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23 Giugno 2023
12:00

Morto a 2 anni anni per overdose di hashish, la perizia conferma i sospetti: «Assunzione ripetuta e non saltuaria»

Il piccolo era stato stroncato da un malore improvviso poco meno di un anno fa e ora la relazione della Procura ha sopportato la tesi degli inquirenti: ad uccidere l bambino è stata un'elevata concentrazione di droghe leggere nel sangue. Il padre è attualmente indagato per omicidio colposo.

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Morto a 2 anni anni per overdose di hashish, la perizia conferma i sospetti: «Assunzione ripetuta e non saltuaria»
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È passato poco più di un anno da quella sera del 28 luglio 2022 in cui il piccolo Nicolò, due anni appena, morì  in circostanze poco chiare. Il bimbo aveva accusato un improvviso malore mentre si trovava nella sua casa a Codissago di Longarone, in provincia di Belluno, e a nulla era servita la corsa del padre in ospedale per cercare di trarlo in salvo.

La morte, si venne sapere qualche settimana dopo, era probabilmente sopraggiunta a causa di un'intossicazione da derivanti della cannabis, una circostanza che il genitore aveva provato a giustificare raccontando ai medici come avrebbe preso da terra una strana sostanza di marrone mentre si trovava al parco e poi se lo sarebbe messo in bocca.

Una spiegazione che allora non convinse gli inquirenti, i quali avevano aperto un fascicolo per approfondire quanto accaduto. Il sopralluogo dei carabinieri nell'abitazione di famiglia portò al ritrovamento di quantità non trascurabili di droghe assortite (una piccola dose era presente anche in una delle tazzine del piccolo) e ciò alimentò ulteriormente i sospetti sulla versione paterna.

Ora però la relazione redatta anatomopatologo Antonello Cirnelli sembra portare alla luce una verità ancora più inquietante: l'assunzione della sostanza stupefacente non era stata accidentale ed isolata al tragico episodio, ma continua e prolungata nel tempo.

La concentrazione di hashish nel sangue del bambino era infatti troppo elevata e sarebbe stata quella la causa di una vera e propria overdose. Non solo, stando a quanto rilevato dalla perizia, nei giorni precedenti al tragico evento Nicolò sarebbe stato esposto alla somministrazione anche di altre droghe (eroina, cocaina e metadone), innescando un mix fatale che anche in caso di un intervento tempestivo e immediato da parte dei soccorritori non avrebbe potuto evitare l'esito peggiore.

L'ipotesi ritenuta più probabile è che l'hashish venisse usato come calmante per tranquillizzare e far dormire il bimbo. Le indagini però sono ancora in corso e toccherà al padre, attualmente indagato per omicidio colposo (ossia senza intenzionalità) fornire spiegazioni credibili davanti al Pubblico Ministero.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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