossitocina, ormone secreto dall'ipotalamo e alleato delle donne durante e dopo la gravidanza, sembrerebbero renderle più sensibili alla visione di volti negli oggetti inanimati.

I ricercatori dell'Università australiana del Queensland e dell'Università della Sunshine Coast, appurato che tra i tanti benefici, l'ormone dell'amore se somministrato agli umani, è in grado di aumentare la capacità di riconoscere le emozioni nei volti degli altri, si sono chiesti se questo non aumentasse anche la probabilità di riconoscerle negli oggetti inanimati.

Nella ricerca sono state coinvolte 379 donne, 84 delle quali in dolce attesa, 79 neo-mamme e 216 che invece hanno dichiarato di non avere né partorito da poco, né una gravidanza in corso.

Ognuna di loro, ha visto scorrere sotto i propri occhi 320 immagini, disposte in ordine casuale, raffiguranti alcune dei volti umani, altre degli oggetti inanimati che effettivamente assomigliavano a un volto e altre ancora oggetti di uso comune che non avessero alcuna animazione al loro interno. Dopo l'osservazione di ogni immagine, seguiva una valutazione, su una scala da 1 a 11 ogni donna doveva riferire con quanta facilità era stata in grado di riconoscere un viso nell'immagine.

I risultati hanno registrato per tutte le donne grande facilità nel riconoscere i volti ben evidenti, e grossa difficoltà invece a ritrovarli negli oggetti inanimati, risultati che ci si poteva aspettare.

Le neo-mamme erano in grado di riconoscere i volti illusori nascosti negli oggetti

Ma la cosa più sorprendente è stata che, le donne che avevano avuto da poco un bambino, erano in grado di vedere i volti illusori, nascosti negli oggetti inanimati, più facilmente rispetto alle donne incinte o a quelle che non erano in dolce attesa.

Non si può però affermare con certezza che questa abilità delle neo-mamme sia da ritrovare nei livelli più alti di ossitocina, innanzitutto perché i ricercatori non hanno misurato i livelli di ossitocina nel sangue di nessuna donna, basandosi solo sul loro stato gravidico o di parto avvenuto da poco tempo. In secondo luogo non è chiaro se le donne siano state in grado di riconoscere maggiormente volti adulti o infantili.

Una cosa però sembra essere certa, le donne che hanno da poco avuto un bimbo hanno una spiccata capacità di riconoscere le espressioni facciali dei loro bimbi e di conseguenza potrebbero essere molto più sensibili a ritrovarle un po' ovunque.

I risultati di questo esperimento in ogni caso sono molto curiosi e il team si è detto intenzionato a replicarlo nel tempo, con il campione di donne coinvolto, così da poterne trarre conclusioni certe e affidabili.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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